Ansia pre-partenza

Buongiorno. Prima che leggiate il mio problema, tengo a dire che so già di aver bisogno di consultare uno psicologo, cosa per la quale mi sono attivata, ma momentaneamente la Asl è chiusa per ferie. Tra 6 giorni parto per un viaggio con la mia famiglia di 5 notti a Firenze, Pisa e Roma. Sono tre mete ad alto rischio terrorismo, cosa alla quale non ho mai dato molta importanza, eccetto questi ultimi giorni. Era da un paio di mesi che, a volte, sentivo il ritorno dell'ansia, anche senza avere attacchi veri e propri, ma negli ultimissimi giorni la cosa è degenerata, ho avuto un attacco d'ansia ieri mattina, sto mangiando di meno, cerco di dormire quanto più posso per non pensare alla partenza, la mia mente viaggia a 300 all'ora e sempre sulla stessa strada, quella della paura. Dipendesse da me, annullerei il viaggio o cambierei destinazione. Ho sofferto per anni di attacchi d'ansia, ma essendo troppo piccola e non avendo i miei genitori mai preso sul serio il mio problema ("ma cosa dici, alla tua età ansia...") ho potuto rivolgermi ad una psicologa un anno e mezzo fa; dopo varie sedute, il mio problema si era notevolmente attenuato, non ho più avuto attacchi d'ansia, la fiducia in me stessa è aumentata e ho capito alcune cose di me con l'aiuto della dottoressa, prima fra tutte la mia necessità di avere il controllo, e ora sto ripiombando nel buio. Non voglio rovinare il viaggio agli altri, sapendo che con ogni probabilità non comprenderebbero il mio stato d'animo (anche se oggi tenterò di parlarne a mia madre, se non altro per sfogarmi). Ho paura di non riuscire a mangiare/dormire in quei giorni, perché oltre al fatto di stare lontana da casa ho questa stupida paura del terrorismo (che, ripeto, è sorta solo qualche giorno fa). Sono città che amo e che ho sempre voluto visitare, non voglio rovinarmi una vacanza per questo. Ad aumentare l'ansia è sopraggiunto il pensiero di interpretare questa paura improvvisa come una sorta di presentimento, a me, che sono un persona molto razionale. Sto prendendo i fiori di Bach -il Rescue Remedy - per attenuare l'ansia; mi fanno effetto a livello fisico, ma la mia mente continua a viaggiare tra pensieri negativi. Vi chiedo solo un consiglio, se possibile, per affrontare meglio la situazione. Grazie mille.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
benissimo per il proposito di far rivalutare la sua condizione a livello specialistico per un'eventuale ripresa del percorso (di che tipo? psicoterapia o altro?) già intrapreso in passato che le ha apportato benefici.
Sembra evidente che le sue problematiche ansiose non siano del tutto risolte e che l'allontanamento da casa (luogo protetto) sia vissuto come problematico e possa innescare paure (in questo caso connesse al terrorismo) con relativa amplificazione dello stato ansioso. La sua mente viaggia prefigurandosi scenari catastrofici fino a sconfinare in una sorta di presentimento (sono solo suoi pensieri-non ciò che realmente accadrà) e uno stato di malessere, creando premesse negative (non mangerò, non dormirò) <ma la mia mente continua a viaggiare tra pensieri negativi.>
Come occupa le sue giornate ora? Tra quanto partirà?

Più che ai rimedi naturali, penserei magari di chiedere un parere almeno al suo medico di base, esponendogli la situazione e di ricontattare la sua curante.
Ci faccia sapere se crede.

Cordfialità



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto La ringrazio per la risposta. Occupo le giornate cercando di non pensarci: gioco al pc ed esco con le mie amiche quando sono disponibili (con loro sto bene, riesco a ridere e scherzare e ridimensionare i miei problemi, pur sapendo che si ripresenteranno non appena ritorno a casa). Poco fa ho pranzato - un normale piatto di pasta, nulla di più, quando di solito vado anche oltre il secondo - e mi si è chiuso lo stomaco, ho finito il piatto a forza... Per questo non oso pensare a quando mi ritroverò nei ristoranti, in un ambiente che non è il mio. Spero mi venga abbastanza fame da essere costretta a buttare giù qualcosa senza star male.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Per questo non oso pensare a quando mi ritroverò nei ristoranti, in un ambiente che non è il mio>
E' proprio perché ci pensa in continuazione in modo negativo che le si chiude lo stomaco, che si crea la convinzione che starà male, che il malessdere si amplifica.
bene fare cose, frequentare le amiche distrarsi, occorre spezzare il circolo vizioso che la trattiene nel melassere attraverso un supporto specialistico.
E se fosse invece una meravigliosa vacanza?
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dopo
Utente
Utente
Strano come in un momento potrei risponderle che ha ragione, potrebbe davvero essere una bella vacanza, e il momento dopo mi sembri pura utopia. In ogni caso La ringrazio davvero, è stata gentilissima.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<potrebbe davvero essere una bella vacanza> Ecco appunto, potrebbe essere davvero una bella vacanza, è tutto nei nostri pensieri.
Lieta di averla ascoltata.
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dopo
Utente
Utente
Salve, scrivo quest'ultimo commento casomai qualcuno dovesse trovarsi nella mia stessa situazione e, leggendo, volesse sapere come sia andata a finire. Prima della partenza sono andata dal mio medico di fiducia che mi ha prescritto un blando ansiolitico. Ho continuato ad avere paura della partenza, ma ha effettivamente migliorato un po' la situazione. Una volta partita, è davvero andato tutto per il meglio, a parte per una mezza giornata dove l'ansia si è ripresentata, per poi farmi riprendere a godere dei posti nuovi. Ho risolto il problema del non riuscire a mangiare fuori consumando solo pasti leggeri, come un'insalata, una fettina di carne, ecc. Posso confermare di essere tornata a casa sana e salva; è vero, i problemi sono tutti nella propria testa. Ora provvederò a consultare uno psicologo, sperando di riuscire a risolvere il problema una volta per tutte. Grazie ancora.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Mi fa molto piacere che sia riuscita ad affrontare la sua vacanza, con i relativi benefici, e a giungere così a importanti conclusioni < è vero, i problemi sono tutti nella propria testa. >

Benissimo, ora mantenga la sua motivazione di incontrare direttamente un nostro collega.
La ringrazio per la sua testimonianza.

Cordialità
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