Attacchi di ansia e panico nel partner

Buongiorno!
Da un anno e mezzo sto con un ragazzo di 31 anni. I primi mesi non sono stati molto semplici: avevo difficoltà a lasciarmi andare e a fidarmi di lui in quanto da poco uscivo da una storia di 4 anni con un manipolatore narcisista (stavamo per convolare a nozze ma mi sono salvata). Ma il mio fidanzato si è mostrato sempre molto vicino, attento, empatico, riusciva ad ascoltarmi e a capirmi e grazie a queste sue qualità la nostra storia ha preso una splendida piega.
Dopo diversi mesi abbiamo raggiunto un equilibrio, ero molto felice ma, dopo un anno, lui cambia. Dice che non si sente più libero, che vuole riprendere la sua vecchia vita, che con me si è adagiato troppo e che non gli sto dando stimoli; la persona che sta con lui deve migliorarlo. Noi abbiamo viaggiato molto in quanto lui, oltre ad insegnare musica nelle scuole, è un talentuoso chitarrista e per questo motivo si trova spesso a girovagare in svariate città della regione e non solo. Premesso questo, io la penso come lui, non bisognerebbe cadere nella trappola della routine, inoltre ho commesso alcuni errori: sarebbe stato bene lasciarlo solo durante le sue trasferte e mostrare meno gelosia, ho capito che avevo ancora un problema di fiducia, nonostante lui non mi avesse mai dato modo di pensare male.
Ad ogni modo, nonostante i miei buoni propositi, lui ha deciso di allontanarsi e io ne ho sofferto molto. E' stato un fulmine a ciel sereno poichè secondo la mia visione, tutto stava andando per il meglio. Passa un difficile e lungo mese (durante il quale non ci siamo mai allontanati del tutto: io mi facevo sentire dicendogli che ero lì ad attenderlo) e sento di aver subito un profondo cambiamento interiore. Ma afferma che il problema adesso non sono più io ma è lui, dice di avere "problemi interiori" da risolvere, io a maggior ragione mi sento di attenderlo e lui piano piano si riavvicina. Ci ritroviamo due persone nuove, più spontanee e meno tese. Sono nuovamente felice... sento che stiamo prendendo la giusta direzione quando improvvisamente lui si allontana di nuovo, mi confessa che soffre da 10 anni di attacchi di ansia e panico presentatisi la prima volta a seguito della sua prima fallimentare storia. Dopo questa ha avuto solo fuochi fatui e da tempo gli attacchi si presentavano di rado; da quando sta con me si presentano più frequentemente e in questo ultimo periodo ha avuto attacchi molto forti, per questo motivo ha deciso di allontanarsi ma non dice di non volere stare più con me ma solo di aver bisogno di tempo per riprendersi. Si farà seguire da uno psicoterapeuta. Io penso che abbia paura di intraprendere una storia importante. Ad ogni modo, non so che fare perchè sento di aspettarlo, sono innamorata e credo ad un futuro insieme a lui ma questa situazione mi fa soffrire molto e sento anche di essere l'unica a credere in noi, inoltre ogni qual volta si allontana, gli attacchi di ansia ce li ho io. Qual è il Vs. gentile consiglio?
Vi ringrazio anticipatamente!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
lasciare che il suo partner metta in atto il proposito di farsi seguire da un nostro collega, valutando se davvero se la sente di aspettarlo senza fare pressioni e mettendo in conto ogni possibile esito.

Da parte sua magari magari riflettere e approfondire ciò che sta dietro alle sue scelte affettive e al suo modo di stare nei rapporti, ("inoltre ho commesso alcuni errori...secondo la mia visione, tutto stava andando per il meglio".) dato che anche questa storia sentimentale connotata da tira e molla, seppure diversa dalla precedente, le sta creando sofferenze e difficoltà, anziché aggiungere benessere alla sua vita.

Solo lei può comprendere e decidere se aspettare o meno questo ragazzo, cosa cerca in un rapporto di coppia e in che modo si relaziona all'altro.
Se ne sente la necessità potrebbe approfondire con un nostro collega.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa,
sono felice della scelta del mio partner di intraprendere un percorso con uno psicologo (probabilmente lo farò anche io) e non voglio ostacolarlo ne pressarlo. Ma non capisco perchè lui senta il bisogno nuovamente di allontanarsi dato che la prima volta ne abbiamo sofferto entrambi. Si può stare vicini pur stando lontani.
Credo che se lui non avesse più desiderio di stare con me, lo direbbe chiaramente, ma non lo fa.
Questo mi basta per darmi la forza di attenderlo. D'altro canto penso che (mi corregga se sbaglio) quando si ha un attacco di ansia o panico, l'evitamento e la fuga dall'oggetto che causa panico è tipico sintomo di questo disturbo. Allora è giusto assecondarlo?
Per quanto riguarda le mie riflessioni, durante la prima pausa, durata 4 mesi, ho avuto modo di scavare a fondo. Ho capito molte cose di me e di ciò che voglio ed è vero che oggi questa storia non mi sta dando più benessere ma per un anno non è stato così, sono stata molto bene e anche il mio partner afferma lo stesso. Poi l'imprevisto...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Allora è giusto assecondarlo?>
E' corretto rispettare i suoi bisogni e lasciare al terapeuta che lo seguirà il compito di accompagnarlo a ritrovare il benessere.

<quando si ha un attacco d'ansia l'evitamento...>
Qui stiamo parlando di un rapporto, dunque la faccenda è complessa, occorre comprendere le dinamiche relazionali tra voi e i loro effetti, oltre al disturbo in sè.

In genere chi è rincorso o pressato dall'altro scappa...non è forse già avvenuto in passato?
[#4]
dopo
Utente
Utente
In passato ammetto di aver sbagliato ma, glielo dico con molta sincerità, ho realmente capito i miei errori e oggi non credo affatto di pressare in alcun modo il mio partner, al contrario, gli ho lasciato fare ciò che voleva (ancora lo faccio e lo farò), ho capito che anche io sto meglio e mi libero di ansia inutile. Questa estate ha fatto un viaggio con un amico e ne sono stata felice e lui questo l'ha notato.
Da quando si è riavvicinato le uniche discussioni che abbiamo avuto riguardavano gli obiettivi comuni. Ho voluto conoscere quali fossero i suoi e se coincidevano con i miei. Per me l'obiettivo comune (credo sia tipico in molte coppie) è l'andare a vivere insieme, senza scadenza... quando sentiremo di farlo. Ne abbiamo parlato solo un paio di volte. Lui sente di avere addosso tutte le responsabilità, io gli ho risposto che le responsabilità le abbiamo entrambi.
Ad ogni modo, per me resta ancora poco chiaro quali possano essere i suoi obiettivi futuri (a parte affermarsi come musicista).
Inoltre, questa estate siamo stati 3 giorni insieme, lui mi ha detto di essere stato benissimo. Non ha mai cercato spazio, è sempre rimasto vicino a me... Questi episodi mi confondono.
Grazie infinite per la sua disponibilità!
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