Terrore gravidanza

Buonasera,
Vi scrivo perché è da qualche tempo che mio marito tira fuori il discorso ''bambino'', e tutte le volte io liquido la faccenda con il classico ''non sono pronta''. Non ci ho mai pensato davvero, l'ho sempre vista come una cosa lontana, una di quelle che capita sempre agli altri; ma ora sono sposata da circa 8 mesi e siamo entrati in un nuovo anno, alla soglia dei 30, e l'idea di diventare madre mi spaventa da morire. Premetto che sono cresciuta in un ambiente familiare pieno di amore, con due genitori sempre presenti che non mi hanno mai fatto mancare nulla; tuttavia le mie paure sembrano giganti. In sostanza, ho il timore che l'arrivo di un figlio possa creare distanza con mio marito e, anche se è brutto dirlo, ''rompere'' il nostro affiatamento. Inoltre, a livello professionale vorrei realizzarmi, e temo che un figlio possa rallentarmi, se non addirittura fermarmi. Poi ci sono tutti i timori legati al fisico che cambia, alla sessualità e alla mancanza di tempo per me stessa. Suona egoistico, me ne rendo conto, ma non riesco a capire se tutto questo significhi che non sono tagliata per i bambini o che, semplicemente, sono una fifona.
Spero possiate darmi un piccolo aiuto a districare questa confusione.

Grazie,
Buona serata.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Cara utente, lei elenca ben cinque ragioni per non avere subito un figlio: rischio di interferenza con il legame di coppia; blocco del suo sviluppo professionale; perdita del tempo per sé stessa; modifiche fisiche e della sfera sessuale. Le modifiche fisiche possono essere transitorie, quelle sessuali sono imprevedibili e potrebbero esserci da parte sua e/o da parte di suo marito come potrebbero non esserci affatto. Ma le altre tre conseguenze, nell'avere un bambino, ci sono certamente. Per la seconda e la terza, la possibilità di affrontarle più o meno agevolmente dipende dal vostro livello economico, dalla presenza di nonni giovanili, in buona salute e disposti ad occuparsi del bambino, etc. Per la prima (complicità di coppia) un figlio può essere un limite se arriva troppo presto, e un rinforzo del legame se arriva al momento in cui tutti e due i genitori sono pronti ad averlo. Mi sembra che 29 anni non siano una soglia che non le permetta di attendere ancora due o tre anni, per consolidare almeno il legame di coppia e perseguire con energia i suoi obiettivi professionali. Ne parli con suo marito e mettetevi d'accordo... ma lei valuti, se crede anche con l'aiuto di uno psicologo, il suo reale desiderio/disponibilità ad avere un figlio. Lei capisce che è ingiusto imporre un figlio a chi potrebbe non volerlo mai, ma allo stesso tempo è ingiusto precludere la paternità/maternità a chi le desidera; simili posizioni mal si conciliano con una coppia durevole, armoniosa. Non ci ha scritto da quanto tempo frequenta il suo attuale marito, e come mai questo problema non è stato trattato prima di sposarvi. Se crede, ci tenga al corrente. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno e grazie per la tempestiva risposta.
Mio marito ed io siamo assieme da ben 11 anni. L'argomento figli è sempre stato visto come una cosa lontana, più in là nel tempo, e abbiamo deciso di sposarci perché eravamo certi di coronare la nostra unione, dando per scontato che un domani avremo dei figli.
La verità è che ho visto troppe coppie allontanarsi per l'arrivo di un bambino e troppe donne ''lasciarsi andare'' per fare le mamme, ed io non so se sono pronta. Ho tanti interessi, molti hobby e amo passare il tempo coltivandoli, ma con un figlio ho il terrore di spegnermi, e soprattutto di far crollare la bellissima vita a due con mio marito; tuttavia, per quanto sia contraddittorio, non riesco a pensare a un futuro senza figli. Un pensiero ricorrente è questo: '' se dovesse capitarmi di rimanere incinta ne sarei contenta, ma se dovessi scegliere di cercarlo io non lo farei mai'' come se avessi paura di essere conscia nella scelta. Di ''lanciarmi'' per così dire...
Mi scuso per la risposta contorta.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

Certo: "La verità è che ho visto troppe coppie allontanarsi per l'arrivo di un bambino e troppe donne ''lasciarsi andare'' per fare le mamme..",
ma non è detto che toccherà a Lei.

Questo a cui accenna è un problema reale e concreto,
ma noi ce ne occupiamo fin dal tempo della gravidanza, proprio per evitare rischi:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html
e dunque avrà letto tutti gli aspetti problematici.

E poi ci occupiamo anche dei papà, affinchè facciano la loro parte,
condividendo non tanto la pancia (impossibile)
ma fin dall'inizio sentimenti, emozioni ed accudimento, sì.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html

E' un errore mettere marito e ipotetico figlio in competizione, in alternativa. Ci vuole (solo!...) intelligenza, sensibilità, spirito organizzativo.
Quanto più bello poter dire - un domani - al proprio figlio:
"Ti abbiamo desiderato e cercato",
piuttosto che
"della tua esistenza abbiamo lasciato fare al caso.."

Le paure, i timori, bloccano e basta.
Affrontiamoli - talvolta con l'aiuto di una Psy - e vediamo cosa ne esce...



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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