Aggressività verso gli anziani

gentili medici,
la mia è una pura curiosità...mi è capitato di assistere a un episodio che non so se considerare normale oppure no.
mentre per una urgenza mi trovavo in pronto soccorso dove sono dovuta rimanere per un bel pezzo, accanto a me c'era una anziana signora con evidenti problemi di demenza senile o qualcosa di simile...ripeteva sempre le stesse cose e faceva "i capricci". quello che mi ha fatto ragionare e avere dei dubbi è stato il comportamento dei suoi familiari verso di lei (le figlie). un comportamento piuttosto insofferente e a volte aggressivo. le donne ripetevano spesso NON CE LA FACCIO PIù; IO HO TANTE COSE DA FARE; NOSTRO FRATELLO E' IL FURBO CI LASCIA QUI DA SOLE; IO DOMANI NON VENGO DI NUOVO QUI SONO MOLTO IMPEGNATA e verso la madre erano molto nervose: BASTA ADESSO BASTA NON CE LA FACCIO PIù; TU CI MANDI AL MANICOMIO ecc...
ora la mia curiosità è questa: assistere un anziano con gravi problemi mentali per lungo tempo porta di regola a diventare aggressivi verso l'anziano oppure nonostante la stanchezza si può riuscire comunque a rimanere un pochino affettuosi verso la persona in questione?
o magari dopo si diventa indifferenti verso quella sofferenza anche per "sopravvivere"?
è una semplice curiosità: per capire un pò meglio come funziona il mondo!
grazie in anticipo e buon lavoro!
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

una breve risposta considerato che qui ci occupiamo dei disagi di chi scrive e non di problematiche generali o di "pure curiosità".
Facciamo "come se" - attraverso Lei - si rivolgesse a noi qui
uno di quegli anziani che ha visto Lei al Pronto soccorso.
Dando così voce a chi non ha voce (nè computer).

Diventare anziani è un fenomeno complesso che spesso riduce gradualmente le autonomie:
fisiche,
mentali,
quotidiane,
sanitarie,
igieniche,
.... .

Questo è accentuato in presenza di malattie degenerative del cervello: Alzheimer, Parkinson, ... .

I famigliari, ove presenti,
fanno da "protesi" alle abilità e competenze che vengono via via ad assottigliarsi nella persona che invecchia e che però,
se opportunamente preparata, fa di tutto per mantenersi "giovane":
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5431-la-vecchiaia-non-esiste-parola-del-grande-m-auge.html .

Quando però nell'anziano avviene un break down,
ciò comporta nell'adulto parente
maggiore fatica, riduzione degli spazi personali e di coppia, stanchezza fisica e psichica,
reso più pesante dall'assenza di gratitudine da parte dell'anziano imbozzolato nel proprio sofferente egocentrismo di ammalato.

L'adulto può sentirsi allora "responsabile" della vita stessa dell'anziano
al punto da sostituirsi ad esso, che vorrebbe invece continuare ad essere "padrone" della propria vita, a modo suo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/7385-vivere-o-solamente-esistere.html

Da tempo noi diciamo con forza che i famigliari che assistono (caregiver) vanno aiutati e supportati,
vanno formati affinchè - senza sentirsi in colpa - sappiano prendersi dei tempi per sè al fine di poter ... rimanere sani di mente .

L'autocontrollo e il rispetto anche verso la persona demente,
le sufficienti ore di sonno,
la cura di sè,
sono altri ingredienti necessari,
come potrete leggere nel mio libro "I tempi dell'incontro, ricreare la relazione oltre l'assistenza", ed Erickson.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6231-il-tempo-della-relazione-salva-l-assistito-ma-anche-chi-cura-e-assiste.html

Sì, perchè è possibile rimanere in RELAZIONE,
una relazione significativa e profonda per ambedue,
anche quando la mente dell'anziano se ne va.
(Ma occorre convinzione e amore).

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
mille grazie per il tempo dedicatomi e soprattutto per la completezza della risposta e per il suggerimento di una lettura che andrò a reperire al più presto. ottimo servizio.buon lavoro a tutti voi di cuore.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Grazie dell'apprezzamento per il nostro servizio,
fatto anche col cuore,
oltre con con la consueta professionalità e competenza.

Per chi ci legge, segnaliamo anche la toccante recentissima News:
"In prigione per avere compagnia: vecchi in solitudine estrema."
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7581-in-prigione-per-avere-compagnia-vecchi-in-solitudine-estrema.html

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
già ordinato il suo libro...non vedo l'ora di leggerlo e di capire meglio come va il mondo. grazie ancora
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Grazie.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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