Mancanza di autostima o principio di depressione? Help

Gentili Dottori di Medicitalia,
Buonasera, dopo diversi tentennamenti, finalmente, mi sono deciso per scrivere e descrivere le difficoltà che sto affrontando negli ultimi mesi. Sono un ragazzo di 29 anni , laureato, e da qualche mese a questa parte soffro d'ansia e angoscia, soprattutto al risveglio oppure durante l'orario di lavoro/tirocinio. Tutto è iniziato circa 2 anni fa, a seguito della morte di mia madre dopo una lunga malattia. Da allora la mia vita è cambiata, gli equilibri familiari si sono sbilanciati, litigi per stupidaggini, nervosismi vari, perdita di entusiasmo nello studio e nelle passioni che da sempre mi hanno tenuto vivo. Nonostante queste difficoltà ho portato a termine gli studi, laureandomi,grazie e soprattutto alla mia ragazza che non ha mai smesso di darmi coraggio e forza. Dopo alcuni mesi dalla laurea sono iniziati i veri "problemi". Come qualsiasi laureato mi sono cimentato alla ricerca del lavoro incontrando diverse difficoltà senza perdere però il giusto ottimismo. I primi colloqui di lavoro non sono stati delle esperienze positive, nel senso che avvertivo in me delle sensazioni di sfiducia, inadeguatezza; insomma c'era qualcosa dentro di me che mi portava a dire che quello non era il lavoro o vita per me. Tutte queste sensazioni negative si sono potratte anche nei colloqui successivi, generando in me angoscia e tristezza , io che avevo sempre sognato di lavorare in un azienda o in uno studio, insomma non vedevo l'ora di mettermi in gioco. Proprio per questo , per essere poi competitivo nel mondo del lavoro, feci l'eramus per diversi mesi, ma anche diversi tirocini curriculari. Adesso invece mi sento spento, senza entusiasmo e voglia di migliorarmi, faccio errori stupidi anche nei compiti più facili che mi vengono affidati,beccandomi sgridate una dietro l'altra. La mattina mi sveglio con un senso di angoscia terribile che causa palpitazioni e battiti accelerati, spesso durante il pranzo mi viene il magone e voglia di piangere per sfogarmi. Sono mesi duri, ci sono settimane che vado avanti grazie ai piccoli piaceri della vita: i momenti intimi con la mia fidanzata, una corsa al parco, un gelato o una birra con gli amici, la palestra,solo in questi momenti mi sento felice e rilassato ma vorrei esserlo più spesso,ma non ci riesco. Ecco che spesso penso alla vita che avevo prima della morte di mia madre, con lei presente in casa o nella vita di tutti i giorni sarei più sereno, un suo conforto mi sarebbe di grande aiuto e invece mi tengo tutto dentro. Non lo so cosa mi stia succedendo, i mesi passano ma io mi sento fermo, il futuro incerto e da solo non riesco ad affrontare questa angoscia e ansia. Potete darmi dei consigli utili?grazie mille a tutti
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

leggendo il suo racconto mi sembra mettere a fuoco due eventi particolarmente significativi della sua vita. Il primo è legato alla tragica, e non so se prematura, scomparsa di sua madre; il secondo al passaggio dal mondo universitario a quello del lavoro.

La dolorosa perdita di sua madre ha purtroppo comprensibilmente generato in lei un malessere intenso. Da quel momento sente che qualcosa è cambiato, gli equilibri familiari non sono più stati gli stessi, da come ho capito c'è stato un clima di tensione e immagino un senso di smarrimento molto profondo.
Non so interpreto bene le sue parole, mi sento di dire che sua madre per lei rappresentava un punto di riferimento, un porto sicuro, che oggi le manca.

Se fortunatamente ha molte risorse e riesce a utilizzarle per vivere alcuni piccoli piaceri della vita, sente comunque un carico emotivo molto forte. Parla di ansia, di angoscia, di un senso di sfiducia e inadeguatezza. Parla anche di tristezza e del desiderio di condividere il suo stato d'animo, del bisogno di non tenersi tutto questo dolore dentro.

Questo dolore può contribuire a rendere faticoso il lavoro. Bisognerebbe approfondire i suoi vissuti rispetto all'ambito lavorativo, anche in relazione all'andamento dei colloqui ad esempio.
Da una parte mostra entusiasmo e passione, dall'altra sembra che ci siano stati alcuni ostacoli che hanno provocato in lei una sorta di ritiro forse, come se avesse gettato la spugna, diventando rassegnatario? Questo può creare un circolo vizioso, perché poi riceve dei richiami, come dice, cosa che genera ulteriore pressione e disinvestimento.

Lei parla di un senso di inadeguatezza di sé. Mi chiedo se questa percezione di sé possa avere contribuito a generare in lei un senso di sfiducia, forse di paura. Il mondo del lavoro è molto competitivo soprattutto oggi, come lei stesso ricorda. Non è quindi facile.

È importante che possa capire se l'azienda, che è stato il suo sogno lavorativo, lo sia anche nella realtà. Questo non è necessariamente detto.
È tuttavia fondamentale che non sia il senso di inadeguatezza a condizionare le sue impressioni e quindi le sue scelte.

Non so se sono riuscito a rispondere alla sua domanda, che dà il titolo al consulto: mancanza di autostima e aspetti depressivi possono essere in qualche modo collegati. Inoltre il dolore e il senso di vuoto di non sapere più sua madre lì con lei non può non contribuire.

Voglio dirle che sento importante che lei possa aprirsi e non tenersi più tutto dentro. È questo il consiglio che, in questa sede, mi sento di darle.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

grazie mille per la sua risposta, è stato molto gentile. Ha detto bene, mia madre per me era un punto di riferimento, un porto sicuro, una spalla su cui aggrapparmi in caso di necessità. Mio padre è una brava persona ma allo stesso tempo non dimostra lo stesso interesse per quello che faccio e per gli studi che svolgevo quando mia madre era ancora. Le faccio un esempio: quando superavo un esame universitario con un buon esito mia madre era felice e mi dimostrava la sua contentezza, questo mi dava la forza di andare avanti e migliorarmi senza limiti; insomma era l'unica in casa che dimostrava vero interesse nelle cose che facevo e lei ci teneva molto. Mio padre invece non fa trasparire granché, nel senso che non mostra lo stesso entusiasmo, non glie ne faccio sicuramente una colpa ma allo stesso tempo mi rendo conto di aver bisogno, in questo periodo, di un ambiente familiare più caldo e accogliente, più comprensivo. Purtroppo non è possibile.

Mi vergogno di questa situazione, spesso provo invidia (un sentimento mai provato prima) verso i miei amici o la mia ragazza che hanno una mamma che li coccola e sono presenti nelle difficoltà

Sicuramente il passaggio dall'Università al mondo del lavoro non è stato facile perché la realtà, nella Regione in cui vivo, non è rosea dal punto di vista economico. Nonostante tutto sono stato contattato per svolgere diversi colloqui per diverse aziende ma purtroppo non sono andati bene e per un periodo ho gettato la spugna, smettendo di fatto di inviare Cv. Ho deciso di accettare di svolgere un tirocinio presso uno studio, per imparare e migliorare le mie competenze ma l'ansia , la paura di sbagliare e questo senso di inadeguatezza rendono tutto più difficile.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Il rapporto con sua madre sembra speciale. Oggi non c'è più e se non è possibile ricreare lo stesso ambiente familiare di prima, comunque quella relazione così bella la porterà per sempre dentro di sé.

Un po' trovando dentro di sé la forza per proseguire, anche grazie a sua madre, un po' trovando intorno a sé persone care in grado di avere con lei la profonda condivisione emotiva che sta cercando, spero che riesca a mitigare questo malessere intenso, riconoscendosi il suo valore, esprimendo se stesso e scegliendo la strada che sente più giusta per la sua vita.

Sente che suo padre non lascia trasparire i suoi sentimenti, mentre, se avesse voglia di parlarne, con la sua fidanzata riesce a condividere i suoi stati d'animo?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Sì certo con la mia ragazza ho parlato di questa situazione e lei comprende benissimo, allo stesso tempo quando sono con lei sto bene e i malesseri rimangono alle spalle.
Il problema è relativo al resto della giornata, la vivo proprio male, con troppa ansia e tristezza e senso di vuoto.L'Ultimo periodo va un po meglio grazie anche ad un buon riposo notturno, ma è chiaro che una consulenza professionale mi aiuterebbe ad elaborare il tutto, perché così non può andare avanti.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Il rapporto con la sua fidanzata è una nota positiva preziosa, anche se sente comunque che c'è qualcosa dentro di sé di cui desidera prendersi cura.
Senz'altro la strada di una consulenza professionale dal vivo è importante, se ne sente il desiderio potrà effettuarla e darsi l'occasione di confrontarsi e fermarsi a riflettere in modo approfondito.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Gentile Dottore,

Buona sera. Si, ad essere sincero è l'unica cosa positiva di questo periodo. Questi giorni tuttavia sono stato un pochino meglio, ma mi rendo conto dell'urgenza di una consulenza. Purtroppo non posso permettermi determinate spese e vorrei chiedere a lei in tal senso come muovermi.

Grazie per la sua disponibilità
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

potrebbe contattare il professionista per chiedere il suo onorario ed eventualmente esporgli di non potersi permettere determinate spese. Tra i professionisti privati c'è una certa variabilità rispetto ai costi.

Può trovare in tanti modi alcuni nominativi, facendo diverse ricerche. Può consultare l'elenco dei professionisti presenti su Medicitalia. Può chiedere al medico di base o a un suo amico fidato.
Può anche valutare strutture del privato sociale e le strutture pubbliche, anche se può esserci una lista d'attesa e non è lei a scegliere il professionista.

Il costo è un elemento essenziale da valutare. Ci tengo però a sottolineare anche l'importanza che lei possa scegliere una persona di cui fidarsi, sulla base di alcuni primi elementi inizialmente, anche la lettura del sito personale del professionista ad esempio. E successivamente, cosa più incisiva, sulla base dell'incontro dal vivo, in cui può utilizzare il suo intuito per capire se il professionista è la persona con la quale sente di potersi aprire e confidare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
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Gentile Dottore,

La informo che Venerdì , presso il consultorio della mia città , incontrerò per la prima volta la psicologa. Spero che l'incontro vada bene e che io non rimanga deluso.
QuestI ultimi giorni non sono andati bene dal punto di vista lavorativi, il dominus dello Studio mi ha detto chiaramente che non sono contenti di me. Inutile dire come mi sono sentito, malissimo, non credevo di arrivare a questo punto. La mia autostima è sotto i tacchi e mi sento un colpa nei confronti di mio padre, la mia ragazza che credono in mè.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

immagino che le parole del dominus siano state per lei fonte di forte disagio. Possono essere situazioni pesanti, che generano molto dispiacere e mortificazione.

Se da una parte posso immaginare la sensazione che sta vivendo, forse come se tutto stesse andando a rotoli e lei vivesse un senso di grande insicurezza, angoscia e paura, allo stesso tempo cerchi però di pensare che questo momento critico si può affrontare.

Se sentirà il desiderio di proseguire nello Studio, le cose potranno migliorare e potrà ricucire un rapporto migliore con il dominus. Come consiglio, provi a intendere queste critiche che le sono state rivolte anche in modo costruttivo, senza sentirsi inadeguato. È un momento difficile, chiunque si sia trovato a vivere periodi critici sa che possono capitare.
So che non è semplice, ma sarebbe importante che non si giudicasse male e che continuasse a credere in se stesso, come immagino faranno suo padre e la sua ragazza. Come sono sicuro farebbe anche sua madre.

Se poi capisse che lo Studio non è quel luogo che credeva e sentisse il bisogno di cercare altri spazi lavorativi, questo cambierebbe lo scenario, aprendo diverse prospettive che potrà valutare.

Spero che l'incontro con questa psicologa andrà bene, spero che troverà uno spazio d'ascolto per lei buono e sentirà adeguate le proposte di intervento.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Salve Dottore,
Grazie per la sua risposta, molto gentile e preziosa. In questi mesi ho sempre cercato di vedere le critiche in maniera costruttiva ma il problema che io riscontro sono con i titolari (marito e moglie commercialisti) , tra me e loro vedo una barriera insommortabile, sia perché non hanno la pazienza di spiegarmi le cose BENE, sia perché fanno notare anche il piccolo errore. Io così non riesco a lavorare bene e serenamente, purtroppo le cose da imparare sono tantissime e nuove e il tempo vola. Non è possibile andare a lavoro e non sentirsi mai felici per quello che si fà, non volevo questo epilogo a 29, ecco perché mi sento inadeguato. Forse non fa per me, forse sono io il problema e vorrei approfondire questo aspetto con la psicologa.
Grazie Dottore per le sue parole e i suoi consigli.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
È importante che possa approfondire e sento preziosa la sua disposizione in tal senso. Le sarà utile per capire come muoversi. Come lei dice, è necessario fermarsi ad ascoltare se stesso per capire se quello Studio non fa per lei ed è giusto guardarsi altrove.

Capisco che senta un senso di smarrimento e di paura, ma non dica che questo è un epilogo definitivo. La vita è in divenire e non è lineare, a volte può essere molto accidentata. Se dovrà chiudersi un capitolo d’accordo, anche se non ancora lo sappiamo. Ma questo non vuol dire che eventualmente non avrà altre occasioni, anzi. Lei per primo, d’altronde, mostra l’intenzione di voler affrontare questo momento difficile per poterlo superare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Ho prorpio paura di non avere altre occasioni Dottore, paura di ricominciare da capo sensa sapere da dove e da quando. E' questo aspetto che mi fa paura, perché non so come affrontarlo, inoltre vedere che amici e conoscenti sono più o meno avviati nella loro carriera lavorativa mi scoraggia di piu. Ho la sensazione di aver sbagliato tutto, percorso di studi, atteggiamenti, non so. Mi sento letteralmente perso perchè tutto ciò potrebbe influenzare negativamente la mia vita.
Grazie Dottore
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
So che non è facile, capisco la paura e lo sconforto che può generarsi nel confronto con chi sente essersi realizzato o comunque avviato. Si dia anche un po' di tempo per fare chiarezza, al momento non sappiamo che cosa stia succedendo precisamente né se la strada da lei intrapresa sia davvero quella sbagliata. Ad ogni modo, affrontando questo momento critico e ritrovando un po' di fiducia in se stesso e nel futuro, anche le occasioni verranno.

Le faccio un caro augurio per l'incontro di domani,
Enrico de Sanctis