Stanchezza continua

Gent.mi Dottori,grazie per il servizio che offtite e grazie a chi potrà rispondermi.
E' da un pò di tempo che mi sento sempre molto molto stanca e faccio molta fatica a svolgere gli impegni quotidiani,(specialmente il mio lavoro,ho 43 anni).
Insegno in una scuola primaria,con tutta sincerità non ho mai amato questo lavoro(pur avendo studiato e vinto un concorso)lo svolgo solo per necessità da circa 15 anni.
Nonostante la mia insoddidfazione interiore,ho sempre continuato a svolgere questo lavoro,quasi ingannado me stessa!!
Negli ultimi anni però l'insoddisfazione in me è aumentata notevolmente e faccio sempre più fatica al lavoro per le varie problematiche da affrontare...alunni maleducati che non ascoltano....difficoltà a fare lezione,colleghi che giudicano....etc....ma ho continuato sempre a recarmi al lavoro(pochissimi giorni di assenza).
Non so se è per l'eccessivo stress(perchè non sono affetta da alcuna patologia) mi hanno diagnosicata già alcuni anni fa,la cataratta ad entrambi gli occhi ma in stato molto iniziale..la cataratta,però,nel corso degli ultimi anni è avanzata pian piano,fino a quando il primo giugno sono stata operata all'occhio destro,ma nei prossimi mesi dovrò operarmi anche all'occhio sinistro.
Sostanzialmente dopo quest'operazione ho incominciato ad avvertire molta più stanchezza ripetto a prima (sono in malattia dal 1 giugno...giorno dell'intervento)...
Adesso il giorno 12 giugno dovrei rientrare al lavoro,ma non me la sto proprio sentendo,mi sento stanchissima,senza forze,senza energia...e mi sta venendo il sospetto di avere una depressione o un esaurimento nervoso...non so come fare,però mi pesa tantissimo rientrare,tra l'altro mi da fastidio la luce forte,ho mal di testa...il mio oculista mi ha detto che potrei rientrare e vedere come va...ma io non me la sento per niente,sarà anche la stachezza sia per la paura dell'intervento,sia tutta la tensione e lo stress dell'anno scolastico che mi fanno sentire in questo stato!!
Adesso dovrei andare dal mio medico di base a parlargli della mia stanchezza post intervento,del mio malessere,spero possa darmi ancora dei giorni di riposo perchè sono davvero esausta e il pensiero di rientrare e vedere i colleghi mi nausea!!E' come se mi mancassero le forze necessarie per reagire.
Ma se il mio medico non dovesse concedermi un altro periodo di riposo,per le motivazioni suddette,da quale specialista che possa capire il mio stato d'animo potrei andare?
Ho paura che possano pensare che io stia mentendo,ma non è cosi'...mi sento senza forze e con una enorme stanchezza addosso...ho sempre sonno..Il mio oculista mi ha detto che potrei provare a riprendere per poi decidere che fare,ma io non me la sento di rientrare in questo stato in cui sono!!
Grazie a chi potrà rispondermi e darmi un consiglio su come procedere,per chiedere ulteriori giorni di riposo post intervento cataratta o altra patologia?
Grazie infinite se qualcuno potrà dirmi cosa potrei fare,che strada seguire in questa situazione.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

senz'altro può sottoporre al medico di base il suo malessere e i suoi dubbi. Qualora fosse necessaria una visita specialistica ulteriore sarà lui stesso a concordarla con lei.
Mi sento di tranquillizzarla, immagino che il suo medico di base sia collaborativo e possiate insieme capire come affrontare i problemi che lei pone, in particolar modo il bisogno di un periodo di riposo ulteriore. Non c'è bisogno che io glielo dica, non si faccia problemi a parlargli francamente e a chiedergli l'aiuto che le spetta.

Leggendo il suo racconto ho sentito importanti le sue riflessioni. Si sente esausta e sembra vivere un senso di rigetto per il lavoro e parla di un possibile esaurimento nervoso. E sente, cosa cruciale, di avere "ingannato" se stessa.
Nella vita il senso del dovere è necessario, però lei testimonia con le sue parole anche l'importanza di non dimenticarsi di se stessi, di non sacrificare la propria vita al dovere, annullandosi.

Mi sono anche chiesto il ruolo di questo intervento agli occhi, è una mia suggestione, che provo a lasciarle in questa sede. Mi sono chiesto se lo ha dovuto affrontare da sola e se l'intervento può avere inciso in qualche modo sul suo stato d'animo, come a ricordarle che il tempo a nostra disposizione non è illimitato. Come se la vita la stesse chiamando, chiedendo di essere vissuta in un modo diverso.

Potrebbe essere quindi importante approfondire anche questi vissuti, facendo una panoramica ampia sulla sua vita e sulle sue esperienze, entrando nel merito della sua storia formativa e lavorativa, ma anche familiare e affettiva. Attraverso il suo racconto mi sembra di poter dire che lei abbia un desiderio di riflettere su se stessa, e questo è molto prezioso.
Se ne avesse curiosità, questo potrebbe esserle utile per affrontare più a lungo termine il problema del lavoro e il suo desiderio legittimo di esprimere se stessa.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. De Sanctis,
La Ringrazio immensamente per la sua dettagliata ed approfondita risposta in merito al quesito da me posto in questo prezioso spazio.
Devo dire che ha"centrato"subito il mio problema...in effetti tutto parte da una profonda insoddisfazione verso il mio lavoro,che come le dicevo svolgo esclusivamente per necessità...in modo molto "freddo"e ottemperando soltanto ai miei doveri e al mio orario di servizio....tutto il resto (compreso il rapporto con le colleghe molto diverse e rispetto alla mia posizione,loro resterebbero a scuola anche di notte.....!!!)lo vivo con disinteresse...e molta noia....
Le confesso che in certi giorni mi sento tanto annoiata e sfiduciata fino ad avere la precisa sensazione da sentirmi nel posto sbagliato!!!
A tutto ciò si aggiunge la difficoltà nl gestire classi agitate dove si è di fronte a 27/28 ragazzini esuberanti e che non ascoltano ciò che gli si dice!!!
A tal propostito arrivo finanche a pensare che in questa situazione per me sia stata una fortuna non aver avuto figli!!!
In tutto questo scenario è subentrata la mia cataratta che nessuno mi ha saputo dire a cosa sia stata dovuta,dal momento che non soffro di nessuna patologia come ad esempio il diabete e non ho mai fatto uso di cortisonici.
Potrei anche ipotizzare che possa essere dovuta al mio forte e continuo stress che ormai dura da tanti anni!!Nonostante abbia 43 anni il lavoro d'insegnante mi stanca in modo incredibile,forse molti stentano a crederci ma per me è cosi'....
Questa è solo una mia modesta ipotesi...
In ogni caso avverto una stanchezza infinita e di riprendere martedi' non me la sento per niente.
Di certo ne parlo con la mia dottoressa di famiglia,con la quale non ho ancora un rapporto di fiducia perchè è da poco che c'è,dal momento che la dottoressa precedente con la quale avevo una confidenza maggiore è andata in pensione.Dunque,a volte con la nuova dottoressa,non avendo molta confidenza ho sempre il timore che non possa credere a quello che le dico.
Le domando questa cosa,per maggiore tranquillità,nel caso dovesse rifiutarsi di allungarmi la malattia,da quale specialista dovrei recarmi affinchè possa visitarmi e darmi la dovuta diagnosi con i giorni di malattia?
La Ringrazio anticipatamente
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

immagino che il rapporto di fiducia con la nuova dottoressa vada costruito nel tempo, forse alcuni dubbi in lei possono essere generati anche a causa del passaggio con la dottoressa precedente, con la quale mi sembra di capire aveva un rapporto consolidato.

Relativamente ai giorni di malattia, non mi occupo di questo ambito e non lo conosco nello specifico, quindi lascio la parola a colleghi più esperti di me.
Il medico di base è la figura di riferimento in generale, fa una sua valutazione e avvia le pratiche necessarie. Terrà senz'altro conto del suo malessere, quando parla di "depressione ed esaurimento nervoso" ad esempio. Potrebbe richiedere ulteriori accertamenti specialistici per valutare la sua domanda, anche di natura psichica se lo ritenesse opportuno. Sono sicuro che la sua dottoressa saprà aiutarla come la dottoressa precedente.
Per avere però informazioni più puntuali ed esaustive può consultare su Medicitalia sia la specialità oculistica sia quella di psichiatria ad esempio, senz'altro le forniranno le informazioni necessarie.

Se posso darle un consiglio, sento importante che lei possa pensare anche a lungo termine. Un periodo di malattia e di assenza dal lavoro, se accordato, immagino sarà comunque circoscritto. So che non è facile, ma questo momento critico può essere anche l'occasione per riflettere sulla sua esperienza e capire come migliorare la qualità della sua vita.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
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Utente
Utente
Gent.mo Dott. De Sanctis,
La Ringrazio ancora per la sua risposta.
Si' con l'altra dottoressa si era stabilita una confidenza maggiore,purtroppo con questa dottoressa è trascorso troppo poco tempo,per cui pian piano spero di instaurare altresi' ugualmente un buon rapporto medico/paziente.
In effetti è molto importante che ci sia collaborazione tra medico e paziente.Nel mio caso specifico,come giustamente mi suggerisce lei,l'occasione dell'intervento di cataratta è vero è stato per me un momento di riflessione anche sul futuro e sullo scorrere della vita che non può essere fatta soltanto di soli doveri!!!In ogni caso lei ha letto in modo giustissimo...che io per il lavoro che svolgo mi sono annientata!!E' vero...e ribadisco lo svolgo solo per necessità,altrimenti se ci fossero altre possibilità le coglierei al volo...ad esempio per lungo tempo mi sono informata sulla possibilità di poter effettuare passaggio dal mio Comparto verso un altro,in qualità di impiegata amministrativa,ma purtroppo per come sono le leggi,fino a questo momento la cosa non è fattibile!!
Quindi in un certo senso mi sono dovuta "rassegnare" al mio destino d'insegnante..anche con una profonda tristezza interiore!!Le giornate per me sono logoranti ed interminabili...di certo non a tutti si possono fare le suddette confessioni,perchè ci sono anche persone che in modo molto aspro e molto sgarbato,(forse sensa tatto e sensibilità) ti dicono...ma cosa ti lamenti che ci sono persone senza lavoro,tu hai vinto pure un concorso,meglio che stai zitta e ti tieni stretto il tuo lavoro senza lamentarti!!!
Ecco per me queste sono affermazioni prive di buon senso,perchè se non ci si immedesima appieno in una situazione,non si può neanche comprendere fino in fondo lo stato d'animo delle persone!!
Detto ciò in ogni caso domani mi recherò dalla mia dottoressa e le dirò che in questo momento principalmente a causa dell'intervento di cataratta sono molto stanca e che avendo continui mal di testa non me la sono sentita di rientrare al lavoro.
Tra l'altro la prossima settimana ho un'altra visita di controllo dal mio oculista,al quale esporrò i disturbi che ho,nonostante l'intervento sia riuscito.
La Ringrazio ancora per la sua risposta.
Cordialmente
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

la sua sottolineatura sul rapporto medico/paziente è preziosa, condivido con lei l'importanza di una relazione di fiducia e scambio.

Immagino che possa sentirsi criticata da chi le dice che si lamenta del suo lavoro, pur avendo il posto fisso. Ha ragione però a dire che è importante potersi mettere nei panni degli altri, immedesimarsi.

Esprime il desiderio di essere capita, di poter dare spazio ai suoi bisogni, di sentirne la legittimità. La sua è una ricerca molto creativa.

Non viviamo nel migliore dei mondi e oggi il lavoro presenta le sue grandi criticità. Ma questo non vuol dire che lei non possa guardarsi intorno e informarsi, come ha fatto, su eventuali possibilità di cambiamento. Di possibilità ce ne saranno poche, ma perché non tentare? Nonostante le difficoltà, non bisogna rassegnarsi a un destino chiuso nella vita. È importante aprirlo o quantomeno disporsi a provarci.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Gent.mo Dott.Enrico,
buonasera e grazie infinite per le sue riflessioni.
In effetti,mi sto guardando intorno,se potessi ricomincerei da capo anche con un lavoro creativo,come giustamente dice lei(comprendendo appieno il mio pensiero)non bisogna mai arrendersi...e continuare a cercare,a tentare,non perdendo mai la speranza che un giorno le cose possano cambiare...anche se non giovanissa avrei comunque la volontà di incominciare un nuovo lavoro al quale mi dedicherei con molto entusiasmo,(a differenza di quello dell'insegnante)che mi da una sensazione di oppressione!!!
Tra l'altro anche dal punto di vista estetico,chi insegna mi da l'idea di trascuratezza e dover star dietro alunni indisciplinati che non ascoltano e consumarsi dietro a ragazzini e per come sono io,queste dinamiche non sono per me,io ci tengo molto alla precisione e all'estetica!!Purtroppo non ho neanche idee positive sulla figura degli insegnanti,tanto da sentirmi proprio come"al posto sbagliato"anche quando sento parlare di organizzazione gite,di rappresentazioni teatrali,mi viene proprio un senso di nausea!!Molto spesso quando sento certi argomenti al lavoro,mi distacco con la mente!!
Ed è vero che l'operazione fatta il 1 giugno mi ha fatto riflettere sulla precarietà della vita e sulla necessità di poter fare in questa vita ciò per cui poter essere felici!E quindi la mia stanchezza e i miei disturbi post operatori potrebbero essere anche la dimostrazione di molto stress accumulato dentro di me e che poi adesso si sta manifestando anche attraverso la stanchezza.Prima dell'operazione ero molto ansiosa,non nervosa,perchè non sono una persona nervosa,ma a tratti ansiosa,quando ho un pensiero che mi tormenta,divento ansiosa.
Per questo motivo,la nuova dottoressa mi aveva dato da prendere le gocce di valeriana,che però fortunatamente non ho usato più di due volte,altri tipi di medicinali contro l'ansia non li ho mai presi.
Domani esporrò i miei disturbi alla dottoressa affinchè possa protrarre la mia malattia,in ogni caso questo periodo di riposo per riprendermi dall'intervento mi servirà anche per tranquillizzarmi e riprendermi in modo adeguato.
La Ringrazio per le sue riflessioni e le farò sapere come sta andando.
Cordialmente
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Le sue parole, quando dice di non arrendersi e di non perdere la speranza, soprattutto nei momenti più difficili e bui, sono una preziosa testimonianza.

Un caro saluto a lei,
Enrico de Sanctis
[#8]
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Utente
Utente
Carissimo Dott.Enrico,
mi fa piacere che lei ritenga che le mie parole siano preziose.
Nei momenti più difficili di certo bisogna trovare dentro ognuno di noi,la forza per non arrendersi.Di certo ci sono momenti in cui questa forza è maggiore e momenti in cui si è più fragili e magari ci si riesce meno.
L'importante è sempre cercare di non abbattersi e di trovare la forza necessaria per affrontare le situazioni nel miglior modo possibile!
In questo periodo infatti sto cercando proprio di fare questa cosa,cioè di trovare la forsa per riprendere le energie dopo l'intervento di cataratta che ho dovuto affrontare.
A tal proposito quest'oggi sono stata dalla mia dottoressa di base,la quale lei stessa mi ha detto di riposarmi ulteriormente e mi dato ulteriori 12 giorni di malattia post intervento chirurgico.
La Ringrazio Dottore dei suoi consigli e delle sue gentilissime risposte.
In questi giorni mi ha risollevata tanto dai miei dubbi e le sue risposte mi sono state di aiuto e anche di conforto.
Grazie moltissimo
Un caro saluto da parte mia anche a lei
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
La valutazione della sua dottoressa è stata in linea con la sua, questi giorni di malattia sono quindi un suo diritto. Possiamo anche dire che questo può essere un segno favorevole rispetto alla costruzione del rapporto medico/paziente di cui abbiamo parlato.

Le faccio un caro augurio per questo periodo di convalescenza e anche per la sua ambiziosa ricerca esistenziale,
Enrico de Sanctis
[#10]
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Utente
Utente
Grazie infinite per il suo augurio e la sua risposta.
In effetti si' la mia dottoressa mi ha capita,ancor prima che iniziassi a parlare ed è stata lei stessa a consigliarmi e dirmi che dal momento che ho affrontato anche un intervento,di riposarmi e di riprendere le mie energie.
In effetti questa cosa mi ha rincuorata perchè significa che pian piano si costruisce sempre di più un rapporto di fiducia che a mio modo di vedere è indispensabile tra medico e paziente!Non può essere un rapporto "freddo e distaccato"spero di non esagerare ritenendo che tra medico e paziente dovrebbe esserci un pieno rapporto di fiducia e perchè no se nasce spontaneo,anche di cordiale amicizia.
In fondo un nostro problema di salute o esistenziale poterlo confidare ad un medico (quello giusto ovviamente) ci fa stare anche più tranquilli e un medico può anche darci un consiglio prezioso di cui in un determinato momento possiamo avere estremamente bisogno.
Se posso fare una rifessione..
ad esempio il medico che mi ha operata (è bravissimo,per questo non lo cambio) è molto attento e scrupoloso,ma "freddo",anzi ultimamente aveva uno strano comportamento,non so quasi imbarazzato dalla mia presenza.
Non so cosa pensare,ma dal momento che ognuno ha il proprio carattere,di certo ci sono persone più disponibili al dialogo con i pazienti,altri meno,ad un certo punto si accettano le cose cosi' come sono.
Mi auguro anch'io che questo periodo possa essere per me benefico per la mia ricerca esistenziale e con il dovuto riposo poter riprendere anche le energie.
Di certo stare più tempo a casa,non potrà che portarmi giovamento al fisico e alla mente,anche perchè mi è sempre piaciuto trascorrere delle giornate proprio come si suol dire"casalinghe" anche per riflettere su tanti aspetti della vita.

Ringraziandola ancora per le sue risposte e la sua squisita disponibilità
la saluto cordialmente