Disturbo Borderline di personalità

Salve,
Qualche anno fa mi han diagnosticato un disturbo narcisistico e quello borderline (in realtà mi hanno fatto mille diagnosi: ossessivo-compulsivo, paranoide ecc., non si è mai capito niente che problema in realtà avessi). Son stato male in passato, son rientrato dalla Germania nel 2014, perché non ce la facevo più: non riuscivo più a far niente, le mie relazioni andavano in malora ed ero sempre isolato, cercai una struttura che potesse essermi di aiuto e trovai una comunità apposta per borderline, che tra l'altro dovrebbe essere l'unica in Italia a trattare questo genere di problemi, infatti là mi sono trovato bene, nonostante il dolore e le 1000 difficoltà che comprenderete. Ho finito un percorso di 2 anni là dentro proprio quest'anno, ma sento di non stare completamente bene: non ho voglia di conoscere persone nuove, ho sempre il fottutissimo terrore di perdere i miei genitori, con cui però continuo a sentirmi arrabbiato perché mi sento risucchiato da loro (un po' da tutta la mia famiglia); continuo ad abusare di pornografia e a masturbarmi compulsivamente e il sesso è un'area che quasi non mi desta alcun interesse, così come la maggior parte delle cose belle della vita. L'unica cosa che faccio è scrivere qualcosa (quando sto bene) e lo faccio per dimostrar a me stesso che qualcosa valgo (dato che sento che non c'è nient'altro di cui possa ritenermi orgoglioso e che mi dia un valore), ma è come se non bastasse mai, chiedo troppo a me stesso, lo ammetto: alterno periodi in cui la fantasia mi vola alle stelle e sono super mega produttivo ad altre in cui vedo tutto nero, piatto e di ispirazione neanche l'ombra. So che questo strumento è solo un ripiego. Il punto è che io non ho neanche l'energia di lavorare, non ce la farei mai a sostenere un lavoro, sempre tensione sulle spalle e sul collo, sempre scarico e, ultimamente, arrabbiato. Di psicoterapie me n'hanno sconsigliate in comunità: avendone già fatte 3 in passato, mi son servite a poco o nulla (secondo loro). Il problema è che a quest'età non so ancora cosa voglio dalla vita, non son quasi mai soddisfatto. In realtà, per es., a giugno ho passato un mese tutto sommato di buon umore, abbastanza equilibrato e vitale, poi all'improvviso..Puff, tutto svanito. Una vita fallita perché non ho fatto altro che "accontentare" gli altri: massimi risultati al liceo, massimi all'università, sperando che tutto ciò non mi portasse che amore, affetto incondizionato, attenzione e ammirazione da parte dei miei genitori. Secondo voi, sarebbe il caso che intraprendessi una psicoterapia? E che assumessi dei farmaci? Grazie alla comunità, all'empatia degli altri, alla condivisione ecc. (che mi son tutte mancate nei miei anni puberali e infantili), sono riuscito a eliminare tutto, rimanendo solo con la melatonina, valeriana e Atarax - che, a causa dell'insonnia cronica, ho poi sostituito col Laroxyl (5 gocce). In passato ho provato di tutto: depakin chrono, antipsicotici ecc. Vi ringrazio di cuore, fin da ora
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Di psicoterapie me n'hanno sconsigliate in comunità: avendone già fatte 3 in passato, mi son servite a poco o nulla (secondo loro). (...)
di pende dal tipo di psicoterapia che ha fatto e dallo psicoterapeuta. Un confronto con uno specialista e con il quale si è creato un rapporto di fiducia è fondamentale. Quindi si, un percorso psicoterapico, anche se è stato fallimentare in passato, è sempre auspicabile.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dott. de Vincentiis per la sua risposta! Sì, in effetti mi rendo conto che riprendere una psicoterapia sarebbe in questo momento la soluzione migliore. Pensavo proprio alla bioenergetica, mi servirebbe qualcosa che mi aiutasse a lavorare sui blocchi corporei, le varie contrazioni che sento ecc.
Una buona giornata a lei!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
lasci perdere contrazioni e blocchi corporei e si concentri su strategie relazionali e comportamentali più funzionali.
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