Perdite uretrali gialle

Ripropongo qui una domanda da me posta sotto un mio precedente consulto e quindi passata inosservata a causa dell'argomento principale.
Un mese fa ho avuto un rapporto a rischio durante il quale mi si è rotto il preservativo (era un rapporto orale). Dopo pochi giorni ho avuto perdite verdi dal pene che mi hanno spunto a recarmi al pronto soccorso dove il medico senza visitarmi mi ha prescritto ciproxin per una settima. Con l'assunzione del ciproxin le perdite sembrano schiarirsi sul giallognolo. Dopo qualche giorno mi reco da un urologo il quale a causa del ciproxin non può procedere a tampone e analisi e mi prescrive 5 settimane di zitromax e minocin. Dopo un primo miglioramento, nell'ultima settimana e quindi ad un mese dall'inizio della terapia le perdite uretrali non si sono fermate (anzi, noto un leggero aumento!) e il dolore, prima quasi del tutto scomparso, sta tornando (i primi dolori riguardavano i testicoli ora sembrano essersi sposati all'inguine). Il mio medico di famiglia mi ha prescritto un tampone uretrale che ovviamente non posso eseguire a causa degli antibiotici. Ho sentito l'urologo che mi sta seguendo (il quale come detto non ha potuto procedere ad un tampone a causa degli antibiotici prescrittimi dal prosoccorso) chiedendo di sospendere la cura per potermi accertare di cosa ho contratto, ma mi ha detto di continuare con zitromax e minocin.
Visto che purtroppo la cura mi è stata prescritta solo sulla base dei sintomi e, come detto, non di un'analisi e i miglioramenti minimi stanno regrendendo, come dovrei comportarmi?
Zitromax e minocin dovrebbero essere efficaci contro gonorrea, clamidia e altre mst (addirittura so contro la sifilide, stando a quanto dettomi dal mio medico), ma se il mio problema derivasse da virus, parassiti o altro immuni a tali medicinali mi stare sostanzialmente riempiendo di antibiotici lasciando campo libero alla malattia contratta.
Non potendo procedere al tampone, c'è qualche tipo di analisi indicata per individuare quale virus o batterio ho contratto?
Purtoppo allo stato attuale non posso neanche procedere a visita venereologica.
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86 1
Gentile lettore ,finisca la terapia antibiotica che le è stata prescritta , successivamente, anche in presenza di sintomi, aspetti 20 giorni e faccia un tampone uretrale . Cordiali saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Utente
Utente
Gentile Dottor De Siati La ringrazio per la risposta. Il medico che mi ha in cura mi ha sospeso la cura antibiotica e fatto due tamponi dopo 10 giorni. Per sicurezza ho prenotato un nuovo tampone per il prossimo fine settimana in modo da avere un secondo responso a distanza di tempo maggiore. La prossima settimana avrò i risultati. Intanto sono 3 settimane che ho un persistente mal di gola e più di un mese che ho i linfonodi del gollo gonfi.
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Ho ritirato il tampone uretrale fatto dopo 10 giorni dalla fine della cura antibiotica. Sono risultato positivo all'ureaplasma. Il batterio stando all'antibiogramma risulta sensibile a:

Fosfomicina 30mcgr
Clindamicina 2mcgr
Ciprofloxacina 5mcgr
Metronidazolo 20
Norfloxacina
Minociclina 20
Eritromicina 15
Tetraciclina 30
Azitromicina 20
Amoxicillina + ac. Clauvolo
Ceftibuten 40

Come dovrei comportarmi?
Purtroppo non posso rivolgermi al mio medico in quanto vivo lontano da casa e a lavoro mi viene difficile chiedere permessi. Inoltre l'urologo che mi stava seguendo c'è solo il venerdì mattina.
In tutto questo il dolore e gonfiore ai linfonodi del collo nonché il mal di gola sono ormai delle costanti.
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Aggiungo.

La cosa che mi preoccupa maggiormente è che una settimana di ciproxin, un mese di zitromax e minocin e l'assunzione di una doppia dose di zithromax non abbiano potuto nulla.
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Ho postato anche nella sezione di dermatologia in quanto credo che la questione possa interessare entrambe le specializzazioni.
Incollo il testo sperando di avere più riscontri.


Ho aggirato il problema della visita urologica facendomi visitare in ospedale dove mi hanno fatto anche delle analisi del sangue (la Dottoressa è scattata in allarme nel vedere la mia bocca bianca con ''puntini'' un pò ovunque.). Per fortuna le analisi del sangue sono andate bene. In ogni caso mi ha prescritto 6 giorni di Ciproxin 2 volte al giorno ogni 12 ore per combattere l'ureaplasma e 6 giorni di flagyl 2 volte al giorno. Ho acquistato il Ciproxin senza problemi, ma il farmacista non ha voluto darmi il Flagyl in quanto, secondo lui, non indicato per l'infezione micotica in bocca. Il medico ha aggiunto che il gonfiore e dolore (fastidio sarebbe meglio) dei linfonodi del collo è dovuto all'infezione micotica (nella mia ignoranza so che non dovrebbe essere possibile una cosa del genere, ma non essendo il mio campo non voglio sbilanciarmi). Dottor De Siati, secondo Lei è la terapia più indicata per il mio problema? Non vorrei iniziare una nuova cura per poi ritrovarmi nuovamente con un aggravamento del problema. La ringrazio per tutto il tempo che mi sta dedicando.
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Buongiorno Dottore, oggi ho iniziato ad assumere nuovamente zitromax e minocin. Nello specifico, dal lunedì al mercoledì zitromax 500 e dal giovedì alla domenica minocin 100. Probabilmente venerdì prossimo mi recherò dall'urologo che mi ha tenuto sotto cura per una nuova visita.
Purtroppo pare che questo ureaplasma non voglia guarire.
Da un paio di giorni sto iniziando ad avvertire piccoli dolori all'inguine e ai testicoli (dolori leggerissimi e discontiui).
Premesso che per le terapie continuerò a rivolgermi ai medici che mi stanno seguendo, ritiene che la terapia citata possa essere utile?
Come già detto fino a maggio ho assunto gli stessi meidicinali per circa 3 settimane senza aver avuto esito positivo.

Quali sono le malattie sessualmente trasmissibili (MST)? Tutti i rapporti sessuali mettono a rischio contagio? Le situazioni di rischio e le regole di prevenzione.

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