La televisione in camera dei ragazzi? Può farli aumentare di mezzo chilo l'anno

emanuelmian
Dr. Emanuel Mian Psicologo, Psicoterapeuta

Una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association-Pediatrics (Jama Pediatrics) condotta negli Stati Uniti su un campione di oltre 6.500 bambini dai 10 ai 14 anni, indica che avere la televisione in camera puo’ comportare un aumento di circa mezzo chilo l’anno. Questo, senza contare quanto tempo i ragazzi passano a usare anche le nuove tecnologie (tablet, videogiochi, smartphone etc) rispetto alle altre attività della giornata.

I ragazzi sono stati seguiti per 4 anni con una valutazione iniziale ed a 2 e 4 anni. Nel 59,1% del campione era presente un apparecchio televisivo nella stanza da letto. Sono state notate delle differenze relativamente all’essere maschio o femmina, allo status socioeconomico ed all’appartenenza ad una minoranza etnica. Escluse comunque questi dati ed altre abitudini, l’aumento medio era di almeno 500 grammi ogni anno. Piu’ nello specifico, avere una televisione in camera da letto ha rappresentato, un eccesso nell’indice di massa corporea (IMC) dello 0,57 rispetto ai percentili di crescita medi, sia alla valutazione dopo il secondo anno, che al quarto anno della ricerca. Questo, ha comportato inoltre, un aumento di peso, che come detto è di circa mezzo chilo. Un innalzamento cioè dell’IMC di 0,24.

La televisione sembra quindi essere in grado di incidere sulle abitudini alimentari e sulle ore di sonno causando un aumento di peso di non poco conto nei giovani americani e prevedibilmente anche noi ragazzi italiani. Sarà utile in futuro approfondire altre dinamiche, come l’uso del computer e degli smartphones per quantificare l’effetto di questi strumenti ormai divenuti di uso comune fra i giovani e giovanissimi.

Qualche consiglio?

Oltre a collocare l’apparecchio televisivo come strumento di intrattenimento unicamente in una stanza (mai in camera da letto o cucina), sarebbe utile che i genitori fornissero delle regole/degli orari per il suo utilizzo. Sembrerà restrittivo, ma se anche i genitori dessero il buon esempio, questo potrebbe rappresentare un ottimo sistema educativo che potrebbe comportare anche l’aumento della comunicazione all’interno della famiglia. La televisione dovrebbe essere ciclizzata e regolata, quindi, con un massimo di 8-10 ore di visione la settimana. Questo, incentivando nei giovani, giochi e sport in movimento che permettano anche di migliorare le capacita’ di relazione con i coetanei. Per prevenire il peso in eccesso sarebbe anche utile privilegiare l’abitudine di andare a scuola a piedi per tutto il tragitto o buona parte di esso. Questo, ovviamente, dipende dalla distanza dell’abitazione dalla scuola.

Infine, reputo indispensabile mantenere un contatto costante con il pediatra che permetta di monitorare il peso di nostro figlio per correre eventualmente ai ripari subito, aiutandolo a riconoscere e modificare le abitudini che hanno portato alla problematica. Abitudini che non sempre passano solo dalla tavola e che potrebbero comportare anche la collaborazione dello psicoterapeuta esperto di comportamento alimentare.

 

Fonti:

 

 

 

 

Data pubblicazione: 12 marzo 2014 Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2014

Autore

emanuelmian
Dr. Emanuel Mian Psicologo, Psicoterapeuta

Laureato in Psicologia nel 2001 presso Universita' di Trieste.
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Friuli Venezia Giulia tesserino n° 917.

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