Ipertensione stress.

Ipertensione e stress: imparare a rilassarsi con il training autogeno

L'ipertensione arteriosa è una patologia che in Italia conduce al 40% delle morti per cause cardiovascolari (infarto, ictus): colpisce in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne, di questi il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una condizione di rischio.

Secondo un sondaggio commissionato dalla SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa) gli italiani però non se ne preoccupano, visto che 1/3 non sa cosa sia l’ipertensione, 2/3 non hanno mai ricevuto informazioni a questo riguardo e solo 1/4 dei soggetti che sanno di essere ipertesi controlla regolarmente la propria pressione.

Quando la pressione è troppo alta?

Secondo quanto indicato da SIIA si parla di rischio cardiovascolare e di una conseguente necessità di intervento terapeutico e farmacologico quando:

  • i valori di pressione sono pari o superiori a 140 mm Hg per quanto riguarda la pressione sistolica (la "massima") e/o pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la pressione diastolica (la "minima");
  • valori pressori compresi tra 140/90 e 160/100 sono definiti ipertensione arteriosa di grado 1;
  • tra 160/100 e 180/110 si parla di ipertensione arteriosa di grado 2;
  • oltre i valori di 180/110, si parla di ipertensione arteriosa di grado 3.

Come curare l'ipertensione essenziale

La maggior parte dei casi di ipertensione ha origine sconosciuta (ipertensione essenziale) e non dipende da altre patologie, ma può essere influenzata da fattori ambientali come lo stress e da disturbi di natura psicologica come i disturbi d’ansia.

È perciò possibile affiancare al trattamento medico dell’ipertensione un intervento psicologico e l’impiego di tecniche di rilassamento come il Training Autogeno, che permettono di modificare alcuni parametri fisiologici legati al rialzo pressorio.

Ipertensione e training autogeno

Affrontare l'ipertensione con il Training Autogeno

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che agisce sulla muscolatura non solo “sciogliendo” le contratture della muscolatura scheletrica (ad es. collo, spalle e schiena), ma producendo anche la distensione dei muscoli vascolari lisci e il conseguente calo della pressione interna ai vasi sanguigni.

Grazie a questa azione i valori della pressione arteriosa tendono a scendere a normalizzarsi, perché i muscoli che rivestono le pareti dei vasi sanguigni si rilassano e distendono (vasodilatazione).

Il Training Autogeno agisce quindi in due modi che si integrano fra loro:

  • dal punto di vista psicologico, permette alla persona di abbattere i livelli di ansia e stress
  • dal punto di vista fisiologico, induce il rilassamento delle arterie e il conseguente calo dei valori pressori.

Il trattamento medico dell'ipertensione può essere quindi integrato dall'impiego del Training Autogeno, che può affiancare efficacemente la cura dell'ipertensione con farmaci e il rispetto delle regole alimentari abitualmente prescritte.

In conclusione, i soggetti ipertesi possono imparare ad avere più cura di sé, sottoponendosi ai controlli necessari e seguendo seriamente le indicazioni del loro medico, ma possono imparare anche a contrastare lo stress e le tensioni che determinano e/o influenzano negativamente l'ipertensione mediante l'utilizzo di una tecnica di rilassamento.

Fonti:

  • SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa)
Data pubblicazione: 17 maggio 2011 Ultimo aggiornamento: 18 giugno 2021

9 commenti

#9
Ex utente
Ex utente

Bene ringrazio la dottoressa per questi consigli.
Ad esempio a me basta respirare in modo minimamente condizionato per avere una minima normale si abbassa per la precisione di 6-7 respirando in modo condizionato moderato durante la misurazione, questa è proprio la prova che queste teorie sono anche pratica direi.

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