Loro hanno le armi, noi lo champagne: si fottano (Charlie Hebdo)

La satira è sempre discutibile e fa discutere. Non è una questione di stile e neanche di gusto. I processi che ne costituiscono la base sono stati spiegati più di 100 anni fa in un saggio di Freud: “il motto dello spirito” ed i meccanismi sono quelli di un processo primario di pensiero che media solitamente i processi inconsci.

Quello che la satira determina è una sensazione, scatenata da una sorta di metacomunicazione e la rabbia che in alcuni questa vignetta dissacrante determina, non è altro che il passaggio della rabbia di chi l'ha scritta a chi la legge.

Quindi arrabbiatevi pure, scandalizzatevi senza pudori perchè è questo quello che deve essere.

Riflettiamo.

Il mondo non finisce dove lo pensiamo e il rischio di pensarlo così è enorme se condiviso da un popolo, diventa cultura dominante, diventa dogma. Siamo invasi, e non è una novità, da una logica narcisistica che come quella che sottende i sogni svanisce al mattino.

L'idea di un mondo come noi lo abbiamo pensato finisce con le raffiche di mitra, le esplosioni di esseri umani che noi pensiamo schegge impazzite solo perché non pensabili. Per accettare l'idea di essere in guerra dobbiamo essere colpiti.

Abbiamo una giusta causa che lo è solo per noi e ci stupiamo se qualcuno dissente o si consente di colpirci con mezzi che non abbiamo pensato, atroci ma evidentemente possibili. Il mondo non è come lo abbiamo pensato, è solo il sogno del nostro mondo che svanisce all'alba di una guerra impensabile che altri stanno già combattendo.

Se non ci svegliamo dal nostro mondo sognante non riusciremo a sopravvivere, ma cadremo all'alba sotto i colpi di un kalashnikov che costa meno di un Iphone, pensando che con lo champagne avremmo potuto vincere la nostra idea di guerra che nell'ebbrezza, non abbiamo mai avuto l'impressione di combattere.

 

Data pubblicazione: 17 novembre 2015

5 commenti

#1
Dr. Alex Aleksey Gukov
Dr. Alex Aleksey Gukov

<<pensando che con lo champagne avremmo potuto vincere la nostra idea di guerra che nell'ebbrezza, non abbiamo mai avuto l'impressione di combattere>> , - ben detto, e credo, che è proprio quello che poteva voler dire la vignetta.

#3
Ex utente
Ex utente


La strage toccherà davvero anche a noi?
oh si, non ho il minimo dubbio!Non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing zone ,della testa di ponte ,del comodo che di chiama Italia.
Comodo geograficamente perchè è il più vicino al Medio Oriente e all'Africa ,comodo strategicamente perchè a quella "truppa"offriamo buonismo ,coglioneria e viltà .
Presto si scateneranno ,ma molti italiani non ci credono ancora ,si comportano come i bambini per cui la parola morte non esiste o come gli scriteriati cui la morte sembra una disgrazia che riguarda agli altri o ,nel caso perggiore,che li colpirà per ultimi o peggio che per scansarla basterà fare i furbi cioè leccare i piedi.
è stato sostituito il termine migliore col termine "diverso"-si son messi a blaterare-che non esistono principi e valori migliori ,esistono soltanto diversità e difficoltà di comportamento ,questo ha criminalizzato anzi criminalizza chi distingue il Bene dal Male e chiama il Male col proprio nome.
L'Europa vive nella paura e il terrorismo islamico ha un obbiettivo preciso: distruggere l'occidente ,ossia cancellare i NOSTRI PRINCIPI,I NOSTRI VALORI ,LE NOSTRE TRADIZIONI E LA NOSTRA CIVILTA'.
Quando si ha un esercito di professionisti che combatte contro il Male che inizia una protesta,si deve far qualcosa .Purtroppo modificare l'equazione delle forze in campo è difficile ma non impossibile.

Buon pomeriggio.

#4
Ex utente
Ex utente

Tra di voi ,professionisti,qualcuno afferma :"non esiste amore senza intimità"..il male vedo che è ovunque! Un noto detto dice:" coi quattrini si fan ballare i burattini" ispindo"col tempo e l'esperienza. Fiorisce la prudenza"...evidentemente non è per tutti! Buona serata.

#5
Utente 413XXX
Utente 413XXX

Posso dire? raramente ho letto articoli così pessimi. Non si capisce veramente niente, eppure si sente la supponenza sconfinata di questa, boh, chiamiamola riflessione. io volerei un pò più in basso: meno arzigogolo, e più chiarezza. Anche perchè, diciamocelo,la tesi è anche piuttosto scontata

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