Il ruolo dei nonni oggi. Quali cambiamenti e funzioni

francesco.mori
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta

Gli ultimi dati forniti dall’ISTAT ci dicono che in Italia i nonni sono circa 12 milioni. Dato che il tasso di natalità oggi si è abbassato e la durata della vita allungata, i nonni sono, in proporzione al numero di nipoti, più numerosi di quanto non fossero in passato.

Non è raro che un bambino abbia tutti e quattro i nonni e nelle famiglie ricomposte questi possono essere addirittura in esubero. Attualmente il modo di vivere la terza età è cambiato, gli ultrasessantenni, a parità di età con i nonni di una volta, sembrano meno vecchi. Sono abituati ai cambiamenti, curano il corpo e l’abbigliamento e, se non sono malati, continuano a condurre una vita dinamica. Guidano l’automobile, salgono su treni ed aerei, usano il telefonino, inviano e-mail e, soprattutto, non pensano di essere vecchi, semmai si considerano degli adulti maturi.

Un’altra novità è che se fino a poco tempo fa era quasi esclusivamente la nonna ad occuparsi dei nipotini, affiancando la madre nelle cure quotidiane, oggi, che anche i padri non disdegnano di occuparsi dei neonati, anche il nonno può spingere una carrozzina e fare il baby-sitter. Essendo vissuti in un’epoca di radicali e continui cambiamenti, i neononni comprendono le esigenze dei genitori di oggi e sono più sciolti e disponibili di quanto non fossero i loro padri.

Per approfondire:Festa dei nonni: come sono cambiati negli anni?

I cambiamenti, tuttavia, non riguardano solo la terza età; anche i figli ed i nipoti oggi sono diversi. I genitori spesso lavorano entrambi ed i bambini hanno bisogno sempre di più di essere seguiti dagli adulti dopo la scuola. Inoltre, se il padre e la madre sono separati (situazione attualmente molto frequente), i nonni possono rappresentare un elemento importante di continuità familiare per il bambino oltre che un importante punto di riferimento per i momenti critici. 

La funzione dei nonni, però, non si esaurisce certo nel tappare le falle o nell’intervenire nei momenti difficili. La presenza di un nonno o di una nonna nella vita di un nipote ha già di per sé l’effetto di allargare i confini della famiglia nucleare. Gli anziani ringiovaniscono a contatto con i giovani. I giovani dispongono di un maggior numero di modelli di riferimento affidabili e realistici. E quando nell’adolescenza, i rapporti con papà e mamma si fanno burrascosi, è attraverso i nonni che un nipote può ritrovare a volte quell’ancoraggio di cui, nonostante tutto, sente ancora il bisogno.

Per quanto riguarda il passaggio dalla funzione di genitore a quella di nonno, l’entrata nel nuovo ruolo raramente è immediata e senza scosse. Il ruolo di nonno è molto più semplice e tranquillo di quello di genitore, eppure richiede un riassestamento legato alla nuova collocazione nel sistema famiglia. D’ora in avanti i genitori sono il figlio e la nuora (o genero e figlia). Bisogna passare il testimone alla generazione di mezzo e accettare di aver fatto ingresso nella terza età. Il primo “lavoro” psicologico che nonni e nonne devono fare nel momento in cui in famiglia arriva il primo nipotino, non è tanto nei confronti di quest’ultimo quanto di se stessi. Verranno chiamanti nonno e nonna e guardati con occhi diversi.

Nella nostra ottica la famiglia è un sistema, non una semplice somma di individui, cosicché se ci sono delle forti tensioni tra due persone è tutto il sistema a risentirne. Se i nonni vogliono avere dei rapporti sereni con i nipoti, devono cercare di averli anche con i genitori. Alcune cautele sono d’obbligo. La prima consiste nel rispettare la coppia e la sua autonomia. Molti conflitti tra generazioni nascono per invasioni indebite. Atteggiamenti assillanti e intrusivi, tentativi di sostituirsi ai genitori presso i nipoti, sono facilmente all’origine di conflitti con i figli, ma ancor di più lo sono con generi e nuore che, essendo cresciuti in un’altra famiglia, sono meno disposti a scusare o comprendere. Per esempio, da quando mondo è mondo i nonni tendono a “viziare” i nipoti. Viziare un po’ i nipoti però non significa porsi in aperto contrasto con i principi educativi dei genitori scalzandone l’autorità.

Compito dei nonni è cercare di risolvere i conflitti invece di acuirli e di trovare un modus vivendi, evitando la guerriglia permanente. Capita a volte di scontrarsi su taluni argomenti non tanto perché si hanno delle forti convinzioni in materia, ma per vincere, per segnare un punto a proprio vantaggio, per gratificare l’amor proprio. Il fatto che i propri genitori o suoceri siano stati invadenti o dispotici non è una buona ragione per portare avanti, di generazione in generazione, un modo di fare che è all’origine di incomprensioni. E’ sempre possibile cambiare, anche all’età sessant’anni.

Data pubblicazione: 01 ottobre 2013

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