I disturbi del desiderio sessuale

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

Il disturbo da desiderio sessuale va distinto in disturbo sessuale ipoattivo
e disturbo da avversione sessuale.

Il primo si caratterizza con una riduzione di una precedente attività
sessuale nella norma, il secondo, invece, si manifesta con avversione verso l’attività
sessuale e conseguenti condizioni di evitamento dell’atto stesso.

Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo è un disturbo che può
presentarsi nel corso della vita in modo persistentemente cronico se il periodo
di presentazione è la pubertà oppure in modo acuto quando si presenta dopo un
normale periodo di attività sessuale e vi è una riduzione dell’attività
sessuale per condizioni stressanti o disagio psicologico.

Esso provoca disagio in chi ne soffre e contemporaneamente il soggetto si
accorge di non sentire il bisogno di ricercare stimoli sessuali, ma può essere
consenziente a richieste che provengano dal partner.

Può essere presente una selettività del disturbo sia per uno specifico
partner che per una attività sessuale.

La valutazione clinica deve prevedere sia una valutazione singola che di
coppia, per capire se non vi sia una eccessiva richiesta di prestazioni
sessuali da parte del partner.

Non si considera un disturbo del desiderio sessuale se la presentazione del
disturbo è sporadica e non persistente.

Il disturbo da avversione sessuale è invece caratterizzato
dal rifiuto a compiere atti sessuali, sia con attenzione su particolari atti od
anche a tutti gli stimoli sessuali. La condizione di esposizione può provocare
diversi sintomi che possono partire dall’ansia fino a vere e proprie crisi di
panico.

Il trattamento di questi disturbi deve inizialmente individuare il tempo
di esordio del disturbo e correlare le possibili cause legate all’insorgenza.

E’ possibile trattare singolarmente i sintomi e considerare globalmente
il disturbo secondo le manifestazioni che sono riferite.

Il trattamento farmacologico può essere di elezione nelle condizioni in
cui i disturbi dell’umore o i disturbi d’ansia siano responsabili dell’esordio
del disturbo.

Il trattamento psicoterapico può essere preso in considerazione in
condizioni di eleggibilità e può essere individuale o di coppia.

Data pubblicazione: 05 settembre 2013

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