Il trifoglio rosso: un ottimo fitoterapico per il benessere in menopausa

g.marcialis
Dr. Giorgio Marcialis Medico di medicina generale, Perfezionato in medicine non convenzionali

Il Trifoglio Rosso (Trifolium pratense) è una pianta utilizzata con successo nelle donne in post-menopausa, in quanto riduce efficacemente i sintomi tipici (vampate, nervosismo, insonnia, palpitazioni, cefalea, secchezza vaginale, ...) e contemporaneamente conferisce una protezione specifica sia per il sistema cardiocircolatorio che per l'apparato osteoarticolare.

Rappresenta l'alternativa naturale alla TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva), anzi è migliore, in quanto più sicuro: il trattamento con isoflavoni del Trifoglio rosso è sicuro e ben tollerato, anche in donne con storia familiare di cancro al seno; non altera assolutamente la densità mammaria e non ha certamente effetti negativi sullo stato di salute delle ossa e del sistema cardiovascolare, anzi si nota una tendenza ad un miglioramento di entrambi gli elementi. Nelle donne in post-menopausa lo spessore dell'endometrio non è stato assolutamente modificato dal trattamento con isoflavoni del Trifoglio rosso.

L'estratto di Trifolium pratense può funzionare da antagonista nel pathway di trasduzione, estradiolo-indotto, che altera la capacità delle cellule cancerose di migrare e quindi di metastatizzare.

Inoltre, il Trifoglio rosso è migliore anche della Soja: mentre quest'ultima contiene soltanto due isoflavoni (la genisteina e la daidzeina), il Trifolium pratense contiene anche la biochanina A e la formononetina, che proteggono rispettivamente il sistema cardiocircolatorio e l'apparato osteoarticolare.

Gli isoflavoni del Trifoglio rosso non necessitano di alcuna idrolisi enzimatica preliminare, a livello intestinale, ed entrano in circolo dopo soli 15 minuti dall'assunzione, al contrario degli isoflavoni della soja, che necessitano di idrolisi enzimatica preliminare a livello intestinale.

La capacità di transattivazione di un recettore estrogenico da parte di un estratto di Trifoglio rosso è 45 volte più potente di un estratto equivalente di soja.

Esistono, inoltre, altre differenze minori: gli integratori a base di isoflavoni di soja devono essere dati più volte al giorno, al contrario di quelli a base di Trifoglio rosso, che si danno una sola volta al giorno.

Poi, la soja è OGM, mentre il Trifoglio rosso è OGM-free.

L'integrazione a base di isoflavoni del Trifoglio rosso, oltre a ridurre significativamente i sintomi della post-menopausa, agisce anche favorevolmente sul profilo lipidico (riduce il colesterolo totale, il colesterolo LDL e i trigliceridi) e riduce in modo significativo la demineralizzazione nell'osso spugnoso.

Data pubblicazione: 06 marzo 2013

11 commenti

#1
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sono molto interessato a questo tema perché recentemente diversi studi concludono in tutt’altra direzione sottolineando l’INEFFICACIA degli isoflavoni sui disturbi della menopausa perché per essere efficaci andrebbero introdotti nello stile alimentare a partire dell’adolescenza a dosi non inferiori a 25 mg/die. Questo spiega la differente incidenza dei disturbi della menopausa tra le donne cinesi (disturbi nel 14 %) e quelle occidentali (75-80%).
Pur in controtendenza a tutti gli studi cui facevo riferimento, da questo blog si evince che >>in quanto riduce efficacemente i sintomi tipici (vampate, nervosismo, insonnia, palpitazioni, cefalea, secchezza vaginale, ...) e contemporaneamente conferisce una protezione specifica sia per il sistema cardiocircolatorio che per l'apparato osteoarticolare.>>
Mi incuriosisce quindi sapere
1) Quale sarebbe il dosaggio in mg/die per ottenere questi risultati ?
2) >>è sicuro e ben tollerato, anche in donne con storia familiare di cancro al seno>>
Poiché gli studi più affidabili recitano in senso del tutto opposto, su quale base scientifica si fonda la sua affermazione ?

Grazie

#2
Dr. Mario Corcelli
Dr. Mario Corcelli

Cautela nel dare queste notizie al pubblico!

si legga il mio minforma sulle BUFALE DEL WEB
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/957-le-bufale-mediche-sul-web-alcune-da-omicidio-colposo.html

...Di altre discipline di medicina non convenzionale, alcune hanno una qualche validità ma ne viene esagerata l'efficacia, come l'agopuntura, la fitoterapia e l'osteopatia….
La fitoterapia presenta un livello più concreto; in effetti è da considerare come la prima medicina che l'uomo ha usato per curarsi.
Molti farmaci derivano da piante e fiori, come l'acido acetilsalicilico, la digossina (che ha salvato milioni di cardiopatici prima dell'avvento di altri farmaci, tra cui i beta-bloccanti), il chinino che viene ancora usato per la malaria clorochino-resistente.
Il limite della fitoterapia sta nel fatto che IL DOSAGGIO DEL PRINCIPIO ATTIVO CONTENUTO NELLE ERBE NON E' PRECISABILE; CIO' PUO' DARE LUOGO A FENOMENI DI SOVRADOSAGGIO E INTOSSICAZIONE; di conseguenza, i prodotti fitoterapici vanno guardati con molta cautela e un pò di scetticismo.
Mario Corcelli

#4
Dr. Giorgio Marcialis
Dr. Giorgio Marcialis

Il dosaggio di isoflavoni del Trifoglio rosso da assumere va da 40 a 80 mg. La quantità di fitoestrogeni dichiarata (40 mg o 80 mg) riguarda la sola componente fitormonale, l'unica attiva. In presenza di importante sintomatologia vasomotoria, chiaramente, bisogna consigliare l'80 mg. Quando non vi è sintomatologia come vampate, nervosismo, cefalea, insonnia, palpitazioni, ... , è sufficiente il 40 mg.

#5
Dr. Giorgio Marcialis
Dr. Giorgio Marcialis

Per quanto riguarda, invece, l'affermazione sulla sicurezza e tollerabilità in donne con una storia familiare di cancro mammario, vi rimando al seguente studio: Trevor J Powles, Red Clover isoflavones are safe and well tolerated in women with a family history of breast cancer. Menopause International 2008; 14:6-12.
Inoltre, vi consiglio: Piersen C.E., Chemical and biological characterization and clinical evaluation of botanical dietary supplements: a phase I red clover extract as a model. Curr. Med. Chem. 2004, 11: 1361-1374, da cui si evince che alti dosaggi di ioflavoni del Trifoglio rosso non modificano la densità della ghiandola mammaria. Gli atti di riferimento sono i seguenti: Baldacci C., Genazzani AR., Simoncini T. Effect of phytoestrogens derived from red clover on movement and invasion of human breast cancer cells. Simoncini T., Genazzani AR. Estrogens and the control of breast cancer migration and invasion: role of the cytoskeleton.

#6
Dr. Giorgio Marcialis
Dr. Giorgio Marcialis

Dagli atti di: The Breast, First International Congress on Breast Development Functions and Disease (Torino,27-30 settembre 2007), si evince che la somministrazione di una miscela di isoflavoni del Trifoglio rosso è in grado di inibire la migrazione estrogeno-indotta della linea tumorale.

#7
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

La tentazione forte era quella di non replicare neanche, ma mi sento in dovere di farlo dettagliatamente per dimostrare QUANTO SIA IMPRUDENTE affermare che >>il trattamento con isoflavoni del Trifoglio rosso è sicuro e ben tollerato, anche in donne con storia familiare di cancro al seno>>
Mi sento in dovere di farlo per rispetto delle nostre utenti che leggono ed in questo momento c’è un gruppo di giovani donne affette da tumore della mammella ad altissimo rischio familiar che stanno raccontando le loro drammatiche esperienze e che non meritano certo oltre alle terapie devastanti anche una overdose di informazioni confuse e fuorvianti

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

Intanto la prima sensazione è quella di sorpresa , ma ti risponderò punto per punto, nel verificare che alla mia richiesta di
>>Poiché gli studi più affidabili recitano in senso del tutto opposto, su quale base scientifica si fonda la sua affermazione ?>> tu abbia scomodato come fonte della letteratura persino TULLIO SIMONCINI . ????????!!!!!!!!

>>Gli atti di riferimento sono i seguenti: Baldacci C., Genazzani AR., Simoncini T. Effect of phytoestrogens derived from red clover on movement and invasion of human breast cancer cells. Simoncini T., Genazzani AR. Estrogens and the control of breast cancer migration and invasion: role of the cytoskeleton>>

Non è su questa pregiudiziale( per me) che ti risponderò, ma ti sembrava proprio il caso di allegare una fonte così scomoda ?
A me sembra una scelta se non altro inopportuna.

Qualsiasi utente se volesse farsi una idea per sapere di cosa stiamo parlando ( e quindi io non ho aggiunto neancheuna virgola) ha solo l’imbarazzo con i motori di ricerca

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_cancro_%C3%A8_un_fungo

Ti riporto letteralmente
>>Radiato dall’ordine dei medici, condannato per truffa ed omicidio colposo .
La bibliografia citata da Simoncini a sostegno della sua ipotesi, inoltre, non sempre trae in realtà le conclusioni che illustra l'ex medico[7]; in diversi casi, infatti, Simoncini cita studi che invece dichiaravano tutt'altro[7].
Apparirebbe quindi chiara una manipolazione della letteratura, per ottenere consensi non veritieri alle sue indimostrate teorie personali.
Nonostante le condanne della magistratura per truffa e omicidio colposo[4], la totale assenza di verifiche scientifiche, le numerose prove della totale inutilità e della pericolosità sanitaria della pratica pseudoscientifica da lui proposta, il trattamento continuerebbe a essere applicato a scopo di lucro e senza alcuna garanzia di sicurezza o efficacia (alcune testimonianze video, non validate da terze fonti indipendenti, si trovano in rete su YouTube), attirando anche l'attenzione preoccupata dei mass media.[8][9][10]
Simoncini, che è stato radiato dall'Ordine dei Medici per aver sottoposto alcuni pazienti alla pratica pericolosa ed inefficace dietro compenso, senza che questa fosse prevista come protocollo di cura, continua a propugnare la sua teoria attraverso siti privati, riviste "alternative", e testimonianze prive di alcun riscontro oggettivante [1 >>

#8
Ex utente
Ex utente

Francesca sono Laura. Ci puoi scrivere di dove sei ? Almeno la regione?

#9
Ex utente
Ex utente

Chiedo scusa ho sbagliato post.

#10
Utente 190XXX
Utente 190XXX

Buongiorno, ho da poco compiuto 50 anni e sono entrata in menopausa da circa un anno e 3 mesi. Soffrendo di cefalee piuttosto frequenti e leggendo degli effetti del trifoglio rosso ho iniziato ad assumere 2 capsule al giorno da poco più di un mese. (2 cp al giorno che contengono trifoglio rosso 500mg di cui isoflavoni 40 mg) Premetto che nessun medico ginecologo o endocrinologo mi ha suggerito terapie naturali o omeopatiche. Il risultato è che mi è tornato il ciclo e scomparso il mal di testa. Non ho mai letto nei vari articoli che potesse addirittura tornare il ciclo ma solo che sarebbe migliorato lo stato di salute generale. Ora che faccio ? continuo con il trifoglio rosso malgrado qui ci siano pareri totalmente discordanti ? Naturalmente rifarò analisi e visita ginecologica anche per capire se le due cisti endometriosiche che ho da alcuni anni si siano risvegliate dopo oltre un anno di assenza di ciclo. Mi piacerebbe ricevere un vs parere. Grazie buona giornata.

#11
Utente 506XXX
Utente 506XXX

salve, sono in menopausa in circa da 7 mesi, e sto prendendo da un mese menoflavon forte, vorrei dire che e migliorata sensibilmente la mia condizione da quando prendo, sono abbastanza contenta dei migliorramenti, ma vorrei sapere in quanto tempo dovrei ancora assumere , ho paura se smetto di prendere mi ritorni ancora problemi legati al menopausa. la ringrazio in antipo per la risposta. laura

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!