Paracetamolo: efficacia o inefficacia sul dolore ?

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Dr. Giuseppe Christian De Sanctis Medico di medicina generale, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di continuità assistenziale, Biologo nutrizionista

Il paracetamolo è l'antidolorifico più utilizzato al mondo ed è ancora indicato quale farmaco di prima scelta in caso di dolore acuto o cronico nella lombalgia e nell'osteoartrosi del ginocchio, dell'anca e della mano.

Nonostante ciò le metanalisi degli ultimi anni sovvertono questi canoni e ne riscrivono di nuovi, come quello che nelle medesime sintomatologie, tutti gli altri FANS passano in primo piano e il paracetamolo in secondo.

Tale è infatti l'intenzione del Britannico (tanto per citarne uno) National Institute for Health and Care Excellence che ha già annunciato, per settembre di quest'anno, l'aggiornamento delle linee guida per la lombalgia e la sciatica, con i FANS come prima scelta e il paracetamolo per seconda.

In discussione è anche il profilo di sicurezza della molecola: che il farmaco fosse epatotossico a dosi elevate infatti, già si sapeva, ma ora vien fuori che rappresenta anche la causa più comune di insufficienza epatica acuta negli USA, Regno Unito e Paesi Scandinavi.

Molti, inoltre, gli effetti collaterali poco enunciati della molecola, come quelli renali, cardiovascolari e gastrointestinali a lungo sottovalutati!

Tuttavia almeno in Italia, l'abuso del paracetamolo o delle sue associazioni è molto basso.

Efficacia del paracetamolo sul dolore nell'artrosi e nel dolore

Una network metanalysis, pubblicata su Lancet nel 2016, mette a confronto l'efficacia del paracetamolo con altri FANS quali ibuprofene, naprossene, diclofenac e quattro diversi coxib a vari dosaggi giornalieri.

Il lavoro ha incluso oltre 58mila pazienti affetti da artrosi.

Secondo gli autori, l'analisi venuta fuori, suggerisce che il paracetamolo è clinicamente inefficace e non dovrebbe essere raccomandato per il trattamento sintomatico dell'osteoartrosi, là dove invece il diclofenac 150 mg/die si è rivelato il FANS più efficace sul dolore e la disabilità; anche l'etoricoxib a 60 mg/die si è rivelato efficace sul dolore, ma l'effetto sulla disabilità è risultato meno evidente rispetto al primo.

Nel 2015 invece, l'European Journal of Pain riporta una overview review di revisioni e metanalisi, dove il confronto è tra l'ibuprofene (già menzionato in precedenza) e il paracetamolo; le dosi comparate erano 400 mg del primo contro 500-1000 mg del secondo nel dolore acuto, e 1200 mg e oltre di ibuprofene contro 3000 mg di paracetamolo nel dolore cronico.

Due comparazioni dirette erano a favore dell'ibuprofene nel dolore acuto e nell'osteoartrosi, mentre tre su quattro indirette erano sempre a favore del primo nell'osteoartrosi, nell'emicrania, nel dolore acuto.

Sicurezza del farmaco

Si è sempre parlato del paracetamolo come un farmaco sicuro e certamente lo è, ma questo non lo esime da alcune considerazioni forse fino ad ora poco rilevate.

Per quelle gastrointestinali si sente spesso dire: ''prenda il paracetamolo, tanto allo stomaco non fà male'', invece una revisione sistematica da poco pubblicata su Annals of Rheumatology diseases, ha valutato tra gli eventi avversi, oltre a quelli renali e cardiovascolari, anche l'incidenza di emorragie gastrointestinali.

Ovviamente l'efficacia e la tollerabilità individuale dovrebbero essere approfondite con ulteriori revisioni sistematiche.

 

Conclusioni personali

Sicuramente gli studi andranno approfonditi, ma la mia opinione personale sull'efficacia del paracetamolo (un pò meno quella sulla sicurezza), converge molto con gli studi di cui sopra.

Anche sull'uso più comune che ne viene fatto del farmaco, ovvero quello antipiretico e di cui i lavori non fanno menzione, ho le mie riserve: nella mia ampia attività di Medico di Continuità Assistenziale infatti, mi è capitato più di una volta e più di un paziente (uomo,donna e bambino) con febbre refrattaria a dosi piene di paracetamolo, tanto da dover spesso ricorrere all'uso di altro antipiretico (Ibuprofene sospensione spesso nell'infanzia, ketoprofene sale di lisina o altri nell'adulto), talvolta anche a FANS più impegnativi (il metamizolo ad esempio, non mi ha mai dato delusioni nello stroncare febbri fino a 41 °C, dopo assunzione di paracetamolo per giorni senza beneficio, da parte di alcuni pazienti).

Riguardo il dolore invece, l'efficacia della molecola da me riscontrata nella pratica clinica, è quella relativa all'uso di paracetamolo in associazione con oppioidi deboli...ma non senza!

Restiamo in attesa di nuovi studi e nuove revisioni!

 

Fonte:

''Algosflogos'' n°2/2016

 

Data pubblicazione: 07 agosto 2016

Autore

gdesanctis
Dr. Giuseppe Christian De Sanctis Medico di medicina generale, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di continuità assistenziale, Biologo nutrizionista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università degli studi G.D'Annunzio-Chieti.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pescara tesserino n° 3340.

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