Quando ripetere la biopsia prostatica per la diagnosi precoce del cancro alla prostata

ginoalessandroscalese
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo

Il momento in cui ripetere la biopsia dopo esito negativo per carcinoma è sempre stato un dilemma. Da recenti pubblicazioni emerge che vi è un aumento del numero di infezioni gravi e di ospedalizzazioni risultanti da biopsie alla prostata, quindi, l’obiettivo ideale è quello di cercare di individuare quali fattori possono essere presi in considerazione per evitare il maggior numero possibile di biopsie prostatiche giudicate inutili.

 

Numerosi sono i pazienti (70%) che presentano solo un incremento di PSA compreso fra  4 e 10ng/ml che eseguono  una biopsia prostatica con esito negativo per Cancro.

Da una analisi retrospettiva si è notato una maggiore incidenza di diagnosi di Cancro alla prostata in pazienti che si sottoponevano per la seconda o più volte a biopsia prostatica con valori di PSA libero/totale inferiore all’11%.

Normalmente il rapporto fra PSA libero e totale è considerato patologico se ha un valore inferiore al 10%; esso è giudicato di dubbia interpretazione se il valore è compreso fra 11% e 20%; infine se il valore è superiore al 20% ci orienta verso una  situazione di benignità anche se va sempre valutato insieme ad altri parametri come ad esempio il valore di PSA totale, la presenza di noduli palpatori, la presenza di noduli evidenziabili ecograficamente ecc..

 

Naturalmente altri fattori devono essere presi in considerazione prima di prendere in considerazione la decisione di ripetere una biopsia:

  • PSA ingravescente (PSA velocity)
  • PCA3
  • Numero di prelievi della precedente biopsia (<12)
  • Pre-cancerosi (PIN = Neoplasia Intraepiteliale; ASAP  proliferazione acinare atipica).
  • Familiarità per Cancro alla prostata

 

 

Bibliografia

1. BJU Int. 2011 Sep 21. doi: 10.1111/j.1464-410X.2011.10584.x. [Epub ahead of print]

A comparative performance analysis of total prostate-specific antigen, percentage free prostate-specific antigen, prostate-specific antigen velocity and urinary prostate cancer gene 3 in the first, second and third repeat prostate biopsy.

Auprich M, Augustin H, Budäus L, Kluth L, Mannweiler S, Shariat SF, Fisch M, Graefen M, Pummer K, Chun FK.

Departments of Urology Pathology, Medical University Graz, Graz, Austria

Department of Urology, University Clinic Eppendorf Martini Clinic Prostate Cancer

Centre, University Clinic Eppendorf, Hamburg, Germany Weill Cornell Medical

College of Cornell University, New York, NY, USA.

Data pubblicazione: 26 settembre 2011

60 commenti

#1
Utente 194XXX
Utente 194XXX

Ho 38 anni dopo un esame psa tot.6 e free 5 ripetuto a distanza di due mesi di nuovo 6 e free 6,dopo esame dre e transrettale fatta perfetta con spermiogramma,spermiocultura e urine e urinoculturo tutto ok poi esame fatto PCA3 CON SCORE 8 quindi basso cosa dovrei fare se non si abbassa il psa.Mi Aiuti dottore a decifrare questo dilemma che mi tormenta.grazie

#3
Utente 194XXX
Utente 194XXX

Egr.Dottore,
la ringrazio è stato molto esauriente e quell'articolo da lei suggerito è di un enorme importanza.Oggi ho fatto l'altro esame psa ed era 4,71totale e 6 free.Ora Lei mi ha suggerito la RMN con bobina endorettale.In cosa consiste quest'esame e dove lo fanno visto che sono pugliese.La ringrazio anticipatamente per la Sua preziosa risposta.

#4
Utente 194XXX
Utente 194XXX

Egr.Dottore,
la ringrazio è stato molto esauriente e quell'articolo da lei suggerito è di un enorme importanza.Oggi ho fatto l'altro esame psa ed era 4,71totale e 6 free.Ora Lei mi ha suggerito la RMN con bobina endorettale.In cosa consiste quest'esame e dove lo fanno visto che sono pugliese.La ringrazio anticipatamente per la Sua preziosa risposta.

#5
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

In Puglia sono pochi i centri che eseguono questo tipo di RMN in quanto abbastanza costosa; presso il nostro Centro si esegue la classica RMN con mezzo di contrasto paramagnetico.

#6
Utente 194XXX
Utente 194XXX

Egr.Dottore,
io ho già fatto una tranrettale,e una visita digitorettale,questo tipo di RMN cosa possono ulterioriormente identificare,e la RMN CON BOBINA ENDORETTALE cosa ha in più rispetto alla RMN CON CONTRASTO PARAMAGNETICO.E se quest'ultima è più efficace per scoprire il problema mi dia i centri che la eseguono gentilmente.grazie ancora

#7
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

La RMN è una tecnica che studia più dettagliatamente la struttura prostatica ed ha un certo grado di sensibilità nell'individuare aree patologiche sicuramente più di quanto lo possa fare la ecografia prostatica transrettale.
La RMN con bobina endorettale è un pò più precisa rispetto alla classica RMN con contrasto paramagnetico.
Purtroppo non le posso dare molte indicazione riguaro ai Centri che eseguono la RMN con bobina endorettale in quanto abbastanza diffusa fino a qualche anno fa ma poi abbandonata da molti soprattutto per i costi elevati di gestione; ho avuto notizia che esiste ancora qulacuno che la esegue in Puglia e per la precisione nel Nord barese, ma purtroppo al momento non so darle altre notizie più dettagliate. Comunque mi informerò e le farò sapere.

#8
Utente 194XXX
Utente 194XXX

Ok Dottore se lei ritiene che sia un esame che possa fare luce a questo dilemma diagnostico,senz'altro è il caso che lo faccia.La vostra è una avventura intellettuale,nello scoprire,i meccanismi sicuramente non schematici e statici dell'organismo.Dottore so che anche la biopsia non escluda a priori la presenza o meno di un arcinoma o di un piccolo focolaio tumorale.grazie per la risposta dottore lei è un dottore disponibilissimo.grazie

#10
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Numerosi sono i pazienti (70%) che presentano solo un incremento di PSA compreso fra 4 e 10ng/ml che eseguono una biopsia prostatica con esito negativo per Cancro.Dottore da quello che lei ha scritto e che le ho riportato, non le sembra che il 70 per cento si tanto? quindi se attraverso la dre e la ecotransrettale non si rivela nulla il cancro alla prostata non dovrebbe esistere e se esistesse magari sarebbe silente. Un ricercatore americano un certo Timothi ha fatto uno studio epidemiologico, accertando che coloro che si sono operati rispetto a coloro che non lo hanno fatto poco meno del 3per cento hanno avuto avuto una soppravvivenza superiore a coloro che non si sono operati.Cosa ne pensa?

#11
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Numerosi sono i pazienti (70%) che presentano solo un incremento di PSA compreso fra 4 e 10ng/ml che eseguono una biopsia prostatica con esito negativo per Cancro.Dottore da quello che lei ha scritto e che le ho riportato, non le sembra che il 70 per cento si tanto? quindi se attraverso la dre e la ecotransrettale non si rivela nulla il cancro alla prostata non dovrebbe esistere e se esistesse magari sarebbe silente. Un ricercatore americano un certo Timothi ha fatto uno studio epidemiologico, accertando che coloro che si sono operati rispetto a coloro che non lo hanno fatto poco meno del 3per cento hanno avuto avuto una soppravvivenza superiore a coloro che non si sono operati.Cosa ne pensa?

#12
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Gentile utente,
1) E' un dato statistico che fa parte sia della mia esperienza personale che dei dati di letteratura prese da fonti autorevoli, ovvero il 30% dei pazienti con PSA compreso fra 4 e 10 ng/ml è affetto da Cancro della prostata.
2) Possiamo distinguere due tipi di Carcinoma alla prostata:
Il primo può essere diagnosticato e non andare mai in progressione, ovvero per tutta la durata della vita non determinare alcuna sintomatologia clinica(Carcinoma Silente).
Il secondo va rapidamente in progressione e in circa uno due anni (a volte anche meno) dare origine a metastasi (diffusione in altri organi) e quindi diventare inoperabile e condurre a morte l'individuo.
Purtroppo oggi non conosciamo la possibile evoluzione biologica del cancro alla prostata cioè se evoleverà con manifestazioni cliniche o se rimarrà silente per tutta la vita.
Anche se qualche Autore (in genere non chirurgo) fa certe affermazioni secondo me non veritiere o per lo meno da analizzare nel dettaglio per verificare se sono state raccolte con adeguati criteri, quando mi trovo di fronte ad una diagnosi di carcinoma alla prostata ed il paziente è operabile non mi sento di affermare : "va bene aspettiamo e vediamo come evolve" in quanto la situazione potrebbe anche sfuggirmi di mano.
Giusto comne aneddoto molti anni addietro gli Scandinavi proposero la "wait and see" (aspettiamo e vediamo cosa succede eseguendo controlli ravvicinati) quando si trovavano di fronte ad una diagnosi di Carcinoma della prostata: si è verificataessere un fallimento ed attualmente hanno fatto marcia indietro in quanto era una strategia non proponibile.
Non le nascondo che qulcuno propone tutt'oggi una ampia resezione endoscopica di prostata che sicuramente è meno invasiva di una prostatectomia radicale anche se eseguita con tecnica robotica, ma è un atteggiamento al di fuori delle linee guida Europee e pericolosa in caso di recidiva.
Quindi come vede la letteratura medica è molto variegata e spesso si presta ad interpretazioni non sempre corrette, in queste situazioni è molto importante l'esperienza sul campo del clinico per non creare confusione nei pazienti.

#13
Utente 274XXX
Utente 274XXX

La ricerca, iniziata nel 1994, ha osservato 731 uomini, affetti dal tumore alla prostata ed ha dimostrato che coloro che si erano sottoposti all’intervento hanno ottenuto benefici in termini di sopravvivenza pari a circa il 3% rispetto a chi non aveva subito l’operazione. Certamente risultati esigui, l'intervento non allunga la vita, senza contare i casi di tumori benigni operati inutilmente, rischi evitabili ed effetti indesiderati non trascurabili.

I risultati dello studio di intervento chirurgico per cancro alla prostata, il più grande del suo genere in tutto il mondo, sono stati accolti con il silenzio, come riferisce il giornale britannico ‘The Indipendent’. Dopo anni viene infatti sancita quasi definitivamente l'inutilità di una delle cure più praticate in caso di cancro alla prostata. Ma non rappresenta alcuna rivelazione, solo pochi medici si illudevano di ottenere risultati con la chirurgia, molti i casi di tumori benigni la cui operazione comporta solo rischi. Operare è il lavoro che amano i chirurghi, i quali non hanno gradito questo risultato. Ma il messaggio della ricerca è che gli sforzi devono ora essere intensificati nell'identificare e trattare solo gli uomini con tumore ad alto rischio.

#14
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Dottore io i metto nei suoi panni, ma rischiare l'impotenza, la continenza, è uno scoglio difficile da accettare. Ci sono tecniche nerve sparing ma spesso sono inadeguate.
Poi lessi un so articolo sul psa molto interessante.di persone che producono psa da 4 a 10 senza avere nesuuna forma di inasprimento neoplastico o iperftrofico.
é interessnte e le chiedo cosa pensa a riguardo. Le ricordo psa olocauso era il suo articolo.

#15
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Gentile utente,
Il dato esposto così in maniera "sensazionale" non ha alcun significato.
Sarebbe interessante capire: quanti pazienti affetti da Carcinoma della prostata non operati sono morti per tumore e quanti per altra causa. Come anche per i pazienti operati: quanti sono deceduti per tumore e quanti per altre cause?
Il dato sopravvivenza globale non ha significato in quanto le variabili sono infinite e ad influenza non quantificabile.
Bisognerebbe inoltre valutare se hanno eseguito o meno terapie specifiche (es. ormonoterapia).

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#16
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Sulle possibili complicanze è ovvio che bisogna accettarne la possibilità, ma io penso che un paziente specie se di giovane età a cui è stata diagnostico un cancro della prostata non riesca a fare sonni tranquilli sapendo che nel proprio organismo sta crescendo un male il cui comportamento è incerto.
Come avrà letto il PSA è un marcatore d'organo e non un indice sicuro di carcinoma la cui diagnosi la si fa solo con biopsia, sta proprio al clinico interpretarlo e rassicurare il paziente evitando il PSA Syndrome o Olokaust così definito dagli anglosassoni.

#17
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Si dottore, apisco benissimo le sue affermazione da medico specialista pregiatissimo. tuttavia ci sono altre opzioni coe la brachiterapia che come risultati è sovrapponibile alla stessa chirurgia, (chiaramente entro certi parametri del tipo iniziale o d'aggressività del tumore stesso) non ultima l'HIFU .Lei cosa ne pensa a riguardo. E secondo lei l'intervento chirurgico deve essere successivamente suffragato da radioterapia? E le riprese biochimiche del tumore stesso secondo la sua esperienze sono consistenti. Insomma una guarigione dal carcinoma non è mai definitiva, ci sono solo trattamenti.La ringrazio per la sua disponibilità.

#18
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Poi Dottore per le biopsie è un altro dilemma.La biopsia in se per se non esclude la presenza del tumore alla prostata. Stando a statistiche e lei senz'altro potrà illuminarmi solo il 25 per cento risulta positiva rispetto al random che viene effettuato. Si parla di biopsie a 3 d o multiparametriche ma lasciao il tempo che trova. Anche li bisognerà essere fortunati. Lei cosa ne pensa a riguardo?Grazie

#19
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Secondo me si sta mettendo troppa carne al fuoco e rischiamo solo di creare confusione.

Dal tumore della prostata clinicamente localizzato ne guarisce la quasi totalità dei pazienti specie nelle forme forme organo confinate. La radioterapia può essere di ausilio per garantire la guarigione.
La HIFU è proponibile solo per pazienti che non possono essere trattati con chirurgia e radioterapia.
Parlare di percentuale di positività è un pò riduttivo in quanto è necessario stratificare i pazienti in base al valore di PSA, esame obiettivo della prostata ecc.

#20
Utente 274XXX
Utente 274XXX

Dotttore la ringrazio per la sua risposta esaustiva.Lei si che è un grande urologo.Grazie per la cortesia.

#22
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
sono di Bari e vivo all'estero volevo un suo parere
ho avuto diverse volte problemi con la prostata
novembre 2012
psa totale 6,96
libero 0,84
rapporto 12,07
in presenza di infezione e dopo cura
dicembre 2012
psa totale 4,18
libero 0,64
rapporto 15,31
novembre 2013
psa totale 2,66
libre 0,95
rapporto 35,71
in settembre 2014 ho una infezione che mi da febbre, non mi permette di urinare e mi da bruciore quando ci riesco dopo cura mi sembra di stare bene ma ripetendo il psa a

15 dicembre 2014
psa totale 7,79
libero 0,72
rapporto 9,24
mi sono ricordato di aver avuto un rapporto sessuale la sera precedente al prelievo non so quanto incide e quindi ripeto il 29 dicembre 2014
psa totale 5,12
psa libero 0,76
rapporto 14,9
mi sottopongo ad una esplorazione rettale e mi dicono che non si evidenzia nulla alla palpazione risulta ingrossata ma regolare
nella ecografia dicono
contorno regolare ecostruttura omogenea formazione di piccole cisti nessuna maggiore di 0,25 cm piccole calcificazioni a livello centrale , non si osservano noduli ne formazioni cistiche al suo interno leggero incremento de la vascolarizzazione
si osserva crescita del lobo medio
misura 4,28x5,43x3,29 la vescicola seminale destra presenta una immagine a favore di ciste di 9mm
premetto che ho notato una diminuzione del liquido seminale ed una volta assenza
ed anche negli anni qualche volta sangue nello sperma
mi conviene comunque fare la biopsia che ho in prenotazione il giorno 7 gennaio 2015
oppure posso aspettare e fare un nuovo esame psa e se si quando?

grazie

#23
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Gentile utente,
Partendo dal presupposto che per molti Urologi vale la regola "Aumento del PSA = BIOPSIA PROSTATICA, ad essere sincero per me è difficile darle una risposta congrua via Web alla sua domanda, secondo quanto mi ha esposto rischio solo di farle aumentare i dubbi anzichè darle delle certezze..
Comunque nel suo caso così come da Lei descritto ed analizzando l'andamento del PSA sembra trattarsi di un problema prevalentemente correlato ad infezione/infiammazione. Questo però non esclude che sotto il problema infiammatorio (sicuramente presente) possa mascherarsi (anche se con una probabilità abbastanza bassa) qualcos'altro ed è proprio questo il dubbio che sorge all'Urologo che ha avendo a cuore la salute del suo paziente non trascura alcun dettaglio e gli propone l'esecuzione della biopsia prostatica anche se trattasi di procedura un pò "fastidiosa" per il paziente stesso. Purtroppo nel suo caso non ci è di aiuto nemmeno il PSA libero collocandosi nella maggior parte dei rilievi nella zona cosiddetta "grigia" ovvero di dubbia interpretazione.
L'alternativa è la vigile attesa e l'esecuzione del pro-PSA e PHI e/ o del PCA3 che però come ha letto dall'articolo sono più utili nel momento in cui si debba decidere di eseguire un biopsia successiva alla prima.
In situazioni di perplessità converrebbe riparlarne con l'Urologo discutendo i pro ed i contro della esecuzione o meno della procedura anche se comprendo che il tempo a disposizione per farlo è esiguo. .
Se vuole può tenermi informato sulla sua decisione.

#24
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Grazie
ho consultato telefonicamente l'urologo qua che mi ha in cura e visto che il psa è comunque sceso mi ha detto di sospendere per il momento la biopsia e di rifare il psa a fine mese, mi ha comunque detto di passare dallo studio martedi per rifare il punto della situazione e forse mi darà qualcosa da assumere credo , proporrò i 2 test che mi ha indicato
da settembre ad oggi il psa dopo infezione doveva essere ritornato ai valori normali? o l'infezione precedente ancora incide sui valori? i rapporti sessuali in che percentuale incidono sui valori?
perchè è diminuito il liquido seminale? è indice di qualcosa che non va?
ed il sangue nello sperma che mi si è verificato almeno un paio di volte?
mi scusi le tante domande
grazie per la sua pazienza, quando verrò a Bari data ancora da definire, la visiterò, se magari mi un suo contatto
grazie

#25
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

1) Purtroppo non sempre il PSA dopo infezione (prostatie acuta in genere batterica) ritorna a valori normali perchè può permanere un certo grado di infiammazione (prostatite cronica in genere abatterica).
2)I rapporti sessuali possono incidere solo se sono troppo ravvicinati e/o in caso di promiscuità.
3)Variazioni del quantitativo di liquido seminale è poco significativo ed influenzato anche da numerosi fattori (terapie farmacologiche, grado di idratazione, tipo di alimentazione, infiammazioni in atto ecc.) e comunque non è in correlazione con patologie non beninge.
4)Il sangue nel liquido seminale inserito nella sua storia clinica è comunque un chiaro indice di infiammazione prostatica.

Anche se il tutto fa propendere per un problema di tipo infiammatorio, mi raccomando però, per quanto sopra esposto a seguire alla lettera le indicazioni del suo Urologo ed a rispettare le date di controllo senza che questo sia motivo di insorgenza di ansie ingiustificate.

#26
Utente 137XXX
Utente 137XXX

grazie molte
se non la importuno la terrò aggiornata

#28
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
L'urologo ha deciso di sospendere la biopsia
è propenso ad una diagnosi di prostratite cronica
mi ha dato una cura con
azione combinata di principio Tamsulosina e dutasteride x 30 giorni
ciprofloxacina per 15 giorni
dopo 30 giorni ripetere il PSA
dopo averne parlato con il medico non sto assumendo dutasteride per 3 motivi
il primo è che ho letto che potrebbe falsare i risultati del psa
il secondo è che è lui stesso cancerogeno
il terzo è che mi potrebbe generare anche disfunzioni di erezione
a questo proposito ho notato che anche con la sola assunzione della tamsulosina appena dopo 2 giorni ho avuta un rapporto senza emissione di sperma
un sensazione per la verità strana
altra domanda posso invece assumere finasteride o andrei incontro agli stessi problemi?
magari dopo aver ripetuto il psa se nei valori normali lo assumerei
mi dia per favore una risposta a tutte queste domande e dubbi
grazie ancora per il vostro tempo

#29
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Vedo che il colloquio con il suo Urologo non è stato molto efficace nel senso che è stato chiarito un dubbio ma se ne sono creati altri.

1) L'assunzione di Dutasteride può in effetti mascherare il valore del PSA, ma l'Urologo comunque è in grado di interpretare i nuovi valori del PSA nel tempo influenzati dalla Dutasteride.
2)La selezione di tumori ad alto grado è determinato dalla assunzione "CRONICA" e continuativa per molti anni di Dutasteride.
3) L'assunzione di Dutasteride è causa di insorgenza di disfunzione erettile in una bassa percentuale di casi
4) La tamsulosina determina come effetto collaterale la insorgenza di eiaculazione retrograda ovvero la mancata o ridotta fuoriuscita di liquido seminale durante l'orgasmo
5) La finasteride in sostituzione della dutasteride determina una maggiore percentuale di insorgenza di disfunzione erettile.
Saluti

#30
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Grazie
quindi lei dice che posso prendere la dutasteride?
assumendola per un mese avrò benefici?
come cura la vede idonea?
grazie

#31
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Gentile Signore,
quello che posso consigliarle è di seguire le prescrizioni dello specialista, anche se ognuno di noi ha un approccio differente alla problematica.

#32
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve Dottore
dopo la cura di Tamsulosina e ciprofloxacina x 15 giorni ho ripetuto gli esami e purtroppo
psa libero 0,77 precedente 0,76
psa totale 5,39 precedente 5,12
rapporto 14,3 precedente 14,9

mi dice il medico che devo eseguire biopsia, ma io ho sempre avuto psa elevati anche oltre i 7 come precedentemente esposto ma poi rientrati sempre sui valori di circa più di 4
quello che mi spaventa è che la biopsia pare che poi non escluda che io abbia qualcosa più di una infiammazione e quindi è da ripetere all'infinito,
quello che volevo chiedere è che se anche con questi valori elevati possa non essere cancro o già superando e avendo sempre valori elevati è già sicuro che ci sia qualcosa
grazie per il suo eventuale commento

#33
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Gentile Signore,
mi sembra piuttosto spaventato dal dover eseguire una biopsia prostatica. Le posso garantire che molti pazienti affermano "alla fin fine pensavo peggio". In ogni modo purtroppo per poter fare prevenzione quando ci si trova di fronte a valori di PSA alterati è necessario chiarire definitivamente di che cosa si tratta. Minime variazioni come quelle che si sono verificate nel suo caso non sono significative, quindi diciamo che la situazione è stabile. E' ovvio che una volta chiarita la diagnosi anche se si riscontrano valori alterati di PSA non è necessario ripetere ogni volta la procedura.

#34
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
il dottore che mi ha in cura mi ha indicato una via alternativa che secondo lui eviterebbe la biopsia, e cioè il pca3 , lei che ne pensa? è alternativo alla biopsia?
grazie

#35
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Se il valore del Pca3 è normale si può anche adottare la strategia della vigile attesa continuando a monitorizzare l'andamento del PSA, ma purtroppo l'esito di questo esame non sostituisce il valore diagnostico della biopsia.

#36
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Buongiorno
mi sono sotto posto a biopsia
A lobulo destro : 9 cilindri di tessuto il maggiore misura 1,5 x 0,1 cm il minore 1 x 0,1 cm
B lobulo sinistro 9 cilindri di tessuto il maggiore 1,7 x 0, 1 il minore 0,8 x 0,1
descizione microscopica: le sezioni istiologiche studiate mostrano fini frammenti di tessuto prostatico , si osservano nel lobulo destro e sinistro una iperplasia del componente estroma glanulare, alcuni acini si dimostrano quisticamente dilatati, tappezzati per doppia fila di cellule epiteliali, circondate da un infiltrato infiammatorio monolinfocitario, riconoscendosi aree di straficazione cellulare intraepiteliali, con cellule di nucleo irregolare leggermente ipercromatiche , e e metaplasia uroteliale.
diagnostico istopatologico:
A: iperplasia nodulare prostatica, prostatite cronica, con focolai di iperplasia intraepiteliale prostatica di basso grado (pin I) metaplasia uroteliale nel lobulo destro.
B: iperplasia nodulare prostatica , rostatite cronica, con focolai di iperplasia intraepiteliale prostatica di basso grado (pin I-II) metaplasia uroteliale ne lobulo sinistro

ho fatto una traduzione spero la più precisa possibile dallo spagnolo

dopo la biopsia sanguino e sono passati circa 10 giorni, questo specie nella prima pipi
ieri al consulto medico, mi dice che non devo preoccuparmi eccessivamente e che devo sospendere la tamsulosina, e solo con la raccomandazione di bere molta acqua,
la nota mi alzo da 1 a 2 volte, forse anche perchè ho il sonno disturbato e ne approfitto per andare ad orinare, noto che è difficoltosa l'uscita di orina, ma la mattina il flusso è migliore
cosa ne pensa?

#37

Gentile signore:
Se è di origine spagnola complimenti per la traduzione, sarei curioso di sapere la sua origine precisa.
Passando al suo caso prima di tutto mi deve indicare l'andamento del PSA totale e libero (se eseguito) nel tempo.
Secondo le indicazioni Europee per non creare false apprensioni nei pazienti le aree di PIN 1 e 2 non andrebbero descritte nel referto in quando indicano uno stato infiammatorio della prostata a differenza delle aree di PIN 3 (no presenti nel suo referto) che invece hanno un significato pre-canceroso , ecco perché è necessario avere qualche altro elemento per poter esprimere un parere più attendibile considerando le limitazioni del web. Molto importanti sono le impressioni dello specialista al momento della visita prostatica ed il risultato di eventuali esami strumentali eseguiti.
Cordiali saluti

#38

Dimenticavo, considerata la sua difficoltà ad urinare notturna mi sembra strana la sospensione della Tamsulosina che in questa fase dovrebbe agevolarla riducendo le resistenze al flusso urinario e la esitazione. Pe rquel che riguarda la ematuria all'inizio del mitto è normale e può persitere anche per 3-4 settimane. (sintomo tipico della prostata infiammata dopo biopsia prostatica).

#39
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
come già le dicevo sono di Bari
e vivo all'estero, per quanto riguarda l'andamento del psa libero e totale , se ha la bonta di leggere sopra può vedere l'andamento nel tempo
quello che mi preoccupa adesso è lo stato precanceroso che mi sta descrivendo
potrebbe essere quindi che diciamo lo sto incubando?
che cosa posso fare per evitare la eventuale trasformazione?
per quanto riguarda la valutazione del medico all'esame della palpazione , dice che non viene evidenziato nulla, cosa mi consiglia, ? devo fare ulteriori esami?
mi dovrò rifare questa biopsia, che non è una passeggiata?
mi faccia sapere e scusi per le tante domande
grazie

#40
Utente 137XXX
Utente 137XXX

no so se può essere utile questo il commento prima della biopsia questo il riassunto
bla bla, procediamo a realizzare biopsia prostatica con pistola automatica tipo magnum ago tipo bard 18gx20mm
risultato la prostata misura 5,1 x 3,7 x 4,3 per un peso di circa 44,46 gr
si procede a realizzare biopsia transrettale con nove mostre di cada lobulo, ecc ecc
sopra negli altri commenti ho inserito anche le ecografie fatte nel tempo

per l'alimentazione la devo caurare in modo particolare?
il medico mi ha detto di mangiare frutta verdura ma di non privarmi nemmeno di caffe è o un poco di vino

#42

ah! Si scusi, non avevo notato che è lo stesso utente dei post precedenti.
Lo stato pre-canceroso è il PIN 3 che a lei non è stato descritto e quindi al momento non ha da preoccuparsi deve semplicemente continuare a monitorizzare l'andamento del PSA sempre che non ci sia qualche altro elemento di sospetto che il suo Urologo può aver notato.
In questa fase una dieta quanto mai equilibrata, alvo regolare ed un adeguato apporto idrico sono indispensabili (da evitare assolutamente i cibi piccanti). Probabilmente un antiinfiammatorio prostatico in questa fase può aiutarla.

#43
Utente 137XXX
Utente 137XXX

e che non me ne hanno prescritti di antiinfiammatori una volta mi prescrissero Celeco un antinfiammatorio no steroido
cosa dovrei prendere? e per quanto tempo? la tamsulosina mi ha detto di sospenderla e vedere come va, lei che ne pensa?
possibile non si può curare questa infiannazione cronica?
sono comunque ancora a rischio da quello che capisco

#44

Purtroppo le infiammazioni croniche della prostata riacutizzate una una "bestia nera" per l'urologo in quanto sono difficilissimne da curare e tendono a riacutizzarsi con molta facilità. "a rischio" non direi, piuttosto le serve un monitoraggio costante della situazione.

#45
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
mi scusi se mi rifaccio vivo, ma leggendo qua e la su internet leggevo che è possibile curare la prostatite cronica con delle infiltrazioni mirate con un mix di farmaci , è consigliabile provarci? attualmente i disturbi che io avverto sono quelli di alzarsi una volta almeno la notte, per orinare, ed al mattino una prima difficolta ad orinare, poi dopo si sblocca ma sempre nel corso della mezza gornata deve orinare frequentemente, grazie per l'eventuale suggerimento, il medico che mi ha in cura mi ha detto che non devo fare niente ne prendere niente, ma questa sua conclusione non mi convince

#46
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
mi scusi se mi rifaccio vivo, ma leggendo qua e la su internet leggevo che è possibile curare la prostatite cronica con delle infiltrazioni mirate con un mix di farmaci , è consigliabile provarci? attualmente i disturbi che io avverto sono quelli di alzarsi una volta almeno la notte, per orinare, ed al mattino una prima difficolta ad orinare, poi dopo si sblocca ma sempre nel corso della mezza gornata deve orinare frequentemente, grazie per l'eventuale suggerimento, il medico che mi ha in cura mi ha detto che non devo fare niente ne prendere niente, ma questa sua conclusione non mi convince

#47

Le infiltrazioni di antibiotici intraprostatici in voga dieci anni fa si è dimostrata inefficace. I suoi disturbi correlati all'ipertrofia prostatica sono tipici e sta al medico in base al quadro clinico completo decidere se è necessario curarli o meno. In linea di massima nei casi lievi-moderati si valuta se ci sono influenze più o meno importanti sulla qualità di vita.

#48
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Grazie dottore della risposta, è che sono altamente preoccupato il pin di grado I e II pare siano precursori al tumore vero e proprio, quindi la decisione del mio medico di rifare il psa fra 6 mesi credo sia propria dettata da questa decisione, praticamente se aumenta da quello che sto caprndo dovro rifare la biopsia, insomma pare proprio che io sia entrato in un tunnel senza via d' uscita, mi scusi per il forte disagio delle mie parole, grazie

#49

PIN I e PIN II non sono lesioni pre neoplastiche a differenza del PIN III. Il monitoraggio del PSA è solo a scopo precauzionale e non deve generare ansie inutili (si parla di PSA Olokaust o PSA terrorism) cioè i pazienti sono psicologicamente terrorizzati dal dover ripetere il PSA che ripeto e solo a scopo precauzionale.

#50
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Grazie dottore

#52
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve Dottore
vorrei ancora un chiarimento se possibile
noto che specialmente nella mattinata non riesco a trattenere la pipi, devo urinare per più volte anche solo dopo 5 minuti o dieci
è normale?posso fare qualcosa per questo problema? è molto scomodo trattenersi e cercare un bagno ogni 10 minuti , la notte invece urino con più difficolta e comunque dipendente credo da quan to ho bevuto la sera precedente più volte o solo una, mentre il flusso diventa diciamo più normale dalla mattina
grazie per eventuale delucidazione

#53

Gentile Signore, oltre alle modifiche delle abitudini di vita che credo mette già in atto ed all'esclusione di una possibile infezione, esistono dei farmaci per ridurre la frequenza minzionale. Ne parli con il suo medico per verificarne la compatibilità.

#54
Utente 137XXX
Utente 137XXX

se gentilmente mi da ub consiglio su quali farmaci usare antinfiammatori e quello per diminuire frequenza, quello che devo evitare di fare , premetto io ho un lavoro molto sedentario, ma faccio anche sport seppure con poca frequenza, pesca subacquea professionale in apnea

#55

Evitare eccessi alimentari, un pò di movimento in più (es. usare meno ascensore automobile ecc.)- Per i consigli farmacologici è in dispensabile il consulto "live" direttamente dal suo curante.

#56
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Grazie come sempre , non eviterò di contattarla quando verrò in Italia

#58
Utente 137XXX
Utente 137XXX

Salve
di nuovo a disturbarla sono andato in tenda a dormire in spiaggia 2 notti per una battuta di pesca sub, il primo giorno tutto bene
il secondo noto che appena entro in acqua sento molto freddo e mi sento debole, e quindi esco dopo un po
altra cosa che noto è che urino frequentemente, più del solito
fatto sta che appena torno in Capitale mi sento debolissimo sento febbre e mi famale la schiena le articolazioni specie a livello laterale renale, per precauzione prendo ciprofloxacina con doxiciclina ed anche un antiinfluenzale per escludere questa possibilità ma dubito si tratti di influenza, di nuovo a consulto il medico mi cambia per levofloxacina e tamsulosina da prendere la sera , mi stanno facendo cultura della urina e dello sperma, noto però che la frequenza con cui vado a urinare si è abbassata drasticamente da quando ho cominciato a prendere antibiotici, questo mi da il sospetto che la frequenza dei mesi scorsi era perchè avevo una infiammazione, quindi mi chiedo se ogni volta che avverto spesso questa necessita devo prendere gli antibiotici, ho paura di aver preso una ricaduta, con le conseguenze da aggravare il quadro clinico, famoso pin I e II precedente, che faccio sono indeciso se tornare in Italia, non è per me logisticamente facile, e non ho la residenza ma chissa i medici italiani hanno un approccio differente, le scrivo nel momento in cui è da domenica che mi sento cosi, mi dia un consiglio, se ha un telefono fisso la posso chiamare, grazie molte

#59
Utente 296XXX
Utente 296XXX

Buongiorno Dottore
Le vorrei cortesemente porre un quesito. Da un paio di anni stiamo monitorando la prostata di mio padre anni 77. circa due anni fà a seguito di psa di valore circa 8, senza nessun sintomo, decidemmo di fare delle visite urologiche. per sicurezza ci fù consigliato di fare una biopsia. in verità ne abbiamo fatte due, nella prima l'esito è stato di asap nella parte dell'apice destro. ci hanno consigliato di fare una seconda biopsia per sospetto carcinoma, e nella seconda biopsia è uscito un PIN che sarebbe una fase pre cancerosa da tenere sotto controllo. a distanza di 2 anni il psa è salito a 15 nessun sintomo. abbiamo fatto una Risonanza multiparametrica ad Abano Terme e Le giro se mi consente l'esito:
"la zona di transizione ha intensità di segnale disomogenea, come per iperplasia fibro-adenomiomatosa. Piccola cisti dell’utricolo prostatico. Volume stimato della prostata di 23 cc.
In relazione al quesito clinico, nei settori anteriori della zona di transizione di entrambi i lobi è riconoscibile nelle immagini T2 dipendenti area focale ipointensa a margini mal definiti, a livello della base e della parte intermedia, del maggior diametro di 15 mm (PiRADS v2=4). In sua corrispondenza sono presenti marcata restrizione della diffusione ed elevata impregnazione di contrasto nella sequenza dinamica.
Altra area di discreta restrizione della diffusione, del maggior diametro di 17 mm ed a margini mal definiti, è riconoscibile nel settore postero laterale dell’apice del lobo destro (PiRADS v2=3)
Nella sequenza spettroscopica non sono riconoscibili elevati picchi di colina nel voxels del tessuto prostatico.
Non sono riconoscibili segni di estensione extra prostatica delle lesioni descritte.
Vescica scarsamente distesa, con pareti marcatamente ispessite, come per vescica da sforzo.
Non immagini di linfoadenomegalie pelviche.
Conclusioni: lesione nella parte anteriore della zona di transizione di entrambi i lobi con sospetto elevato per carcinoma (categoria 4 nel sistema di punteggio PiRADS v2), senza segni di estensione extra-prostatica."

Praticamente non è tumore pare che sia ancora lesione pre cancerosa forse ancora pin; alcuni urologi consultati dopo la biopsia precedente a questa RM ci dicevano che nn ne valeva la pena operare visto l'età e la diagnosi precoce ma non di tumore, e consigliavano eventualmente una risonanza.
ora la risonanza l'abbiamo fatta. il problema è che siamo in un limbo si parla di sospetto carcinoma.
lei cosa ne pensa di questo esito; occorre fare un'altra biopsia, ancora vigilanza attiva. cura ormonale perchè non vorrei che la vigile attesa sia poco prudente
GRAZIE

#60
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

In effetti all'età di 77aa in genere si adotta la strategia dell'attesa senza correre alcun rischio considerato che anche se ci fossero dei focolai di Carcinoma essi sono al momento "silenti" e potrebbero rimanere tali per tutta la vita.
In alternativa se lo stato di salute è ottimale alla luce della RMN multiparametrica converrebbe ripetere la biopsia rimanendo pur sempre una scelta opzionale.

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