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Prof. Giorgio Fippi

Medico estetico

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Informazioni professionali

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 82 presso uniroma. Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma.

Specialista in:

Perfezionato in: Medicina estetica

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Note e interessi

La Blefaroplastica Dinamica non Ablativa.
Blefaroplastica senza intervento chirurgico?
Oggi è possibile.
Molte persone affette da quell’eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e “datata”, evitano di affrontare l’intervento di blefaroplastica per paura sia di...

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affrontare una anestesia sia di andare incontro alle possibili complicanze conseguenti all’intervento tradizionale.
Dalle più banali “orecchie di cane”, alla asimmetria tra i due occhi, alle cicatrici ipertrofiche e cheloidi fino al lagoftalmo e ai danni irreversibili al visus, come riferito dalla stampa nazionale e estera degli ultimi giorni.
(foto 1 – eccesso di cute) (foto 2 – risultato a 28 giorni)
La radiofrequenza del radiobisturi, trova un percorso preferenziale nel nervo ottico per scaricare verso l’elettrodo di massa, la luce del laser (diffusa, diffratta, riflessa, condotta e assorbita) non è certamente meno rischiosa.

La blefaroplastica non ablativa, come dice lo stesso nome, non ricorre al bisturi o al laser per rimuovere la cute in eccesso, evitando così tutti i rischi dell’intervento tradizionale.

Questa tecnica di Blefaroplastica viene definita “Dinamica” in quanto permette all’operatore di invitare il paziente ad aprire e chiudere gli occhi durante il trattamento, mettendo così in evidenza le pliche di cute ancora da trattare.

Questa tecnica di Blefaroplastica viene definita “non ablativa” in quanto si effettua senza incidere, senza asportare cute in eccesso, senza asportare grasso e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre.
L’intervento di Blefaroplastica dinamica non ablativa si effettua eliminando i corneociti per sublimazione.
Ricordiamo che per sublimazione si intende il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme.
Si opera intervenendo mediante piccoli spot effettuati con un Plexr ciascuno di 500 micron distanziati tra loro per consentire, appena terminata la seduta, la perfetta plasticità del movimento palpebrale.

Ciascuno di questi spot, sublima i corneociti superficiali senza coinvolgere la lamina basale e senza causare sanguinamento e, cosa più importante senza causare alcun danno necrotico ai tessuti circostanti e sottostanti.

In questo caso sono state trattate più pliche palpebrali in un paziente di sesso maschile, cercando di attenuare al massimo le rughe periorbitarie, senza tuttavia eliminarle totalmente per evitare l’effetto “rifatto” .
Il trattamento è stato volutamente effettuato in quattro sedute al fine di non “dare nell’occhio” consentendo la prosecuzione dell’attività lavorativa, il giorno stesso delle sedute.
La parte trattata, circa un centimetro quadrato, facilmente intuibile del colorito roseo del canto esterno della palpebra superiore, è stata scelta in quanto permetteva sia il lifting delle rughe periorbitarie sia la blefaroplastica superiore.
Questo effetto non è ottenibile con la blefaroplastica tradizionale ed è un ulteriore motivo a favore della blefaroplastica non ablativa.
Come per tutti gli interventi di Blefaroplastica non ablativa, non si hanno cicatrici o asimmetrie, il colorito rosato della parte trattata, visibile al controllo effettuato 28 giorni dopo, si normalizza nei giorni successivi e, come evidente dalle foto, non si ha abbassamento del sopracciglio che conferirebbe il classico aspetto triste dello sguardo classico del post blefaro tradizionale.
Un ulteriore vantaggio è quello di non causare mai lagoftalmo o quell’eccessiva apertura degli occhi che da allo sguardo quell’aspetto “spiritato”.

Con la blefaroplastica non ablativa realizzata dopo anni di ricerca, oltre alla classica riduzione dell’eccesso di cute della palpebra superiore, si ottiene un accorciamento della cute in eccesso a livello perioculare esterno con conseguente scomparsa delle rughe d'espressione periorbitarie zigomatiche.
Se la parte trattata è particolarmente estesa si avrà un edema che comparirà la sera del giorno dopo e che durerà circa due giorni.
Per evitare questa evenienza, tutto sommato trascurabile rispetto ai vantaggi, è opportuno effettuare il trattamento in due o più sedute.
Comunque l’eventuale edema post trattamento, è facilmente gestibile effettuando sedute meno impegnative e può essere ridotto o evitato, applicando subito dopo la seduta delle sfere di metallo ghiacciate e ricoperte con pellicola trasparente.
Queste, andranno applicate delicatamente sulla parte trattata per ridurre anche quella piccola quantità di calore che residua durante il trattamento Plexr e che per una zona così sensibile potrebbe dare, il giorno dopo un lieve gonfiore alla parte.
Come per tutti gli interventi di chirurgia non ablativa effettuati sulle palpebre o vicino agli occhi, dovremo osservare le classiche precauzioni.
Se non necessario evitiamo di anestetizzare la parte, e, visto che non si ha sanguinamento non applichiamo alcun tipo di medicazione, tranne l'utilizzo di un collirio a base di benzalconio al solo scopo di disinfettare la parte.
Il paziente dovrà lavarsi come sempre, asciugare la parte tamponando con un fazzoletto di cotone, avendo l'accortezza di non strofinare.
Poi applicherà alcune gocce di collirio al benzalconio, non nell’occhio ma sulla parte trattata.
La parte man mano che viene trattata dà già l’idea del risultato finale.
Infatti, appena terminato il trattamento, il paziente vede il risultato ottenuto e può riprendere immediatamente la propria attività.
L’operatore dovrà appoggiarsi sempre su un piano osseo per minimizzare eventuali movimenti repentini del paziente, intervenire sempre su piccole aree formando dei puntini disposti a triangolo ed intervallati l’un l’altro da una distanza uguale alla dimensione del punto di sublimazione fatto con il Plexr.
Dovrà alternare le aree trattate per permettere lo smaltimento dei vapori di sublimazione, utilizzare un aspiratore di fumi, far tenere sempre chiusi gli occhi al paziente, farli aprire e chiudere di tanto in tanto per valutare i punti di cute da trattare.


Questa immagine serve a spiegare la tecnica punto a punto per eliminare l’eccesso di cute sia della palpebra superiore sia da quella inferiore.
Come si intuisce dalla foto, si deve effettuare una lieve pressione con un dito dalla parte temporale verso l’occhio per evidenziare le pliche verticali dei tessuti perioculari.
Gli spot di sublimazione dovranno essere fatti sui punti riportati sulla foto A1.
Ogni punto dovrà essere trattato con un solo spot per evitare di coinvolgere lo strato papillare del derma.
In questo modo, oltre ad eliminare i corneociti, otterremo un effetto lifting che farà attenuare fino a far sparire le piccole rughe periorbitarie(zampe di gallina).
Questa immagine fa vedere la cute in eccesso della palpebra superiore che si presenta appesantita ed estremamente plissettata.
Qui praticheremo la tecnica mediante spot “point by point”.
A destra si vedono i puntini di carbonio staccati l'uno dall'altro all’inizio della seduta.
Non è stata praticata anestesia con le classiche creme anestetiche in quanto la paziente presentava una alta soglia del dolore e aveva timore nell’applicare qualsiasi tipo di anestetico.
Se possibile si cercherà di evitare l’uso di anestetici topici, anche se i tessuti perioculari sono particolarmente sensibili e richiedono una estrema delicatezza di intervento.
Naturalmente si procederà trattando le altre pliche di tessuto eccedente che si osservano al di sopra delle ciglia e sul canto nasale della palpebra superiore.
Ogni tanto si deve invitare il paziente ad aprire l’occhio per evidenziare le parti non trattate che altrimenti non sarebbero visibili.(immagine a sinistra)
Si vede benissimo la parte nasale con tre pliche di tessuto eccedente da trattare
per ottenere un risultato esteticamente ottimale evidenziato dalla estrema naturalezza dello sguardo. Il risultato a tre mesi dalla seduta è eccellente e senza alcuna cicatrice o retrazione (immagine a destra).
Non c’è alcun segno che possa far pensare che sia stato fatto un trattamento di blefaroplastica.
La paziente e stata felice di non aver avuto disagio nel post intervento se non un lieve gonfiore il giorno successivo.
Per evitare anche questo, consiglio di effettuare la blefaroplastica in più sedute.
In questo modo non si avrà nessun gonfiore e si potrà, da subito, uscendo dallo studio del medico, riprende la propria attività.
Una seduta tipo, dura al massimo dieci minuti e le crosticine puntiformi di meno di un millimetro cadranno dopo circa tre o, al massimo, sette giorni.

Oggi, finalmente, possiamo affermare che la Blefaroplastica Dinamica non Ablativa per Sublimazione, è sicuramente superiore alla chirurgia classica sia per lo splendido effetto estetico e funzionale, sia per l’azzeramento del disagio del paziente rispetto ai rischi e ai costi di intervento.

Valutazione istologica di lesioni cutanee indotte da Radiobisturi e Plexr effettuate presso l’Università di Chieti:
Corresponding author Antonio Scarano D.D.S., M.D., MS.


1) valutazione istologica di lesioni cutanee indotte da Radiobisturi e Plexr
2) Materiali e metodi: otto conigli maschi Nuova Zelanda 3,9 Kg
Parte dorsale rasata e divisa in due parti di 5 cm uguali
3)Rimosso strato corneo in 10 punti con Plexr a dx e 10 con Radiobisturi a sn su ogni coniglio
4) In ogni area sono state effettuate 10 siti di abrasione per un totale di 20 siti per coniglio
5) Sono stati sacrificati due conigli al giorno ogni 7 giorni con overdose di Tanax
6) Sono state effettuate 20 biopsie per area incluso il sottocutaneo, 10 per il Plexr e 10 per il Radiobisturi totale 40 per settimana
7) Risultati: con il Plexr non ci sono stati danni termici al derma.
8) Assenza di strato necrotico e presenza di infiltrato infiammatorio.
9) Conclusioni: il Plexr rispetto al Radiobisturi evita i danni all'interno del parenchima.
10) Materiali e metodi: Questo studio è stato approvato dal Comitato Etico di Studi Animale e dell'Uomo presso la Scuola di Medicina dell'Università di Chieti, Italia.

Questa tecnica realizzata per la prima volta dal prof. Giorgio Fippi Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa.
È realizzabile grazie ad uno strumento ultra maneggevole, senza fili, molto piccolo e alla portata di tutti: il Plexr.
Grazie a questo straordinario strumento, si possono risolvere con estrema facilità tutti gli inestetismi e le patologie cutanee palpebrali benigne, evitando di dover ricorrere al laser o al tradizionale bisturi che in alcuni casi esitano cicatrici e discromie.

Prof. Giorgio Fippi, docente di Elettro-Laser Chirurgia.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa (S.I.M.E.C.N.A.) www.simecna.it www.fippi.net

Curriculum vitae

CURRICULUM VITAE GIORGIO FIPPI Medico-Chirurgo Viale della Marina 9 CAP 00122 lido di Roma (Roma) Tel.: 06 56324836 – cell. 3483339648 giorgio@fippi.net DATI ANAGRAFICI Residenza: Viale della Marina 9 CAP 00122 lido di Roma (Roma) Luogo e data di nascita: Roma 14 novembre 1946. Stato di famiglia: coniugato. TITOLI DI STUDIO Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Roma "LA SAPIENZA" il 29 marzo 1984 discutendo una tesi di...

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Il Prof. Giorgio Fippi è specialista di medicitalia.it dal 2005.