Infertilità maschile, nuovo metodo contraccettivo, malattie sessualmente trasmissibili.

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

La scoperta che la presenza di radicali liberi e di fenomeni di "ossidazione" a livello del liquido seminale provoca danni non è una novità ma recentemente questa osservazione clinica ha stimolato un gruppo di studio australiano a sperimentare un nuovo metodo contraccettivo che guarda alla parte maschile e cioè alla possibilità di bloccare la capacità degli spermatozoi di fertilizzare un ovocita ed addiritura arrivare ad impedire eventuali infezioni sessualmente trasmesse.

Sembra essere una nuova tecnica contraccettiva molto diversa da quella classica, introdotta nel 1959, con la famosa "pillola", basata su principi ormonali che coinvolgevano e bloccavano la fertilità solo della partner femminile.

Questo nuovo studio, guidato dal biologo della riproduzione umana John Aitken dell'Università di Newcastle, è stato presentato in questi giorni ad un seminario dell'Accademia australiana delle Scienze in Canberra, ed ha individuato una famiglia di composti in grado di bloccare la regolare attività degli spermatozoi, normalmente prodotti dai nostri uomini, rendendoli immobili ed allo stesso tempo, cosa molto interessante, gli stessi composti sembrano essere capaci di prevenire il contagio da possibili infezioni trasmesse per via sessuale, come la Chlamydia.

Il contraccettivo dovrebbe essere assunto sempre dalle signore, ma agirebbe appunto sugli spermatozoi; in sintesi si deve inserire una morbida spugna in vagina, intrisa dei composti contraccettivi considerati, 48 ore prima di un rapporto e questi bloccherebbero gli spermatozoi "vitali" e fertili.

In un prossimo futuro saranno effettuate sperimentazioni cliniche policentriche in tutta l'Australia al fine di acquisire maggiori dati ed esperienze cliniche con questo nuovo metodo contraccettivo prima di un suo eventuale lancio commerciale sicuro.

La ricerca attualmente è focalizzata a perfezionare la composizione chimica di questi nuovi prodotti ed a determinare il loro preciso meccanismo d'azione; tutto ciò potrebbe anche chiarire alcuni problemi specifici, legati alla presenza di radicali liberi nel liquido seminale di alcuni uomini infertili, e quindi arrivare a capire il perchè della loro incapacità ad avere un figlio, senza dover ricorrere ad una eventuale tecnica di riproduzione assistita.

Se son fiori ... fioriranno!

 

Fonte: www.science.org.au/sats2011/

 

Data pubblicazione: 15 maggio 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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4 commenti

#1
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Caro Giovanni

Interessante si, ma per la parte malattie sessuali, piuttosto inquietante:
Il fatto che la metodica descritta sia in grado di diminuire la trasmissibilità della chlamidia, a cosa servirebbe, se tutte le altre Malattie sessualmente trasmissibili manterrebbero la loro potenzialità infettiva?
Probabilmente dal mio punto di vista Venereologico, solo a far abbassare ulteriormente la guardia nel computo della prevenzione dalle MST.
gli aglofoni negli anni 80 hanno parlato (giustamente) solo di HIV per poi (ingiustamente) dimenticarlo; negli anni 90 si sono concentrati sulla fobia dell'herpes genitalis e nell'ultimo ventennio si sono concentrati sull'Hpv prima e sulla chlamidia poi.

E' fondamentale ricordare, che tutte le MST debbono essere prevenute sempre e soprattutto..tutte assieme

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Luigi,

tutto vero quello da te riferito anche perchè questo aspetto del contraccettivo nuovo deve ancora tutto essere verificato in modo più preciso e sicuro.

#3
Prof. Lamberto Coppola
Prof. Lamberto Coppola

Molto interessante, Giovanni, e John Aitken ci sta lavorando tanto, lo sappiamo. In futuro dovremo cimentarci sempre più con i radicali liberi... a questo punto su due fronti, vale a dire non solo quello della "riproduzione senza sessualità" (procreazione assistita), ma su quello della "sessualità senza riproduzione". Grazie per la singolare notizia.

#4
Prof. Lamberto Coppola
Prof. Lamberto Coppola

ERRATA CORRIGE:
Molto interessante, Giovanni, e John Aitken ci sta lavorando tanto, lo sappiamo. In futuro dovremo cimentarci sempre più con i radicali liberi... a questo punto su due fronti, vale a dire non solo quello della "riproduzione senza sessualità" (procreazione assistita), ma anche su quello della "sessualità senza riproduzione"(contraccezione). Grazie per la singolare notizia.

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