Il Sud faro di civiltà e scienza
Non solo per mero e sterile campanilismo che mi preme fare alcune considerazione dopo le periodiche pubblicazioni da parte della stampa sulle classifiche di Ospedali e medici, in cui spesso, seppur importanti, i parametri su cui si basa il giudizio, risultano fuorvianti.
Tali classifiche sono come se per classificare una ottima drogheria la valutazione comprendesse l’ampiezza delle vetrine, la loro lucentezza, le pareti marmoree, le luci scintillanti, ma non la qualità della merce venduta, per cui quell’esercizio può avere l’attestato di qualità, anche se vende formaggi e prosciutti scadenti.
Ora accennerò brevemente perché l’argomento meriterebbe più ampio spazio alle origini della Medicina, dove è nata o comunque dove ha avuto eccellenza e splendore divenendo una importante scuola che ha forgiato illustri medici, aprendo la strada al metodo di ricerca scientifica, che ancora oggi può considerarsi valido.
Mi riferisco alla, considerata dagli storici della Medicina, la scuola dell’ Italia illustre, dove è nato il pensiero scientifico.
E’ solo agli inizi del VI° sec. a.C. che il pensiero scientifico comincia a farsi avanti, discostandosi dalla teurgia, ovvero la pratica religiosa con cui l’uomo riesce a stabilire particolari rapporti con gli dei, rendendo ragione di tutti i fenomeni concernenti la scienza in generale e la medicina in particolare.
La teurgia quindi stava cedendo il posto alla ragione che nei fenomeni naturali vedeva l’esplicarsi delle leggi secondo le quali la natura agisce.
A tale ricerca si applicò l’indagine degli studiosi dei fenomeni fisiologici e patologici al fine di poter intervenire sul loro andamento e procedere alla guarigione delle malattie.
Al tempo la medicina era praticata da figure umili del popolo, fu definita demotica, ovvero popolare, nella quale si mischiavano personaggi poco raccomandabili dediti a incidere ascessi, calmare dolori, ma anche a pratiche abortive, preparazione di filtri e pozioni ecc.
La medicina demotica però dopo breve si nobilitò per merito di Ippocrate cui la medicina sacrale fino ad allora esercitata nei templi aprì le porte ad un uomo, sacerdote dell’umanità che soffre, portando nella nuova medicina l’amore per l’uomo, per l’arte e anche il rigore sacerdotale destinato a fare della medicina un sacerdozio umano.
Questa innovazione rivoluzionaria nel campo della conoscenza prende forma nelle scuole di Crotone e precisamente la Scuola Crotoniate e quella Pitagorica.
Non è dato sapere quando sia nata la scuola crotoniate, ma si sa che quando Pitagora approdò a Crotone (circa nel 530 a.C.) era già famoso il detto L’ultimo dei Crotoniati vale il primo degli Elleni in riferimento alle gare ginniche, ma Erodoto aggiunse: I medici di Crotone erano i primi della Grecia, secondi quelli di Cirene.
I meriti di quelle scuole furono innumerevoli, tra cui quello clinico, ma il maggiore fu quello della scuola di Crotone che si mise nettamente in testa del primo movimento scientifico, avendo inaugurato il metodo dell’esperimento biologico.
Cominciano quindi a delinearsi l’anatomia e la fisiologia e la scuola italica esprime la prima importante legge scientifica: La salute è la sintesi di una perfetta armonia, mentre la malattia è l’espressione del disaccordo fra le parti.
La scuola crotoniate eccelse non solo in medicina e relative terapie, ma anche in chirurgia, tanto che in essa si forgiarono degli ottimi medici, ritenuti primi di tutta la Grecia, quale fu per esempio Democede di Crotone.
Tale fu la Scuola Medica di Crotone, quella scuola che fece dare l’appellativo di Italia Illustre alla parte meridionale della nostra penisola e che educava i medici migliori, contesi da molti regnanti.
Accanto alla Scuola Crotoniate splendette anche la Scuola di Sicilia, fondata da Empedocle. m
Magari ne riparleremo prossimamente.
Concludo con la segreta speranza che i vari Salvini, Gelmini e similari possano leggere queste note e interessarsi all’approfondimento, non solo in campo medico, di ciò che il Sud dell’Italia fu fino ad almeno duecento anni fa, culla di arte, di letteratura, di operosità esportate nel resto dell’Italia e del mondo.
Testo consultato: A.Pazzini - Storia della Medicina - Dalle origini al XVI secolo. Società Editrice Libraria - Milano