Facebook scoprirà i potenziali suicidi

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta

Il Progetto Durkheim, avviato da due ditte statunitensi, Patterns and Prediction e Veterans Education and Research Association of Northern New England, e supportato dal social network più famoso del mondo, analizzerà dati in tempo reale provenienti da liste di utenti iscritti a servizi di vario genere, allo scopo di aiutare i professionisti della salute mentale a rilevare e monitorare le interazioni comunicative online e predire il rischio suicidio.

I dati utilizzati per l’analisi e il calcolo dei modelli predittivi saranno anonimi e proverranno da utenti iscritti a social network e utenze telefoniche mobili. Tali dati potrebbero fornire a psichiatri e psicologi utili valutazioni in tempo reale sul rischio suicidario e altri comportamenti distruttivi.

Il funzionamento del Progetto Durkheim si basa su una serie di applicazioni disponibili su Facebook e su telefoni iPhone e Android. Il software elabora i contenuti rilevanti dell’attività online di utenti volontari, che hanno accettato di far parte dello studio, e li integra in un database d’informazioni mediche. Il corpo dati così composto viene analizzato continuamente da un’intelligenza artificiale, che tenta d’individuare gli schemi comportamentali statisticamente correlati alle tendenze distruttive, come il suicidio.

Le sottili variazioni degli indicatori psicologici di un aggregato di popolazione così vasto non sarebbero altrimenti rilevabili dai professionisti della salute mentale. Di conseguenza, l’analisi momento per momento del Progetto Durkheim potrebbe fornire informazioni preziose per comprendere i fattori di rischio e accrescere l’abilità del clinico di prendere decisioni tempestive in merito alle varie opzioni d’intervento.

I responsabili del Progetto Durkheim rendono noto che nella fase iniziale i risultati delle analisi non daranno luogo a interventi di alcun genere. In altre parole, nessuna diagnosi ufficiale sarà autorizzata a partire dai dati raccolti, almeno inizialmente, e nessuna azione verrà presa per agire sulle condizioni di salute mentale dei volontari.

Fonte:
Machines Like Us, 9 luglio 2013. Facebook soon to detect suicide risks.

Data pubblicazione: 12 luglio 2013

10 commenti

#1
Utente 312XXX
Utente 312XXX

Questo progetto può essere molto utile per prevenire un gesto come il suicidio, per non arrivare a chiedersi inutili motivazioni e spiegazioni una volta successo ,bensi per tentare in tutti i modi possibili che questo non si verifichi. E' utile soprattutto perchè solitamente le persone che hanno idee distruttive di questo tipo , quasi mai lo esternano, mandano pochissimi segnali attraverso il web, e quei pochi che mandano forse soltanto degli specialisti potrebbero capire se si tratta di qualcosa di serio. Speriamo che questo progetto possa andare a buon fine ed essere di aiuto.

#2
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Il progetto è dichiaratamente sperimentale, perciò è bene non nutrire aspettative anzitempo.

D'altra parte, dati gli avanzamenti in corso allo stato dell'arte dell'intelligenza artificiale, è possibile che in un certo tempo si riescano davvero a effettuare predizioni su alcune categorie di comportamenti della vita "reale", basandosi solo su quelli rilevabili online o da comunicazioni di altro tipo.

Per fare alcuni esempi: frequenza e durata dei collegamenti, parole usate, lunghezza delle interazioni, argomenti discussi, categorie di persone contattate, pagine web e gruppi di discussione visitati, sesso, età, stato sociale, zona di residenza ecc. possono essere correlati a ciò che l'individuo ha in mente di fare.

Perciò, disponendo di grandi quantità di informazioni relative a molti utenti, e constatando statisticamente che in passato, prima di compiere un gesto estremo, le persone hanno mostrato probabilità significative di visitare certe pagine, usare certe parole o discutere di certe categorie di argomenti, un sistema automatico potrebbe essere in grado di segnalare che la tal persona potrebbe star correndo un rischio di comportarsi anche lei in quel modo.

>>> mandano pochissimi segnali attraverso il web, e quei pochi che mandano forse soltanto degli specialisti potrebbero capire se si tratta di qualcosa di serio
>>>

Purtroppo non sempre è così. Il clinico si basa sulla propria esperienza, competenza e sensibilità, certo, ma il problema della predittività dell'evento suicidario è spinosissimo e ogni clinico di lunga esperienza è in grado di raccontare aneddoti su pazienti che nemmeno loro avrebbero creduto fossero in grado di commettere suicidio. E invece l'hanno fatto.

Un sistema di supporto automatizzato, invece, potrebbe fornire un'arma in più al clinico, analizzando molti più dati di quanto possa essere in grado di fare lui, e aiutarlo a compiere decisioni più informate.

La decisione finale sul se e come intervenire spetterà però sempre al clinico, è chiaro.

#3
Utente 312XXX
Utente 312XXX

Grazie per queste informazioni dettagliate, molto interessante.

#5
Dr. Fernando Bellizzi
Dr. Fernando Bellizzi

Credo che sia ovvio che all'inizio non faranno nient'altro che stare a guardare: se non ci sono *atti autodistruttivi* come fanno a correlare le parole con gli atti autodistruttivi? Devono per forza avere davanti a sé un numero statisticamente adeguato per trovare una correlazione tra schema corportamentale e autodistruzione, altrimenti se intervengono sempre non lo si saprà mai.

#6
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

Un software proposto a fini umanitari, apparentemente, utilissimo per sezionare eventuali schemi di comportamento anche diversi, si suppone, e controllare pertanto le masse attraverso spot ed informazioni a scopo pubblicitario, prima, ed interventi di "polizia sanitaria" che prelude alla "polizia orwelliana" dopo...
Se voglio uccidermi sono cavoli miei e se voglio scrivere i dolori di Jacopo Ortis anche ed FB non ha alcun diritto di usare i miei dati in questo modo...per sperimentare nuove forme di pubblicità o peggio di controllo sociale, utile per regimi e dittature varie!

#7
Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Converti, forse non hai letto bene l'articolo. L'esperimento è riservato a dei volontari.

Ad ogni modo, dal momento in cui siamo tutti collegati, in un modo o nell'altro possiamo essere e di fatto siamo controllati, a vari livelli.

O lo si accetta oppure si buttano via cellulare, pc ecc.

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