I giovani d’oggi fanno molto sesso con poco amore

lambertocoppola
Prof. Lamberto Coppola Ginecologo, Andrologo, Sessuologo

I giovani del terzo millennio bruciano le tappe del sesso per sentirsi grandi e spesso rimangono scottati, al punto di precludersi una serena vita affettiva nel loro futuro. E’ quanto emerso nello scorso weekend al Congresso Nazionale dell'UNP, l'Unione nazionale dei pediatri a Sabaudia (Latina).

Per quanto riguarda, ad esempio, gli approcci, ormai sempre più precoci, con la sessualità i pediatri certamente possono fare la loro parte, ha spiegato Anna Maria D'Este di Udine, sostenendo e stimolando i genitori che spesso sono troppo assenti e lasciano i figli soli nel loro approccio alla sessualità. Approccio questo che passa soprattutto attraverso la rete che, se negativo, può lasciare tracce permanenti nell'adolescente.

L'imprinting delle prime esperienze sessuali negative e prive di affetto - ha spiegato il sessuologo Roberto Todella – può condizionare la vita sessuale successiva. E se nel corso queste prime esperienze si vive senso di disagio il corpo si chiude e l’adolescente entra in ansia. Senza contare il fatto che sesso in rete spesso coincide con la pornografia.

"Oggi - ha continuato Todella - l'esposizione al materiale pornografico è sempre più precoce e nei giovani può creare una dipendenza che altera la loro vita sessuale presente e futura".

I dati esposti dal direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, Federico Bianchi di Castelbianco, parlano chiaro: "Oggi oltre il 50% dei 15-18enni fanno di tutto per piacere, secondo quanto ci hanno raccontato loro stessi in incontri nelle scuole e attraverso il portale Diregiovani.it. Il 70% dei giovani ha rapporti sessuali in cui non c'è amore, l'85% preferisce parlare di amicizia sessuale, il 50% si è innamorato solo una volta, il 28% delle ragazze dice che 14-15 anni è l'età migliore per il primo rapporto".

In questo scenario sconfortante serve anche l'intervento del pediatra che parli con questi giovani, serve una risposta immediata perché i ragazzi non hanno riferimenti adulti. I genitori o sono assenti o non sanno come affrontare il problema.

http://www.direnews.it/newsletter_sanita/anno/2012/marzo/05/?news=04m

 

Data pubblicazione: 08 marzo 2012

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