Il codice rosa: un salvagente contro la violenza sessuale

Sta avendo sempre più successo nella lotta contro la violenza sessuale la istituzione del cosiddetto Codice Rosa , da qualche anno attivo in Toscana.(www.regione.toscana.it/-/codice-rosa ).

La violenza sessuale è un delitto odioso che purtroppo devasta la vita delle persone che ne sono vittima. Donne e minori, i più deboli, spesso vengono colpiti da questo reato addirittura  ad opera di familiari, educatori, persone di cui si fidano. La violenza talvolta arriva alle estreme conseguenze, ma anche se la vittima sopravvive, purtroppo si porterà dentro per anni il torto subito. La Toscana da alcuni anni ha iniziato a sostenere un progetto virtuoso di assistenza alle vittime della violenza, creando una task force che coinvolge medici del pronto soccorso, ostetrici ginecologi, pediatri, psicologi, forze dell'ordine, giudici, assistenti sociali, per offrire aiuto immediato alle vittime, fino a toglierle dall'ambiente familiare in cui è scaturita spesso la violenza, attraverso strutture di accoglienza ad hoc. Questo percorso, col nome di Codice Rosa, si è espanso a vista d'occhio a livello ormai di tutto il territorio regionale, attraverso una fitta rete di assistenza e di formazione per gli operatori del settore, pubblicizzandosi con mille iniziative, anche a livello di mass media, tese a raggiungere l'utenza femminile, la più direttamente interessata. Oltre che aiutare le vittime, si sta cercando di diffondere una cultura positiva di rispetto già a livello scolastico, con programmi di educazione ed iniziative volte a combattere il bullismo e la prevaricazione dei soggetti più deboli.

Sul piano clinico, spesso dolori addominali, perdite di sangue, infezioni geniatali recidivanti, depressione, segni di cadute più o meno accidentali devono mettere sull'avviso il ginecologo che forse qualcosa non va. Nel sospetto di qualcosa di grave , occorre con tatto cercare di ottenere più informazioni possibili da parte della donna o del minore, interrogandoli con molto tatto in un ambiente tranquillo, da sola/o. Viene compilata una cartella apposita, per documentare l'anamnesi e l'esame obiettivo, se trattasi di minore lo fa il pediatra, se di donna adulta il ginecologo, dopo che la vittima è passata dal Pronto Soccorso ed è stata allertata l'autorità giudiziaria. Se necessario vengono prelevati campioni organici e/ o batteriologici per esami quali tamponi vaginali, ricerca spermatozoi o analisi del DNA. Si possono effettuare fotografie di eventuali lesioni.Tutto deve svolgersi con estrema attenzione e precisione nell'immediatezza del fatto, altrimenti prove preziose possono essere perdute, ad esempio per lavaggio della persona o degli indumenti.

La formazione ed il coinvolgimento degli operatori è fondamentale. Si trova ciò che si conosce, non dimentichiamolo.

Data pubblicazione: 25 giugno 2014

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