Berlusconi, Bersani, Grillo: se si perde l'occasione di salvare la Sanità Pubblica

luigilaino
Dr. Luigi Laino Dermatologo

Le Urne appena scrutinate hanno sentenziato all'Italia il risultato che nemmeno i più fantasiosi dei romanzieri avrebbero potuto paventare:

La vittoria di tutti e di nessuno.

Ai tempi della Grande Guerra, all'Italia fu garantita grazie al sangue dei nostri Giovani soldati, la Vittoria d'Arme, che in seguito un Governo discutibile, tramutò in ambito politico, in quella che gli storici definirono "La Vittoria mutilata":

il grave prezzo di vite umane e il sacrificio di un interno giovane Paese, non fu di fatto ripagato a livello strategico politico con una equa ripartizione di territori, strategie e risorse per ripartire; solo Dio conosce realmente l'amaro frutto quello che in seguito, anche questo malcontento, fece crescere in seno alla nostra Patria ed all'Europa tutta.

Il riverbero di queste vicende, con la situazione attuale, seppur con ogni dovuta ed assoluta misura di paragone (del resto parliamo di quasi un secolo fa) è presto fatto:

Il sacrificio di Tutti gli italiani - e per tutti intendo ciascuno: poveri e meno poveri, istruiti ed analfabeti, manovali e industriali, operai e professionisti, sani e malati, insiste come una pesante incudine sul fragile asse della nostra società che poggia sul fulcro dell'economia e trattiene in precario equilibrio, la crescita sociale da un lato e la salute dall'altro.

Noi cittadini, con i nostri sforzi e la nostra italica abitudine al sacrificio, siamo stati onestamente e dignitosamente disposti a sorreggerne il peso.

Da Cittadino e da Medico ora, come la maggior parte di noi tutti, ci troviamo a guardare lo scenario politico che è sorto dal democratico diritto di esercizio del Voto:

Le tinte fosche all'orizzonte rendono ragione della viva preoccupazione che, ogni sforzo fin'ora sopportato, possa divenire inutile per dinamiche eccentriche a quel "bene unico" che è l'Italia e gli italiani.

Pertanto, come su un muro, sono qui a scrivere un appello a chi deve in queste ore ed in questi giorni guardarsi in faccia, con la stessa onestà e la stessa passione con la quale noi italiani tutti ci guardiamo ogni giorno.

Da Cittadino Medico non posso non ricordare ai nostri nuovi "eletti",  che la Sanità italiana NON può attendere:

il default è purtroppo all'orizzonte e nessun supertecnico è riuscito sin'ora a preparare la ricetta per evitarlo. I buchi di bilancio della Sanità, ripartiti sperequativamente nelle diverse regioni (perchè è a loro che compete di Diritto la gestione della salute pubblica) sono sempre meno apparentemente ripianabili.

Da un lato, l'Eccellenza della Professionalità Medica italiana, che da oltralpe e al di là dell'oceano un pò tutti ci invidiano; dall'altra l'impossibilità sempre più evidente, di trarre un reale beneficio da queste Eccellenze a causa della strutturazione entro la quale le stesse si muovono e si compenetrano.

Perdere l'occasione di intervenire subito con efficacia all'interno di questo settore è come perdere l'ultima cima alla quale aggrapparsi per risalire l'aspra china di un monte all'imbruinire.

L'auspicio è che non si rivada nuovamente alle urne, ma che possa nascere da subito nelle nuove e vecchie coalizioni, quel moto di onestà e responsabilità (tanto speso durante la campagna elettorale dall'una e dalle altre parti) che promuova la formazione di un Governo di Responsabilità Nazionale il quale detenga la forza e i numeri per affrontare da subito le urgenze e le emergenze nazionali: il Diritto alla Salute in primis.

Tante sono le possibilità per arrestare l'emorragia di fondi economici (la Spesa sanitaria costituisce la prima voce della Spesa pubblica):

- dalla territorializzazione dei servizi sanitari (riportare la cura essenziali del paziente sul territorio e verticalizzare i casi passando per Ospedali, Università ed Istituti di Ricerca, razionalizzando i posti letto e tagliando ove è possibile tagliare, ma MANTENERE dove è necessario che si mantenga!)

- alla nazionalizzazione controllata degli appalti (una siringa costa 1 in una regione  e 10 in un'altra: come è possibile?)

- dalla riorganizzazione delle risorse umane (gli stessi soldi spesi per mantenere i precari della sanità potrebbero essere utilizzati stanziare le risorse utili alla loro stabilizzazione)

- al taglio delle consulenze e delle poltrone dirigenziali (troppi e troppo costosi i dirigenti della sanità pubblica)

- alla diffusione del ticket aziendale per creare autosuffcienza nelle strutture pubbliche (si permetta di generare nuovi tickets aziendali, da elargire direttamente all'azienda che apre e dispone di nuovi servizi di accesso al cittadino, per aprire nuove possibilità di cura, tagliare le liste di attesa e pagare direttamente con i quei soldi il personale impiegato a tempo indeterminato)

Queste sono le prime piccole cose che mi vengono in mente da tecnico, ma sono sicuro che tanti miei colleghi saprebbero aggiungere secondo la loro esperienza ulteriori ricette per salvare ciò che non può essere perduto a danno della nostra esistenza.

Berlusconi, Bersani e Grillo: spero che passato il clima elettorale, vi possiate guardare negli occhi per inziare a salvare questa Italia, con dignità e responsabilità.

 

Data pubblicazione: 26 febbraio 2013

13 commenti

#2
Ex utente
Ex utente

Una iniezione di fiducia fa sempre bene, soprattutto quando i problemi sono molti e grandi, a cominciare dall'altissima disoccupazione giovanile, passando per la sanità alla sfascio, fino ad arrivare al pesantissimo debito pubblico. Tutti gravi problemi che però hanno radici profondissimi nella corruzione e nel nepotismo (le vere grandi malattie italiani).

Forse un po' di onesta e umiltà aiuterebbe, a cominciare dal fatto che non si può proprio dire che <l'Eccellenza della Professionalità Medica italiana, che da oltralpe e al di là dell'oceano un pò tutti ci invidiano>... ma dove? ma quando??? ha mai fatto un giro negli ospedali stranieri e confrontato le splendide strutture ospedaliere che hanno con i nostri fatiscenti edifici? ha mai confrontato le interminabili liste di attesa italiane con il sistema sanitario snello degli altri paesi europei? ha mai confrontato la professionalità e la serietà dei medici europei con l'arroganza dei primari dei dirigenti sanitari italiani, arrivati ai vertici solo grazie alla spartizione politica e non certo per meriti (perchè così funziona)? ha mai confrontato i soldi investiti nella ricerca scientifica dai paesi europei e le briciole che i nostri politici, i più pagati d'europa, hanno riservato alla ricerca in italia? ha mai notato l'abissale differenza tra le tariffe dei medici stranieri e quelle dei medici italiani?

a me sembra che in italia siamo bravissimi a suonarcela e a cantarcela da soli, ma poi alla prova dei fatti, il confronto con gli altri paesi europei avanzati non solo non lo reggiamo, ma addirittura sprofondiamo.

#3
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Gentile utente 274362,

Lei confonde l'Eccellenza della Professione Medica italiana con la Struttura Sanitaria italiana:
esse costituiscono 2 cose DISTINTE e SEPARATE.

I nostri Medici rappresentano nel Mondo un'eccellenza assoluta, esportabile e - purtroppo - troppo esportata.

La classificazione mondiale che ci vede al 2° posto (quindi non sto parlando di ipotesi personali ma di dati oggettivi) è riferita come potrà agevolmente comprendere ora ai MEDICI non alle strutture o alla Politica Sanitaria in genere.

Fra l'altro e spezzo una lancia a favore del SSN, stia molto attento a verifare il livello sperequativo che insiste nel nostro territorio: ci sono Istituti ed Ospedali pubblici nel nostro territorio ECCELLENTI in tutti i sensi e in cui accedono pazienti da tutta Italia ed Ospedali nei quali è un rischio (e non certo per i medici) accedere in caso di acuzie.

Questi parametri sono necessari per capire come in Italia si debba ripartire dal patrimonio inestimabile fatto di preparazione e studi e preparazione del personale medico (che è ovviamente suddiviso dalla medicina del territorio fino agli Istituti di Ricerca e le Università) e ricostituire in modo piramidale un'organizzazione sanitaria che sia centralizzata nella tutela e nella cura del rapporto Medico-Paziente.

Se invece la sua è una generalizzazione offensiva nei confronti della categoria medica, mi scuso per le aggiunte fatte e rimando al mittente le medesime generalizzazioni, inutili a mio avviso per un confronto costruttivo.

#4
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Buona sera,
da cittadina-paziente non tecnico Le sue indicazioni mi sembrano assolutamente condivisibili, da trasmettere ai nostri nuovi deputati e senatori, in particolare a quelli per i quali è ...... LA PRIMA VOLTA ... non ancora travisati da un certo modo di fare politica. Trovo interessanti in modo particolare i ticket aziendali.

#5
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Grazie alla Sig.ra cittadina-paziente: speriamo che la forza di medicitalia.it possa dare un piccolo e libero aiuto.

Aggiungo ulteriromente all'utente precedente che mi chiedeva:
"ha mai notato l'abissale differenza tra le tariffe dei medici stranieri e quelle dei medici italiani"?

No, ma ho notato la differenza fra un operaio tedesco e un dirigente medico specialista negli ospedali e istituti pubblici italiani:

- operaio metalmeccanico tedesco: 2.600 euro
- dirigente medico pubblico italiano: 2.500 euro

Pur con tutto il rispetto dell'operaio tedesco...

#6
Ex utente
Ex utente

Caro dottore, con tutto il rispetto, ma se il cambiamento deve esserci, è giusto che sia radicale. Quindi non mi aspetto che a fare un cambiamento siano le stesse persone che finora nulla hanno fatto per migliorare la sanità ma anzi hanno aumentato a livelli inverosimili la corruzione con la promessa di uno stato federale. L'unica possibilità è quindi un governo PD di minoranza, che inizi a cambiare le cose sotto ricatto dei 5 stelle, per paura di perdere ulteriori consensi. Ogni altra soluzione sarebbe inutile. Il peggio che possa capitare una alleanza PD e PDL.

Quanto alla sanità italiana:
1) vorrei tanto poter leggere questa classifica mondiale che vede i medici italiani al 2o posto. Sarebbe incredibili visti i tanti scandali che sono successi e i casi di malasanità in cui purtroppo gente ci ha rimesso la vita.

2) lei distingue professionalità medica e strutture sanitarie... è un po' un'utopia. Ci sono tanti bravi medici, non lo nego, ma se i primari e i direttori sanitari sono scelti su decisione dei partiti, ad essere premiati non sono i migliori, ma i più agganciati al sistema (che siano bravi è secondario)

3) se mancano i soldi, se le strutture sono fatiscenti, se le liste di attesa sono lunghissime, come si puà parlare di buona sanità? forse lei prende ad esempio strutture come il san raffaele, ma si faccia un giro anche negli ospedali calabresi e campani... ricordo che per medicare una piccola ferita mancava addirittura ovatta... in un ospedale??? e questo dovrebbe fare invidia oltralpe?

4) 2.500 euro è uno stipendio nella media italiana. poi però bisogna vedere quanto si va ad aggiungere con le visite private, e non credo che si parli di spiccioli, se per una visita di 15-20 minuti uno specialista chiede almeno 100 euro (per non parlare dei 250 o 500 euro che qualche medico blasonato chiede ritenendo forse la sua prestazione quella di un semidio, se costa tanto). e pensi invece che un operaio italiano prende 1200-1400 euro mensili... immagini cosa gli rimane se deve fare più visite mediche in un mese (a meno che non aspetti dagli 8 ai 12 mesi per una visita superficiale nel pubblico)

5) non capisco poi il confronto tra medico italiano e operaio tedesco. piuttosto confronti medico e operaio tedesco e soprattutto tenga presente che la sanità tedesca è una sanità che funziona bene perchè si basa su un sistema sociale solido, ha molti finanziamenti, è svolta in strutture eccellenti che da noi sarebbero considerate solo appannaggio per pochi ricchi, rispetta degli standard di serietà e professionalità. e infine i medici tedeschi non sono arroganti (a differenza di molti medici italiani)... posso confermarglielo per esperienza personale.

#7
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Di nuovo, buonasera, mi permetta una curiosità (fuori tema ma sollecitata dagli interventi precedenti): se osservo gli importi pubblicati sul sito dell' ASL (area trasparenza)lo stipendio BASE/anno di un dirigente medico ospedaliero è di 53.000 euro lordi, poi si aggiungono varie altre voci tabellari ... ma i 2.500 euro netti come si ricavano? Mi risulta uno stipendio più basso, di 1.700 euro netti, solo per i tirocinanti .Per la mia esperienza da paziente oncologica presa in cura ripetutamente da Medici del SSN (con competenza ed umanità, mai ringraziati abbastanza) uno stipendio di 2.500 euro non mi sembra proprio congruo.

#8
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Rispondo subito alla Gentile signora utente 258701:
Allo stipendio base, bisogna difatti aggiungere alcune indennità di servizio che portano a circa 2.500 euro (salvo il rapporto di esclusività) lo stipendio base.

Rispondo (purtroppo brevemente per limiti di tempo, magari in seguito aggiungerò altre riflessioni) all'utente 274362 che mi chiede dove si possano attingere le fonti che individuano il servizio sanitario italiano come secondo al mondo nel dossier ufficiale del Governo:

http://www.salute.gov.it/resources/static/primopiano/466/PUNTI_DI_FORZA_SSN_30anni.pdf

e riporto il paragrafo specifico

SANITA’ITALIANA 2°AL MONDO PER CAPACITA’E QUALITA’DI ASSISTENZA
Lo ha rilevato l’Organizzazione Mondiale della Sanitànell’indagine che ha messo a confronto i sistemi sanitari in tutto il mondo, ponendo l’Italia al secondo posto assoluto per capacitàdi risposta assistenziale universale in rapporto alle risorse investite. E indirettamente ne abbiamo trovato conferma dall’ultima rilevazione Istatsul gradimento dei servizi sanitari da parte dei cittadini che evidenzia come oltre il 60% degli italiani apprezzi la sanitàpubblica, con percentuali fino all’80% di gradimento in alcune Regioni *.

In ultimo: molta attenzione al termine "malasanità" che ormai è addirittura divenuto "presunta malasanità"...magari qui apriremo una news specifica.

All'utente che equipara un medico ad un operario ricordo l'art.36 della Costituzione italiana che cita:

"Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro..."

tutto ciò con ogni rispetto per qualsiasi lavoratore, ma spesso si dimentica cosa c'è dietro ad una Laurea in Medicina e Chirurgia.

La Signora ultima intervenuta magari - viste le sue esperienze - potrebbe testimoniarcelo..

#9
Ex utente
Ex utente

Bene, mi fa piacere vedere che l'indagine dell'Oms ha effettivamente messo al 2o posto la sanità italiana. Peccato però che secondo un'altra classifica più recente la sanità in Italia crolli al confronto della altre nazioni europee, come si può leggere sul sito http://prontoinfermieri.it/2013/02/07/la-sanita-italiana-precipita-al-21-posto-per-qualita-di-assistenza/, da cui riporto i dati qui di seguito:

<Ancor più interessante il dato sulla “qualità” dell’assistenza che il nostro Ssn eroga. La si può desumere dai dati dell’ Euro Health Consumer (Health consumer powerhouse 2012). Sulla base dell’analisi di 42 indicatori di performance differenziati in 5 sottogruppi, sono stati “esplorati” i Sistemi Sanità di 34 Stati Europei (EU + 7). Questi, molto succintamente, i risultati per i differenti sottogruppi: nel ranking europeo la nostra Italia è:

10° (dopo Croazia, Estonia,Lituania ecc.) nel sottogruppo “diritti del malato e informazione”,
11° (dopo Islanda, Rep.Ceca, Slovenia ecc.) per la voce “risultati”;
21° (dopo Romania, Grecia, Cipro ecc.) per “accessibilità e tempi di attesa”;
22° (dopo Slovenia, Irlanda, Rep.Ceca ecc.) per l’area “farmaceutica”;
26° (dopo Portogallo, Malta, Slovacchia ecc.) per “prevenzione, equità di Sistema”.
Su tutte le voci globalmente esaminate risultiamo occupare il 21° posto.

Come se tutto ciò non fosse sufficiente, il rapporto Ocse-UE “Health at a Glance Europe 2012&#8243; inserisce l’Italia agli ultimi posti, se non ultima, per i fondi destinati alla prevenzione sanitaria: contro una media europea del 2,9%, a pari merito con Cipro, l’Italia riserva solo lo 0,5% della spesa sanitaria globale.>

La situazione insomma non è tutta rose e fiori e a farne le spese sono soprattutto i pazienti, che pagano molte tasse per avere un servizio sanitario discreto. Ma ripeto, il male più grande dalla sanità italiana è la corruzione. Una volta per tutta bisogna spezzare la catena che lega la sanità alla politica.

#10
Ex utente
Ex utente

Infine preciso che non ho mai messo sullo stesso piano il lavoro di un operaio e il lavoro di un medico. Si capisce chiaramente leggendo quello che ho scritto nel post 5. Che poi un operaio tedesco sia pagato 2600 euro, questo fa solo onore alla Germania, che garantisce per tutti i lavoratori un livello di vita alto a prescindere dalla professione, senza negare al medico uno stipendio sui 5000 euro e senza però dare stipendi da sopravvivenza a chi svolge lavori manuali. Il problema è ancora una volta l'Italia, non la Germania, l'Europa, la Merkel o quant'altro. Un po' di sana autocritica non farebbe male a noi italiani.

#11
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Caro utente,

Aggiungiamo anche che lei cita dati di enti privati, mentre sarebbe opportuno per una buona lettura della realtà delle cose affidarsi a quelli univoci e riconosciuti della Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale cita peraltro che l'Italia è al PRIMO posto aspettativa di vita

mi piace inoltre sottolineare questo dato:


ASSISTENZA DI ALTA QUALITA’PER MILIONI DI ITALIANI OGNI GIORNO DELL’ANNO, IN QUALSIASI CONDIZIONE E IN QUALSIASI CONTESTO.
Il Servizio sanitario italiano rende accessibile il diritto alla salute a tutti gli italiani, senza discriminazioni di reddito, di genere o di anagrafe. Eroga assistenza sanitaria di alta qualità a tutti i cittadini per ricoveri ospedalieri, cure di emergenza, prestazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. E’ inoltre garantita una vastissima copertura farmaceutica a carico del SSN e tutte le prestazioni ospedaliere e diagnostiche essenziali per la salute.

Pesniamo a questo dato e confrontiamolo con il numero di immigrati irregolari, poveri, disagiati nel nostro paese con quelli del resto del mondo..mi piacerebbe sapere se gli standard qualitativi a tutela di queste categorie che in Italia sono garantite gratuitamente, fossero gli stessi dappertutto..Stati Uniti in primis..Resto del Mondo in secundis..

Lei parla di autocritica e io qui sono d'accordissimo: anzi direi che oltre all'autocritica bisognerebbe passare ai fatti.

Di certo, ed è questa la cosa che vorrei focalizzare, ritengo che in tutto il panorama sanitario la categoria che dovrebbe essere assolutamente tutelata e più di ogni altra cosa è proprio quella Medica: proteggere e valorizzare questo concetto è garanzia del Benessere di tutti.

Flagellare e gettare la croce in maniera acritica (non parlo di Lei ovviamente, ma spesso in modo populista ed interessato, accade: basti riflettere sul termine "presunta malasanità" coniato dai mass media) su chi dovrebbe prendere per mano la salute dei cittadini in prima persona di certo non aiuterà nessuno.

Lo dico da cittadino prima che da medico.

#12
Ex utente
Ex utente

Bene, dottore. Le sue parole mi spingono ad avere più fiducia nella sanità e a pensare che, nonostante i tanti e gravi problemi, ci siano le risorse per garantire ai cittadini una sanità che sia davvero di primo livello. E il suo impegno su questo blog ne è la testimonianza: non so quanti medici sarebbero disposti a tenere un filo diretto con i cittadini e a rispondere anche a domande scomode.

Mi dispiace solo il suo silenzio sul legame deleterio tra sanità e politica. è una catena che va assolutamente spezzata, altrimenti la corruzione distruggerà anche le buone risorse che la sanità italiana può offrire. Lei parla di tutelare ancora di più la categoria medica, il che potrebbe essere giusto in teoria, ma in pratica significherebbe rafforzare il sistema di clientele e di malgestione dei partiti della cosa pubblica. Alla spartizione dei ruoli dirigenziali nella sanità bisogna dire BASTA e dovrebbero essere soprattutto i MEDICI a farlo e soprattutto i BRAVI MEDICI come lei.

#13
Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

In questo non sono mai stato in silenzio: la gestione politica della sanità (ovvero la definizione e l'attribuzione delle poltrone dei vertici della sanità) e' un cancro da estirpare.
Esiste pure una buona politica - esperta di sanità - che è in grado di porsi a controllo e gestione quando al comando e come megafono attento quando all'opposizione, delle criticità e delle possibilità.

Anche qui non bisogna mai generalizzare, ma attenzionare e partecipare, informarsi e pensare.
Grazie del suo contributo.

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