Elettrosmog: pericoloso o no?

mariocorcelli
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista

In un consulto del marzo 2011
https://www.medicitalia.it/consulti/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/202200-elettrosmog.html
una Signora chiedeva se l'elettrosmog è pericoloso per la salute.
Avevo risposto che "finora non è stata provata scientificamente l'esistenza di un rischio rilevante per la salute umana"
Recentemente per questo consulto ho avuto una valutazione negativa da parte di una dottoressa, che non si è più precisamente qualificata, la quale mi invitava a consultare diversi siti, che evidentemente sono del parere che l'elettrosmog sia "sicuramente pericoloso": " elettrosmog.it, elettrosmog.com, elettrosmog.rm.it:i soggetti più deboli (bambini e anziani) ricevono da antenne e ripetitori; sul sito pubmed potete trovare cercando la parola electrosmog".

Per elettrosmog si intende l'inquinamento elettromagnetico da radiazioni non ionizzanti prodotte da emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità, reti per telefonia cellulare, telefoni cellulari ed apparati wireless utilizzati in ambito soprattutto informatico.
Dei cellulari, per esempio, si calcola che nel mondo ve ne siano ben 5 miliardi in uso.

Vi segnalo a riguardo due articoli comparsi su autorevoli riviste mediche relativi all'uso di telefoni cellulari.
Baan R et al on behalf of the WHO International Agency for Research on Cancer Monograph
Working Group Carcinogenicity of radiofrequency electromagnetic fields Lancet Oncol
011;12:624-6
Wolkov N et al Effects of Cell Phone Radiofrequency Signal Exposure on Brain Glucose
Metabolism JAMA 2011;305:808-14
di cui qui faccio una sintesi.
- Lancet Oncology: i campi elettromagnetici da radiofrequenze dovrebbero essere classificati come
"possibilmente cancerogeni per l'uomo"; tuttavia, anche se le prove sono sufficienti a destare
preoccupazione, non sono conclusive.
- Jama: l'uso di un cellulare per non più di 50 minuti alla volta sembra influenzare il metabolismo del glucosio cerebrale nella regione più vicina all'antenna del telefono, ma non è chiaro se questo aumento sia una cosa positiva o negativa.

Secondo l'OMS, i più recenti cellulari, quelli con tecnologia 3G, emettono circa 100 volte meno energia a radiofrequenza rispetto ai cellulari a sistema GSM, come pure i sistemi wireless/bluetooth; nessun problema per i telefoni cordless, perché operano alla potenza di 1/600 rispetto a quella dei cellulari.
In conclusione, non vi è consenso tra gli scienziati circa la gravità del rischio; da alcuni studi pare che il rischio di glioma o altri tumori cerebrali aumenti negli utilizzatori di cellulari, altri studi non hanno mostrato alcun aumento del rischio, come pure una serie di altri studi caso-controllo precedenti e più piccoli.

Mi pare corretto non sottovalutare il rischio, tant'è che da tempo un'autorevole agenzia pubblica, come la Food and Drug Administration statunitense (FDA), fa queste raccomandazioni:
- fare conversazioni brevi
- preferire la linea fissa, quando disponibile
- utilizzare il dispositivo vivavoce, che aumenta la distanza fra telefono e cervello.

Alla luce di quanto sopra, mi sento ancora di rispondere che "finora non è stata provata scientificamente l'esistenza di un rischio rilevante per la salute umana".

Però, siccome la disseminazione selvaggia di antenne-ripetitori è iniziata meno di 10 anni fa, concordo con un atteggiamento di cautela e nella fissazione di regolamenti, oltre che nella ricerca di nuove tecnologie che tendano a ridurre le emissioni di radiofrequenza; ma non concordo sul fatto che si debba fare sulla gente del terrorismo psicologico, se non si hanno sufficienti prove di una concreta rilevante pericolosità di questo tipo di radiazioni.


Fonte: Univadis, 30.8.2011.

Data pubblicazione: 31 agosto 2011

4 commenti

#1
Utente 219XXX
Utente 219XXX

Salve dottore

vedo la sua attenzione a cio' che OMS elabora.
Quindi è ben consapevole come lo IARC , suo Istituto scientifico) lavora .

Come sa a giugno anche le radiofrequenze (oltre alle basse frequenze) sono stata incluse nella lista 2B POSSIBILI CANCEROGENI.

Come sa è il frutto di una analisi della letteratura che dura decenni e che questa volta la ventina di scienziati ha quasi all'uninanimità valutati come molto critici, da inserire in questa lista.

Se le RF fossero stati un farmaco, questo sarebbe stato da ani RITIRATO dal mercato !!!

Purtoppo il potere economico legato alle RF è talmente rilevante che la salute dell'Uomo e la sua capacità di vivere in questo ecosistema artefatto sono fortemente messe in discussione.

Distinti saluti

se ne vuole sapere di piu' le consiglio il blog
e-smogfree.blogspot.com

#2
Dr. Mario Corcelli
Dr. Mario Corcelli

Gentile Utente,

nonostante una letteratura scientifica decennale, non vi è ancora consenso sulla concretezza e gravità del rischio da radiofrequenze.
Giustamente, però, dinanzi ai dubbi di molti, le RF sono state inserite nella lista dei possibili cancerogeni.

La differenza, però, tra la mia e la sua opinione, è sostanziale:
- io non sostengo che le RF siano innocue, ma soltanto che la loro concreta nocività non è ancora stata dimostrata;
- lei sostiene, invece, che le RF siano nocive, e me lo vuole dimostrare proponendomi luoghi comuni fritti e rifritti (parzialità di OMS e del suo IARC).

E' vero che che si vive in una società contemporanea nella quale il denaro ha un valore prioritario, e questo è un fatto altamente negativo, ma concludere che OMS e comunità scientifica mondiale siano al soldo incondizionato del potere economico è una tesi che spopola tra i cosiddetti "complottisti".
Stranamente, molti di questi ultimi, tra l'altro, credono in ben altre favole, come quella delle medicine convenzionali, omeopatia compresa.

Nel sito da lei suggeritomi (http://e-smogfree.blogspot.com/) mi colpisce particolarmente questa frase:
"Esposizioni RF nella vita quotidiana alterano l'omeostasi di esseri umani, modificare e danneggiare il DNA - il genoma umano, per alterare la riparazione del DNA in cellule staminali umane, con  risposte immunitarie aberranti provocate,  per provocare reazioni allergiche e infiammatorie, e indurre le cellule a produrre proteine da shock termico (proteine da stress ) proprio come i metalli pesanti, sostanze chimiche, i pesticidi. 
Alterano i ritmi circadiani che regolano il sonno, equilibrio ormonale, e la sorveglianza del cancro. A breve termine le RF danneggiano memoria, apprendimento, capacità motorie e di comportamento, è probabile che sia fisiologicamente dipendenza e gli effetti che sono particolarmente gravi nei giovani".

Concordo che si discuta su un argomento ancora tutto da chiarire, ma sono contrario al terrorismo psicologico.

Cordiali saluti.

#3
Utente 220XXX
Utente 220XXX

sono un elettrosensibile, come centinaia di migliaia nel mondo, e conosco bene, purtroppo, le conseguenze di certa tecnologia che spesso viene immessa sul mercato ad ingrassare i profitti dei produttori, trattando i cittadini come cavie da mungere. Vorrei ricordare all'Egregio Medico di questa rubrica che i "pricipi attivi" devono dimostrare di essere innocui PRIMA di essere immessi sul mercato. E i Cem sono un "pricipio attivo", sul quale da tempo la medicina consapevole e la scienza non legata all'industria, lancia allarmi e forti preoccupazioni. Tanto è vero che appena dopo un decennio dai primi studi e successive metanalisi PERSINO L'OMS ha certificato la relazione tra Cem di bassa frequenza e leucemie infantili, così come dopo appena dieci anni dalla diffusione massiva delle alte frequenze- microonde PERSINO L'OMS ha dovuto riconoscere, a fronte di centinaia di metanalisi, la pericolosità potenziale( in particolare per i bambini) dei cellulari, cordless e wireless. MA SONO IN COMMERCIO DA 10ANNI E PIU' INTANTO!
E milioni di esseri umani sono a rischio di innumerevoli patologie, senza adeguata informazione. Il terrorismo psicologico Egregio Dottore, lo si fa omettendo, minimizzando o peggio come fanno alcuni produttori deformando i dati sugli effetti biologici dei Cem! Vorrei ricordarle che riguardo la pericolosità dei Cem di alta e bassa frequenza, e la necessità di rivedere i limiti fin qui tollerati, si sono espressi il Consiglio d'Europa, il Parlamento Europeo, l'Agenzia Europea per l'Ambiente, il Parlamento Tedesco e Francese, l'Isde italiana e adesso anche l'OMS. Pìù migliaia di scienziati e un paio di Nobel, tanto per gradire. Penso francamente che basti, perchè chi ha responsabilità : le istituzioni e i medici si informino meglio ( in primis) sul tema elettrosmog e concorrino con le associazioni e le fondazioni senza conflitti di interesse a consapevolizzare i cittadini, a fare pressione sull'industria per ridurre l'impatto sanitario causato dai Cem, che potrebbe diventare nel prossimo decennio una emergenza sanitaria. Cordiali saluti

#4
Dr. Mario Corcelli
Dr. Mario Corcelli

Gentile Utente 22601,
io sono concreto e dico solo che finora nessuno studio caso-controllo ha dimostrato una relazione certa fra i disturbi accusati da alcuni soggetti, che si definiscono "elettrosensibili" e i campi elettromagnetici.
Alcuni siti riportano che addirittura il 71% della popolazione soffra di disturbi in vicinanza di campi magnetici, altri siti dicono che le persone colpite sono il 5%.
Un altro sito riporta un'affermazione del tipo "La elettrosensibilità è una sindrome rara, anche se è ormai accertato che ne soffre il 71% della popolazione"; non capisco, se è "rara", come mai colpirebbe il 71% della popolazione?

Io condivido la preoccupazione di chi ritiene di essere "elettrosensibile", ma raccomando loro di non farsi turlupinare da quanti stanno approfittando per proporre cure e rimedi definiti "miracolosi" contro la sindrome da elettrosensibilità; mi riferisco a chi sta proponendo addirittura "rimedi omeopatici" e "apparecchiature che depurano l'ambiente dalle radiazioni elettromagnetiche".

Condivido, per il principio della precauzione su un fenomeno ancora da chiarire, che alcune serie Associazioni di elettrosensibili si adoperano per ottenere:
- regolamenti, leggi e tecnologie che diminuiscano i campi elettromagnetici
- una mappatura delle principali sorgenti elettromagnetiche sul territorio
- la ricerca di materiali edili idonei a "schermare" le abitazioni

Perciò, ripeto fino alla nausea, sul principio di precauzione sono d'accordo, non sul terrorismo psicologico.

Cordiali saluti.

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