La Ketamina: farmaco e sostanza d'abuso

matteopreve
Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo

La Ketamina è' una sostanza ad azione anestetica generale, derivata dalla fenciclidina (ad azione in circa 30-45 minuti e con minori effetti collaterali), che determina una anestesia dissociativa, con alcuni importanti utilizzi in campo medico. Infatti la ketamina viene utilizzata in anestesia, in ostetricia, nella analgesia pediatrica ed anche in campo veterinario. La Ketamina (come memantina e riluzolo) è una sostanza che agisce sul sistema glutammaergico ed ha una azione antagonista dei recettori NMDA glutammaergici. Inoltre agisce sulle vie di neurotrasmissione cerebrale catecolaminergica e colinergica. Gli effetti della ketamina sono dipendenti dal dosaggio utilizzato, dalla via di assunzione utilizzata ed da altri parametri farmacocinetici e farmadinamici. In particolare la Ketamina causerebbe un'anestesia dissociativa, attraverso una depressione del sistema talamo-corticale e un'attivazione del sistema limbico. A dosaggi bassi, sub-anestetici, la ketamina determina forti allucinazioni visivo-uditive ed esperienze dissociative definite come Near Death Experiences o di dissociazione mente-corpo. Ad alti dosaggi determina un effetto anestetico (da scheda tecnica la dose media necessaria per ottenere 5-10 minuti di anestesia chirurgica è di 2 mg/Kg).

La ketamina è usata come sostanza d'abuso ed è conosciuta con diversi nomi come "Special K", “K”, “Valium per gatto”, viene inserita per la sua azione dissociativa ed euforizzante all'interno delle sostanze allucinogene. La sostanza produce degli effetti psichedelici di distacco dal corpo, che vanno dalle allucinazioni di “pre-morte” fino a veri e propri stati di dissociazione mente-corpo, e altri sintomi fisici (rappresentati da un incrementata attività del sistema simpatico).

In ambito medico-psichiatrico, sembra che la ketamina ed altri farmaci attivi sul sistema glutammaergico possano giocare un ruolo nel miglioramento dei sintomi depressivi. In particolare la ketamina, la memantina (antagonisti del recettore NMDA), e riluzolo (altra sostanza attiva sul sistema glutammaergico), potrebbero svolgere un ruolo importante nel trattamento della depressione bipolare ed unipolare. Infatti la somministrazione endovenosa di una singola infusione di ketamina sembrerebbe essere capace di indurre una rapida e robusta azione antidepressiva (entro minuti) (Diazgranados N et al., 2010). Il riluzolo in due studi in aperto ha dimostrato al sua utilità nel depressione unipolare resistente al trattamento (Mathew SJ e coll., 2008). La memantina in augmentation si è dimostrata avere un effetto antimaniacale e stabilizzante il tono dell'umore con un eccellente profilo di sicurezza e tollerabilità (Anand A e coll., 2012; Koukopoulos A e coll., 2012). Ma cosa aggiungerebbero questi farmaci rispetto ai precedenti antidepressivi? L'importanza di farmaci attivi sul sistema glutammaergico consisterebbe nel fatto che il blocco dei recettori NMDA potrebbe prevenire e sopprimere la mania (Koukopoulos A e coll.,2010), mentre per gli altri antidepressivi classici l'azione antidepressiva induce mania e rapida ciclicità attraverso la sensitizzazione dei recettori dopaminergici D2 (sensitizzazione legata alla stimolazione dei recettori NMDA).

In conclusione la ketamina è una sostanza che potrà essere impiegata in ambito medico, a discrezione dello specialista, e solo quando sussistano delle chiare indicazioni cliniche (nel prossimo futuro probabilmente si renderà disponibile l'indicazione per le forme di depressione resistenti al trattamento farmacologico per la ketamina).

 

Per riferimenti bibliografici:

  • Diazgranados N, Ibrahim L, Brutsche NE, Newberg A, Kronstein P, Khalife S, Kammerer WA, Quezado Z, Luckenbaugh DA, Salvadore G, Machado-Vieira R, Manji HK, Zarate CA Jr. A randomized add-on trial of an N-methyl-D-aspartate antagonist in treatment-resistant bipolar depresion. Arch Gen Psychiatry. 2010 Aug;67(8):793-802.
  • Koukopoulos A, Reginaldi D, Serra G, Koukopoulos A, Sani G, Serra G. Antimanic and mood-stabilizing effect of memantine as an augmenting agent in treatment-resistant bipolar disorder. Bipolar Disord. 2010 May;12(3):348-9.
  • Papolos DF, Teicher MH, Faedda GL, Murphy P, Mattis S. Clinical experience using intranasal ketamine in the treatment of pediatric bipolar disorder/fear of harm phenotype. J Affect Disord 2013; 147(1-3):431-6.
  • Post RM. Promising avenues of therapeutics for bipolar illness. Dialogues Clin Neurosci. 2008;10(2):193-201.
  • Sienaert P, Lambrichts L, Dols A, De Fruyt J. Evidence-based treatment strategies for treatment-resistant bipolar depression: a systematic review.Bipolar Disord. 2013 Feb;15(1):61-9.
Data pubblicazione: 03 aprile 2013

Autore

matteopreve
Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2004 presso Università di Pisa.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Livorno tesserino n° 3454.

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2 commenti

#1
Dr. Luigi Stella
Dr. Luigi Stella

Come terapista del dolore, mi preme ricordare, oltre al potenziale impiego nella depressione, ben descritto dall'Aurore, anche l'impiego nel dolore neuropatico cronico. Per questo impiego, che coinvolge i recettori NMDA, esistono in letteratura numerosissime evidenze Scientifiche. Avendo Utilizzato la Ketamina come anestesista negli anni 70 e 80 per brevi procedure che richiedevano l'anestesia generale, non mi trovo dd'accordo nel definire modesti gli effetti collaterali.Le allucinazioni durante il risveglio erano mal vissute dal paziente che perdeva anche, seppur transitoriamente, lo schema corporeo vedendo i suoi arti staccati dal suo corpo e in posizioni totalmente improbabili.Tali effetti, dopo le prime esperienze anestesiologiche, erano trattati mediante la somministrazione di neurolettici con successo.

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