Allergia al lattice

Allergia al lattice della gomma

n.verna
Dr. Nicola Verna Allergologo

Cos'è l'allergia al lattice e quali sono gli oggetti di uso quotidiano che possono scatenare la reazione? I soggetti a rischio e le precauzioni da prendere.

Cos'è il lattice?

Prima di capire come si sviluppa un'allergia al lattice, è opportuno sapere che il lattice della gomma naturale deriva da un liquido degli alberi tropicali della gomma. Questo liquido viene processato per produrre molti dei seguenti prodotti in gomma utilizzati a casa o a lavoro:

  • Palloncini
  • Giocattoli
  • Ciuccetti e tettarelle per biberon
  • Cinghie di gomma
  • Nastri e bende adesive
  • Incerate sanitarie
  • Profilattici.

Molti materiali medici e dentali, inoltre, contengono lattice compresi i guanti, cateteri urinari, barriere dentali e materiali per riempire i canali dentali, lacci emostatici ed attrezzi da rianimazione.

Per tutti questi materiali è possibile trovare degli analoghi privi di lattice (latex-free).

Cos’è l’allergia al lattice?

Alcune proteine presenti nella gomma possono provocare una reazione allergica in alcune persone. Il contenuto di tali proteine è particolarmente elevato nella gomma sottile ed elastica dei guanti, dei preservativi e dei palloncini causando più facilmente reazioni allergiche rispetto a prodotti con gomma dura (come i pneumatici).

Inoltre, dato che alcuni guanti di lattice sono ricoperti di polvere dell’amido di granturco per essere indossati più facilmente, le particelle di lattice si attaccano a quest’ultimo e possono volatilizzarsi nell’aria quando si rimuovono i guanti. Negli ambienti dove si indossano e si tolgono frequentemente guanti di lattice, l’aria potrebbe contenere molte particelle di lattice.

Quali sono i sintomi dell’allergia al lattice?

La severità dell’allergia al lattice può avere vari gradi con sintomi come:

  • Prurito, arrossamento e lacrimazione degli occhi
  • Starnuti e sgocciolamento nasale
  • Tosse
  • Rossore cutaneo e orticaria
  • Senso di oppressione toracica e di fiato corto
  • Shock anafilattico.

Alcune persone che indossano guanti in lattice manifestano pomfi, bruciore, eritemi ed eczemi sulle mani. Questi sintomi appaiono di solito dopo 12-36 ore dopo il contatto con il lattice. L’utilizzo di guanti privi di lattice e di sottoguanti insieme ad una maggiore attenzione quando si maneggiano tali oggetti può aiutare a migliorare tali sintomi. Una persona allergica al lattice può anche avere una reazione che in grado di metterne a rischio la vita senza sintomi premonitori avuti in precedenza.

Per approfondire:Allergie: tutto quello che devi sapere

Chi sono i soggetti a rischio?

Gli operatori del settore sanitario (medici e infermieri) e i lavoratori dell’industria della gomma sembrano avere un più alto rischio di sviluppare allergia al lattice. Gli operatori del settore sanitario affetti anche da altre allergie respiratorie (rinite allergica e/o asma) sono più soggetti all’allergia al lattice dato che il 25% di loro mostrano sintomi della sensibilizzazione al lattice.

Sono considerate persone ad alto rischio coloro che hanno subito parecchi interventi chirurgici, soprattutto da bambini, e i portatori di spina bifida e anomalie urologiche. I prodotti di lattice possono essere dappertutto. Chiunque può essere allergico al lattice.

Per approfondire:La dermatite da contatto

Domande e risposte

C’è connessione tra allergia al lattice e gli alimenti?

Dato che alcune proteine contenute nella gomma sono simili a quelle alimentari, alcuni alimenti possono causare una reazione allergica in persone allergiche al lattice. I più comuni di questi alimenti sono la banana, avocado, castagna, kiwi e pomodoro. Sebbene molti altri altimenti possono causare delle reazioni allergiche, il loro completo evitamento potrebbe causare problemi nutrizionali. Perciò si raccomanda di evitare solo i cibi che hanno già provocato una reazione allergica.

Che cosa devo fare se penso di essere allergico al lattice?

Consulta uno medico specialista. Questi raccoglierà in maniera dettagliata la tua storia e può decidere di confermare la diagnosi con test cutanei e/o ematici.

Cosa devo fare se mi diagnosticano una allergia al lattice?

Sebbene sia in sperimentazione un trattamento specifico (immunoterapia) al momento appannaggio di alcuni centri, il provvedimento più importante da prendere è quello di ridurre il rischio di reazioni evitando il contatto diretto con il lattice. Bisogna fare mente locale per scoprire quali prodotti contengono lattice nell’ambiente che si frequenta. Quindi bisogna trovare dei possibili sostituti da usare al loro posto.

È anche importante evitare di respirare la particelle contenenti lattice derivante alla polvere dei guanti. Se sei un operatore sanitario o un paziente e hai avuto episodi di allergia ai guanti in lattice, tutte le persone attorno a te dovrebbero indossare guanti senza polvere con lattice o del tutto privi di lattice. Se sei un lavoratore del settore sanitario, confronta differenti tipi di guanti privi di lattice per trovare quelli meglio tollerati.

Indossa sempre una medaglietta, un braccialetto o qualsiasi altra etichetta che possano avvisare il personale del pronto soccorso circa la tua allergia al lattice. Discuti con lo specialista ed il tuo medico curante circa la necessità di avere sempre con te dell’adrenalina autoiniettabile da usare in caso di reazioni gravi. Può essere di aiuto, per evitare esposizioni impreviste, portare con sé dei guanti privi di lattice da usare in emergenza qualora avessi bisogno.

Se si è esposti al lattice al lavoro, è necessario la segnalazione all’INAIL di malattia professionale ed il datore di lavoro dovrà prendere tutti i provvedimenti del caso, nell’ambito delle sue possibilità, per evitare l’esposizione. L’utilizzo di materiali privi di lattice, ad ogni modo, consentirà di evitare nuove sensibilizzazioni nell’ambiente lavorativo dove viene applicato.

Data pubblicazione: 13 maggio 2011 Ultimo aggiornamento: 10 agosto 2022

Autore

n.verna
Dr. Nicola Verna Allergologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1996 presso Università di Chieti.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pescara tesserino n° 3184.

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