Quando la voce si "ammala"

Salvaguardiamo le nostre corde vocali: cosa fare per evitare di sforzare la voce.

Chiunque nella propria vita ha potuto sperimentare la cosiddetta raucedine, o disfonia. L’abbassamento della voce è sintomo di una patologia, acuta o cronica, a carico dell’organo che produce la voce: la laringe. Un abbassamento vocale è spesso la conseguenza di uno sforzo vocale acuto come molti hanno potuto sperimentare il giorno dopo un concerto, o una serata trascorsa in discoteca, o comunque in un ambiente estremamente rumoroso. Una disfonia può insorgere anche in concomitanza di un’affezione delle prime vie aeree, come un raffreddore o una faringite.

Nella maggior parte dei casi le laringiti su base infettiva sono patologie causate da virus, e in assenza di altri sintomi oltre all’abbassamento della voce non necessitano di terapia, a parte che di alcuni giorni di riposo vocale.

Una disfonia della durata superiore a due settimane, tuttavia, può essere l’espressione di una patologia cronica a carico dell’apparato fonatorio e per tale ragione necessita di un controllo specialistico: si va dalle forme funzionali, in cui ad essere coinvolta non è l’integrità dell’apparato, ma che sono causate da un inappropriato utilizzo di esso, alle forme organiche, benigne e maligne, che includono lesioni di diverse tipologie: noduli, cisti, polipi, angiomi, edema, tumori.

A questo ampio spettro di patologie si associa il quadro della cosiddetta “laringite posteriore da reflusso”, una forma di laringite cronica, sostenuta da un’insidiosa quanto misconosciuta forma di reflusso acido, di provenienza gastrica, che oggi pare interessare una quota estremamente rilevante della popolazione (circa il 33%, secondo alcuni studi).

Dunque non bisogna sottovalutare un sintomo apparentemente banale, quale l’abbassamento della voce, ma non occorre neppure lasciarsi prendere dal panico.

Quando necessario è bene rivolgersi allo specialista foniatra e, in ogni caso, è bene tenere a mente alcune semplici regole, utili per chiunque, ma ancor più a coloro che nella vita utilizzano la voce per la propria professione.

1: Non parlare a voce troppo elevata, o per lunghi periodi di tempo. E’ utile imparare a capire quando la propria voce è “stanca”, evitando di urlare e di parlare mentre si svolge attività fisica, oppure se ci si trova in ambienti eccessivamente rumorosi, e, se devi svolgere un’attività che richieda sforzi vocali, è bene rivolgersi al Foniatra.

2: Per evitare di sforzare la voce si deve cercare di limitare il tono di voce, parlando con calma e senza mai sussurrare, come se di stesse parlando in una stanza all’interno della quale c’è qualcuno che sta dormendo. Per tenere sotto controllo la propria voce e per fare un numero adeguato di pause respiratorie è utile cercare di parlare lentamente: in questo modo si eviterà di usare un volume eccessivo o di parlare “in apnea”.

3: Quando dopo aver parlato si avverte una certa “fatica” per parlare ulteriormente, oppure se si abbassa la voce, quello è il momento di lasciar riposare le corde vocali. Bisogna smettere di usare la voce qualora si avverta fastidio, fatica o quando la voce si abbassa. Parlare in presenza di affaticamento vocale è la principale delle cause di problemi alle corde vocali.

4: Raucedine o voce “soffiata” possono essere segnali di un problema delle corde vocali. Se un abbassamento di voce persiste per più di 2 settimane è necessario rivolgersi al Foniatra.

5: Lo stress può portare alla produzione di una voce “forzata”, con la possibilità di danni alle corde vocali. Tutte le metodiche di rilassamento e di respirazione profonda sono delle valide opportunità per combattere lo stress e migliorare la propria voce.

6: Alcool e caffeina disidratano le corde vocali, ed è più difficoltoso metterle in vibrazione. E’ bene cercare di bere almeno un litro di acqua naturale nel corso della giornata e, se non si può fare a meno di un caffé, è bene bere un bicchiere d’acqua subito dopo.

7: Anche alcuni farmaci portano alla disidratazione delle corde vocali. Gli antistaminici, assunti per combattere raffreddori ed allergie, disidratano le vie respiratorie. Se si deve farne uso è meglio cercare di respirare aria umida, almeno 2 volte al dì. Se inoltre è possibile modificare l’umidità relativa dell’ambiente di lavoro, è bene cercare di tenerla al 40% e oltre.

8: Raschiare di continuo per schiarirsi la voce e tossire ripetutamente possono irritare i tessuti delle prime vie aeree. Per schiarire la voce è meglio bere acqua o deglutire. Se il sintomo persistesse si deve sospettare la presenza di un Reflusso Laringo-Faringeo. In questo caso è necessario rivolgersi allo specialista.

9: Il fumo di sigaretta irrita le corde vocali, ne causa profonde alterazioni e limitazioni funzionali. Inoltre è causa del cancro della laringe, del cancro dei polmoni, di infarti e svariate patologie cardiache, di patologie croniche delle vie respiratorie. Se per caso state leggendo queste righe e siete fumatori non avete considerato seriamente l’opportunità di smettere?

10: L’associazione: fumo di sigaretta + alcool + reflusso laringo-faringeo è pericolosissima per la salute della laringe. Se siete fumatori, se sospettate di avere il reflusso e se bevete più di un bicchiere di vino a pasto, oppure più di un bicchierino di superalcolico al dì, o se avete anche una soltanto di queste caratteristiche è tempo di fare una visita specialistica preventiva!

Data pubblicazione: 11 aprile 2011 Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2011

Autore

stefanobrambilla
Dr. Stefano Brambilla Foniatra

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università degli Studi di MILANO.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 36667.

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