Viaggiare in aereo con il pacemaker o il defibrillatore

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Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista

I Pacemaker ed i Defibrillatori impiantabili sono dispositivi medici dal cui corretto funzionamento, in molti casi, puó dipendere la vita stessa del paziente. Queste apparecchiature possono essere vulnerabili all’azione di interferenze elettromagnetiche, che ne determinano in alcuni casi un malfunzionamento.

 

Chi può Volare

Tutti i portatori di device impiantabile (pacemaker o defibrillatore) possono intraprendere un viaggio aereo se in condizioni cliniche stabili. In particolare, secondo la British Cardiovascular Society, dopo una procedura di impianto di pacemaker senza complicazioni il viaggio aereo può essere intrapreso dopo appena due giorni, a meno che non vi sia uno pneumotorace, nel qual caso l'attesa deve essere di almeno due settimane dalla risoluzione. La stessa avvertenza vale per le persone con defibrillatore impiantabile, con la raccomandazione aggiuntiva di non volare dopo che il defibrillatore abbia erogato uno shock fino a che la situazione clinica non si sia stabilizzata.

 

Prima del Viaggio

Prima di affrontare un viaggio aereo, è consigliabile effettuare un controllo del dispositivo per ottimizzare la programmazione al fine di ridurre al massimo le possibili interferenze elettromagnetiche. La visita di controllo deve servire anche per discutere con il proprio cardiologo su cosa fare in caso di emergenza medica o se il dispositivo dovesse erogare uno shock (per pazienti con defibrillatore).

 

In Aereoporto

I metal detector presenti ai gate degli aereporti creano un intenso campo elettromagnetico che rileva la presenza del dispositivo impiantabile facendo scattare il sistema di allarme, tuttavia le evidenze scientifiche non hanno mostrato malfunzionamenti clinicamente rilevanti da interferenze elettromagnetiche in pazienti portatori di pacemaker/defibrillatore sottoposti a controllo di sicurezza aeroportuale routinario. A scopo prudenziale si raccomanda di portare sempre con se la tessera identificativa del pacemaker/defibrillatore, di mostrarla al personale addetto alla sicurezza e di richiedere di essere sottoposti ad un controllo manuale senza utilizzo di bacchetta magnetica. Nel caso in cui per motivi di sicurezza sia necessario usare la bacchetta magnetica, dovrebbe essere fatta scorrere velocemente sopra il dispositivo.

 

A bordo dell’aereo

La strumentazione di bordo ha molte fonti di emissione di potenziali interferenze elettromagnetiche (onde ad alta frequenza e microonde) con i dispositivi impiantabili. Non vi sono studi recenti sull’argomento, ma l’evoluzione tecnologica dei dispositivi ha migliorato la protezione da eventuali interferenze esterne rendendo minimo il rischio di malfunzionamenti clinicamente rilevanti. Si consiglia di informare il personale di bordo circa la propria condizione ed osservare i consigli medici generici per chi affronta un viaggio aereo.

 

Durante il volo

Recenti segnalazioni hanno evidenziato il rischio che le radiazioni cosmiche possano sprogrammare il defibrillatore ripristinando le impostazioni di base del produttore. Tale rischio è tanto maggiore per viaggi di più lunga durata ed a più elevate altitudini. Sebbene il paziente debba essere informato circa questa remota possibilità, non sono state dimostrate interazioni con effetti clinicamente rilevanti sulla capacità del dispositivo di riconoscere e trattare eventuali aritmie potenzialmente maligne.

 

Bibliografia

Smith D. et al. Fitness to fly for passengers with cardiovascular disease. Heart 2010;96:ii1-ii16

 



Data pubblicazione: 06 dicembre 2011

Autore

vincenzorusso
Dr. Vincenzo Russo Cardiologo, Cardiologo interventista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso Seconda Università di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Napoli tesserino n° 31576.

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