Encondroma

u.donati
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali

E' un tumore benigno molto comune nelle ossa lunghe della mano, costituito da tessuto cartilagineo (da cui il nome di "condroma") che deriva dalla cartilagine di accrescimento. E' localizzato soprattutto alla metafisi prossimale delle falangi e del I metacarpo e alle metafisi distali dei metacarpi delle ossa lunghe.

L'encondroma è un tumore benigno molto comune nelle ossa lunghe della mano, costituito da tessuto cartilagineo (da cui il nome di "condroma") che deriva dalla cartilagine di accrescimento. E' localizzato soprattutto alla metafisi prossimale delle falangi e del I metacarpo e alle metafisi distali dei metacarpi delle ossa lunghe.

Sintomatologia dell'encondroma

Spesso viene rilevato casualmente nel corso di una radiografia della mano eseguita per altri motivi. Talvolta invece viene rilevato in seguito a comparsa di dolore localizzato a un dito della mano per un trauma anche leggero, che può provocare una frattura patologica. In alcuni casi la radiografia viene eseguita per la comparsa di una tumefazione a carico della falange basale che risulta dolente alla palpazione, oppure per la comparsa di solo dolore.

Diagnosi del tumore

E' essenzialmente radiografica. La rx mostra una area di rarefazione della spongiosa per lo più in regione metaepifisaria centro-midollare con all'interno dei granuli radio-opachi puntiformi, con rigonfiamento della corticale che risulta assottigliata e talvolta interrotta, senza reazione periostale. Nella maggior parte dei casi ha localizzazione solitaria; in taluni casi sono presenti condromi multipli.

Trattamento del condroma

Può essere conservativo (cioè si attende per valutare l' evoluzione, soprattutto se la lesione è piccola e non ha modificato la corticale rigonfiandola o assottigliandola) oppure chirurgico.

Il trattamento chirurgico del condroma consiste nel curettage molto accurato, cioè nella completa asportazione del tessuto patologico, nella cruentazione delle pareti della cavità e nel riempimento di questa con frustoli di osso prelevato dal polso o dal gomito o dalla cresta iliaca, oppure con osso di banca oppure sintetico.

Dopo l'intervento può essere applicata una immobilizzazione soprattutto in presenza di una frattura patologica o di un assottigliamento importante della corticale, situazione che può predisporre a una successiva frattura patologica.

Complicazioni

Oltre all'infezione, comune a tutti gli interventi, altre possibili complicazioni possono essere una cicatrice dolorosa (nella mano e/o nella sede di prelievo dei frustoli di osso), la rigidità articolare, la frattura secondaria. la recidiva della neoplasia (evento raro)

 

Data pubblicazione: 19 agosto 2011

Autore

u.donati
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1975 presso Università di Bologna.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bologna tesserino n° 7087.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche encondroma