Il morbo di Dupuytren

mmilano
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano

Descrizione del morbo di Dupuytren: come si manifesta, quali sono le cause, come si fa la diagnosi e qual è la terapia.

È una condizione patologica caratterizzata da una degenerazione della fascia palmare con conseguente retrazione di quest’ultima e limitazione dell’estensione delle dita, fino a una flessione obbligata.
Assume tale nome dall’autore che per primo la descrisse: tale patologia infatti aveva colpito il cocchiere del barone Guillaume Dupuytren, chirurgo francese vissuto nel 1800.
Colpisce soprattutto il sesso maschile con una prevalenza nelle regioni settentrionali europee.

 

Come si manifesta?

La patologia evolve in vari stadi.Stadio 0: si caratterizza per la presenza di un nodulo fibroso sottocutaneo apprezzabile alla palpazione
superficiale in corrispondenza del palmo; associato al nodulo fibroso può essere riscontrato un cordone(espressione dell’ispessimento della fascia palmare) senza tuttavia retrazione delle ditaStadio I: si ha una retrazione con flessione delle dita compresa tra 1 e 45°Stadio II: la flessione delle dita è compresa tra 46 e 90°Stadio III: la flessione delle dita varia dai 91 ai 135°Stadio IV: la flessione delle dita varia dai 136 ai 180°.Tale patologia non si associa a sintomatologia dolorosa, condizione questa che molto spesso spinge il
paziente a ricorrere alla valutazione specialistica solo nei casi avanzati.

 

Quali sono le cause?

Non sono ancora note le cause. A tutt’oggi infatti esistono solo delle ipotesi. Le principali ipotesi vedono un ruolo importante svolto dalla predisposizione genetica. Tale patologia infatti ha una netta prevalenza nei soggetti di carnagione chiara e di sesso maschile. Tuttavia pare che una certa correlazione sia stata riscontrata con alcuni lavori di tipo manuale. La malattia di Dupuytren infatti sembra essere più frequente negli autisti e negli operari, attività lavorative che sottopongono la fascia palmare a microtraumi ripetuti nel tempo.
Un’ulteriore ipotesi vede un ruolo importante svolto da un agente patogeno (virus). Tuttavia le prove al riguardo sono molto limitate.

 

Quando rivolgersi al medico?

Sarebbe opportuno rivolgersi al curante sin dai primi stadi, sin dalla comparsa del cordone palmare.

 

Come si fa diagnosi?

La diagnosi è essenzialmente clinica. Non esiste infatti in questa patologia un esame strumentale che possa avvalorare la diagnosi.
Non esistono patologie che richiedono una diagnosi differenziale: la malattia di Dupuytren presenta infatti segni tipici ed esclusivi.



Qual è la terapia?

Sebbene siano state proposte terapie mediche (cicli di infiltrazione) o fisiche (applicazione di tutori correttivi) l’unica terapia efficace per tale tipo di patologia è chirurgica.
Fondamentalmente esistono due diversi tipi di intervento chirurgico:


1) Release percutaneo tramite ago: è una metodica relativamente nuova che prevede l’impiego di un ago quale strumento per effettuare delle resezioni parziali della retrazione della fascia palmare. Trova indicazione negli stadi iniziali. È una procedura che si esegue in anestesia locale in regime, generalmente, di Day Surgery


2) Aponeurectomia selettiva: consta nell’asportazione completa della fascia palmare. Si esegue in anestesia di plesso e in regime di Day Surgery.
Negli stadi avanzati può essere utile precedere l’aponeurectomia selettiva dal release percutaneo tramite ago. In tal modo si ha la possibilità di effettuare un’estensione parziale delle dita in modo da evitare una sofferenza vascolare. Si eseguirà a distanza di 3-.4 mesi l’intervento tradizionale.



Qual è la prognosi?

In genere si può avere una recidiva pari al 50% nel caso di release percutanea con ago e del 20% in caso di aponeurectomia selettiva.
Più precoce è il trattamento, migliore sarà la prognosi.

Data pubblicazione: 19 agosto 2011

Autore

mmilano
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Messina.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Reggio-Calabria tesserino n° 3300.

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