Aneurisma dell'Aorta Addominale (AAA)

eferrero
Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare

L'aneurisma dell'aorta addominale è una patologia che colpisce il 3-6% della popolazione, soprattutto i pazienti maschi oltre i 65 anni. Il suo trattamento previene la sua rottura e quindi la morte del paziente

L'aorta addominale è una delle arterie più grandi del corpo umano ed è situata sotto il diaframma e termina a livello distale dividendosi nelle due arterie iliache comuni (una di destra ed una di sinistra). 

Dall'aorta addominale originano rami collaterali che vascolarizzano i visceri addominali (stomaco, fegato, milza, reni, pancreas, intestino,...). Le arterie iliache si dividono a loro volta in iliaca esterna ed iliaca interna (o ipogastrica).

L'iliaca esterna prosegue il suo decorso verso gli arti inferiori dove prende il nome di arteria femorale da cui nascono i rami arteriosi che vascolarizzano gli arti inferiori. Le iliache interne, attraverso numerosi vasi collaterali, vascolarizzano i visceri pelvici (vescica, utero, gonadi,. ..) e i numerosi muscoli (gluteo,...). 

L'aneurisma dell'aorta addominale (AAA) è una dilatazione patologica dell'aorta addominale determinata da un "indebolimento" della parete arteriosa. Normalmente il diametro dell'aorta sottoaddominale è 1,5-2 cm, pertanto se l'aorta presenta un calibro maggiore di una volta e mezzo questo valore (quindi 3-4 cm) si parla di aneurisma.

Incidenza, diagnosi e sintomi dell'aneurisma aorta addominale

I fattori di rischio chepossono contribuire all’insorgenza della patologia aortica sono: fattori genetici, ipertensione, aterosclerosi, traumi, infezioni e fumo.

Gli AAA aumentano in frequenza e dimensioni con l'avanzare dell'età. Circa il 98% degli AAA hanno origine nel tratto di aorta al di sotto dei reni, sono quasi sempre silenti (asintomatici) finché non raggiungono il punto di rottura.

La diagnosi dei AAA asintomatici (i pazienti non hanno disturbi) di esegue mediante un esame non invasivo, l'ecocolordoppler aorto-iliaco.

L'AAA rotto è un emergenza sanitaria, clinicamente il paziente presenterà dolore alla schiena, o dolore addominale associati o meno a shock.

Se l'AAA rotto è diagnosticto in tempo l'intervento (chirurgico o endovascolare) può salvare la vita, anche se i tassi di mortalità e morbilità rimangono elevati.

Il rischio di rottura di un aneurisma dell'aorta addominale è direttamente proporzionale al suo diametro e inversamente proporzionale alla sua lunghezza: la rottura è poco probabile con un diametro inferiore a 5 cm. 

Maggiori sono le dimensioni dell’aneurisma e più rapida è la crescita, maggiore è il rischio di rottura: si stima che il tasso di rottura a 5 anni per diametri maggiori di 7 cm è superiore al 75%, per diametri di 6 cm è del 35%, per diametri sopra 5 cm è del 25%.

Un AAA con diametro uguale o maggiore di 5-5.5 cm deve essere sottoposto a trattamento (chirurgico/endovascolare) per prevenire il rischio di rottura.

Gli AAA di diametro inferiore ai 5 cm andrebbero operati solamente se si dimostrassero in rapida crescita entro 6 mesi - 1 anno ai vari controlli mediante ecocolordoppler o presentassero particolari rischi di ruttura (blister, aneurismi saccciformi, presenza di fissurazini della parete,. ..).

I pazienti con piccoli aneurismi generalmente vanno seguiti clinicamente e mediante controlli ecocolordoppler ogni 6-12 mesi.

Terapia chirurgica e terapia endovascolare

Oggi gli AAA possono essere trattati medinate due tipi di intervento:

  • Il trattamento chirurgico mediante bypass (aorto-aortico; aorto-bisiliaco; aorto-biferomale).
     
  • Il trattamento endovascolare: endoprotesi (EVAR).

Le indicazioni al tipo trattamento (chirurgico/endovascolare) le deve porre il chirurgo vascolare poichè dipendono da numerose caratteritiche dei vasi (anatomia, presenza di calcificazioni, tortuosità dei vasi, presenza di materiale trombotico nell' aorta, presenza o meno di un adeguato "colletto",...) oltre che dalle comorbilità del paziente.

Data pubblicazione: 05 agosto 2013

Autore

eferrero
Dr. Emanuele Ferrero Chirurgo vascolare

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2000 presso Università degli Studi di Genova / University of G.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Torino tesserino n° 20606.

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