Sanguinamento anale rettale.

Il sanguinamento anale e rettale

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

La presenza di sangue nelle feci costituisce uno dei sintomi da non sottovalutare, che maggiormente allarmano i pazienti ed è una delle più frequenti ragioni di visita specialistica colo proctologica o chirurgica.

Tipologia di perdita di sangue

Ci si trova in presenza di sanguinamento anorettale quando è presente sangue in quantità variabile che fuoriesce dall'ano. Si tratta sempre di un evento patologico ovvero conseguente ad una malattia del tratto alimentare che richiede estrema attenzione da parte del paziente e del medico.

La quantità di sangue presenta può variare:

  • può essere microscopica: in questi casi si parla di sanguinamento occulto, ovvero non visibile ad occhio nudo, ma solo mediante il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci che è anche l'esame principale per la diagnosi di tumore del colon-retto;
  • può essere massiva e costituire un’emergenza potenzialmente letale.

Da dove ha origine il sanguinamento?

La maggior parte dei sanguinamento anorettali originano dal tratto digestivo inferiore costituito da colon retto ed ano (Figura 1).

 

Tratto digestivo inferiore

Fig.1

Si ritiene che quanto più è scuro il colore del sangue, tanto maggiore è la probabilità che il sanguinamento del tratto digestivo inferiore origini dalle porzioni più alte di questo segmento, ovvero più lontane dall'ano.

Quali sono le cause del sanguinamento?

Le cause più frequenti del sanguinamento nel tratto digestivo inferiore sono:

Emorroidi interne ed esterne
Fig. 2 1

Esistono poi rare cause della perdita di sangue ano-rettale costituite ad esempio dalla presenza di:

  • fistole aortoduodenali dopo chirurgia protesica,
  • neoplasie ileali o ulcere rettali,
  • traumatismi anorettali,
  • assunzione di farmaci,
  • patologie ematologiche.

Infine, il sanguinamento può originare dal tratto digestivo superiore ed in questo caso le cause più comuni sono:

Apparato intestinale
Fig. 3 2

Quali esami fare?

In presenza di sanguinamento anorettale è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico ed eventualmente ad uno specialista che ha il compito di individuare la sede del sanguinamento, la causa ed infine di proporre una terapia.

Esami del tratto digestivo inferiore

L’anamnesi e la visita con esplorazione rettale sono il primo passo da compiere e permettono in genere di identificare le cause anali di sanguinamento, ma soprattutto di escludere un’eventuale origine in tale sede suggerendo di estendere la ricerca in altre sedi.

L’anoscopia è un atto diagnostico complementare all’esplorazione rettale e permette, mediante l’introduzione di uno strumento detto anoscopio nel canale anale, di ottenere una visualizzazione diretta della regione anorettale.

Altri esami endoscopici sono:

  • la rettosigmoidoscopia,
  • la colonscopia,
  • ed eventualmente ileoscopia transcolica.

Questi esami permettono di visualizzare tutto il tratto digestivo inferiore e di identificare la maggior parte delle cause di sanguinamento basso. In certi casi consentono anche di eseguire manovre terapeutiche, quali ad esempio l’asportazione di polipi (figura 4).

Colonscopia
Fig. 4 3

In casi selezionati, quando la sede del sanguinamento non viene identificata, esistono metodiche particolari come la scintigrafia o l’angiografia che permettono di identificare cause rare in sedi atipiche come ad esempio l’ileo.

Esami del tratto digestivo superiore

Il tratto digestivo superiore infine può essere indagato mediante gastroduodenoscopia o gastroscopia e la diagnosi più frequente in questo caso è l’ulcera gastroduodenale o peptica (figura 5).

 

Gastroscopia
Fig. 5 4

Quale terapia seguire?

La definizione della sede e causa del sanguinamento è fondamentale perché ogni patologia prevede un approccio terapeutico diverso ed è impossibile impostare una terapia senza una diagnosi precisa.

È importante ricordare che l’eventuale presenza di una causa di sanguinamento anale evidente, come ad esempio le emorroidi, non esclude la possibilità che sia contemporaneamente presente un’altra patologia in un’altra sede.

È pertanto assolutamente sconsigliabile omettere di riferire il problema al medico nell’errata convinzione di avere già identificato la causa del problema. 

Data pubblicazione: 16 marzo 2010

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

Iscriviti alla newsletter

Cosa sono le emorroidi? Sintomi, cause, cura, rimedi e prevenzione della malattia emorroidaria. Quando è necessario l'intervento chirurgico o in ambulatorio?

Leggi tutto

Guarda anche emorroidi 

Contenuti correlati