La ragade anale

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Definizione ed inquadramento terapeutico di una patologia anorettale

La ragade anale e’ una ferita lineare localizzata all’ano, in genere posteriormente rispetto ai genitali.

Si tratta di una patologia abbastanza frequente che colpisce piu’ frequentemente gli uomini in eta’ adulta.

Le cause non sono del tutto chiarite, anche se l’ipertono del muscolo sfintere interno sembra giocare un ruolo determinante. Evacuazioni caratterizzate da feci dure o diarroiche ed una situazione di stress possono contribuire alla comparsa della ragade.

La sintomatologia e’ caratteristica ed e’ caratterizzata da intenso dolore alla defecazione accompagnato in genere da una modesta perdita di sangue nelle feci ed occasionalmente prurito.

Alla comparsa della sintomatologia e’ sempre consigliabile eseguire una visita medica per confermare la diagnosi e distinguerla da altre patologie con sintomatologia simile. Ad esempio, le neoplasie maligne anali,

patologie non frequenti ma con incidenza in aumento, frequentemente esordiscono con un aspetto simile a quello della ragade cosi’ come alcune patologie infettive a trasmissione sessuale ed ancora la localizzazione anorettale della malattia di Crohn.

La forma acuta in genere si risolve in maniera conservativa regolarizzando l’alvo e utilizzando creme localmente.

La forma cronica può venir curata con terapie non chirurgiche quali l’ utilizzo di particolari creme e di dilatatori anali che hanno il vantaggio di evitare un intervento chirurgico e sono esenti da complicanze, tuttavia sono efficaci in non piu' del 50% dei casi ed e’ frequente la ricomparsa della malattia alla sospensione del trattamento.

 

Terapia

La terapia con dilatatori in genere richiede due sedute quotidiane di alcuni minuti per circa un mese durante il quale il paziente esegue da solo le dilatazioni seguendo le indicazioni date dal chirurgo.

Recentemente è stata proposta ed utilizzata la somministrazione locale di tossina botulinica per iniezione locale che ha dato risultati apparentemente buoni ma con frequenti recidive della ragade alla sospensione del trattamento.

In caso di mancata risposta alla terapia medica, oppure di recidiva si ricorre in genere alla terapia chirurgica.

La terapia chirurgica consiste abitualmente in un intervento detto sfinterotomia che in genere può venire eseguito ambulatorialmente o in day surgery con anestesia locale o locoregionale.

 

E’ un intervento molto efficace con rare complicanze ma che tuttavia, in una minima percentuale di casi, a distanza di anni, può essere associato ad incontinenza ai gas, soprattutto in alcuni sottogruppi di pazienti, in particolare donne con piu’ parti o pazienti anziani.

Procedure alternative o complementari possono essere le cosiddette anoplastiche che consistono nell’ asportazione della ragade che viene poi coperta con una piccola plastica di mucosa del canale anale ed infine la dilatazione regolata con palloncino che consiste sostanzialmente in una dilatazione anale eseguita in anestesia, eventualmente ripetibile in caso di insuccesso.

In conclusione, una diagnosi precisa porta sempre alla opzione terapeutica più adatta al singolo caso e risolve un problema che spesso condiziona drammaticamente la qualita’ della vita per la sintomatologia spesso intensa ed invalidante.

Data pubblicazione: 13 aprile 2010

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche ragade