Sindrome dell'intestino corto

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

Per Sindrome dell'intestino corto (SIC), si intende una forma di malassorbimento che nasce in seguito ad intervento di resezione estesa di parte dell'intestino o a causa di gravi ed estese malattie intestinali. Per tali motivi i nutrienti non sono adeguatamente assorbiti.

Definizione

Per Sindrome dell'intestino corto (SIC), si intende una forma di malassorbimento che nasce in seguito ad intervento di resezione estesa di parte dell'intestino o a causa di gravi ed estese malattie intestinali. Per tali motivi i nutrienti non vengono adeguatamente assorbiti.

Clinicamente, le conseguenze della riduzione di parte della superficie assorbente dell'intestino possono variare con il variare di alcuni fattori: estensione del tratto asportato, zona/e resecata/e (digiuno, ileo, colon o una combinazione di essi), la presenza o meno, dopo l'intervento, della valvola ileo-cecale), la patologia che ha condotto all'intervento (e potenziali recidive) ed, infine, la capacità adattativa dell'intestino residuo.

E', inoltre, riconosciuta una forma congenita di bambini nati con intestino corto.

In linea generale si può affermare che la SIC si manifesta dopo la perdita di più dei due terzi della superficie assorbente.

 

Eziologia

Le cause che sono alla base delle condizioni che conducono a tale patologia sono da riscontrarsi nelle forme chirurgiche della Malattia di Crohn, alcune forme neoplastiche, il volvolo, l'enterite attinica (danno intestinale da radiazioni) ed eventi traumatici.

Il Morbo di Crohn, in particolare, può costringere (a causa di recidive) a resezioni intestinali in tempi successivi e danneggiare contemporaneamente le porzioni intestinali residue compromettendone, almeno in parte, le funzioni assorbitive.

 

Diagnosi

La diagnosi è, ovviamente, logica conseguenza della malattia di base e del tipo di intervento subito (e del numero di essi se c'è stata recidiva di malattia).

I pazienti affetti da Malattia di Crohn estesa e/o da esiti di resezione intestinale dovrebbero essere controllati periodicamente con esami ematochimici (parametri nutrizionali) e test dei grassi fecali.

 

Sintomi e segni

La diarrea è un sintomo costante. Le feci appaiono grasse, di colore chiaro (steatorrea) e maleodoranti (per l'alto contenuto in lipidi). Altro sintomo è costituito dal dolore addominale. Molto frequente è una facile affaticabilità. Sempre presente la perdita di peso corporeo.

Spesso si osservano edemi declivi.
Da notare che il malassorbimento è maggiore per i grassi e per le vitamine liposolubili (A,D,E,K) e vit. B12.
Si osserverà, inoltre, deficit di calcio, magnesio, ferro, acido folico e zinco.

Progressivamente si renderanno, quindi, evidenti i deficit vitaminici e dei micronutrienti: desquamazione della pelle, deficit coagulativi, spasmi muscolari, osteoporosi.

 

Prognosi

La condizioni, nel caso di resezione chirurgica definitiva in un soggetto con intestino restante sano, possono migliorare nel tempo con miglioramento delle funzioni assorbitive.

Si verifica, infatti, un processo di adattamento intestinale nell'ambito del quale si osservano:

  • Aumento di dimensione dei villi (allargamento e allungamento)

  • Aumento del diametro dell'intestino tenue

  • Rallentamento della peristalsi

 

Complicazioni

  • La degenerazione del sistema nervoso causato da una mancanza di vitamina B12

  • Acidosi metabolica);

  • Calcoli biliari;

  • Calcoli renali;

  • Crescita eccessiva dei batteri nel lume dell'intestino tenue;

     

Terapia

Il trattamento consiste nel combattere le manifestazioni diarroiche e nell'integrazione di vitamine e micronutrienti. Chirurgicamente risulta (in teoria) risolutivo il trapianto intestinale.

  • Medicinali anti-diarroici (ad esempio loperamide, codeina) o, in alternativa, colestiramina 2-4 g da somministrare soltanto dopo i pasti): rallentando il movimento intestinale si allungano i tempi di assorbimento.

  • Una dieta ipercalorica che fornisca un corretto apporto di carboidrati, proteine e grassi;

  • Vitamine e integratori minerali (alcune vitamine e minerali devono essere somministrati per via iniettiva).

  • H2 bloccanti ed inibitori di pompa protonica per ridurre l'acidità/secrezione gastrica

  • Supplemento di lattasi (per migliorare il gonfiore e la diarrea connesso con intolleranza al lattosio)

  • Chirurgia: “allungamento” intestinale, e trapianto dell'intestino tenue.

  • Nutrizione parenterale (TPN per nutrizione parenterale totale per vena centrale)

  • Nutrizione somministrata tramite PEG (gastrostomia)

Data pubblicazione: 22 novembre 2012

Autore

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1995 presso Università di Roma .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 46696.

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