Gastrite sintomi cause cura.

Gastrite e gastropatia: una patologia spesso misconosciuta ed una terminologia abusata

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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo

Il termine "gastrite" è, talvolta, erroneamente usato per descrivere i sintomi di dolore o fastidio nella parte superiore dell'addome. In verità molte malattie e disturbi possono causare questi sintomi. La maggior parte delle persone che lamentano sintomi addominali superiori non è affetta da gastrite. La Gastrite è una condizione patologica nella quale il rivestimento dello stomaco (mucosa) è infiammato, ne consegue una ridotta produzione di acido, enzimi e muco con conseguenti turbe digestive.

La gastrite non va confusa con la gastropatia. Le cause, la storia naturale, e le implicazioni terapeutiche di una gastropatia differiscono da quelle della gastrite. Occorre dire che il termine "gastrite" viene spesso usato/abusato per descrivere caratteristiche endoscopiche e radiologiche della mucosa gastrica, piuttosto che effettivi e specifici risultati istologici. Solo con una biopsia della mucosa gastrica è possibile stabilire una diagnosi definitiva di gastrite rispetto ad una generica definizione di gastropatia. 

Cos'è la gastropatia?

Gastropatia è un termine generico usato per definire una qualunque malattia dello stomaco.

Questo termine andrebbe utilizzato per riferirsi a lesioni delle cellule epiteliali e conseguente rigenerazione cellulare, che non sono accompagnate da segni istologici di infiammazione o, se presenti, lo sono in misura minima, irrilevante.

Tale generica definizione può quindi riferirsi a qualsiasi malattia che colpisce lo stomaco, citiamo ad esempio:

  • la gastropatia ipertensiva (nella cirrosi),
  • la gastropatia ipertrofica (Malattia di Menetrier),
  • la gastropatia iperplastica, etc.

Cos'è la gastrite?

La gastrite è un processo patologico prevalentemente infiammatorio, associato a lesioni della mucosa gastrica.

Come avviene l'infiammazione?

Una barriera mucosa (ovvero il muco stratificato sulla superficie mucosa) protegge la parete dello stomaco dagli acidi, da esso stesso prodotti, che servono a digerire il cibo. Il film di muco, costituito da mucine neutre, diminuisce in presenza di eventi dannosi: a seguito di tale danno, la parete gastrica diviene vulnerabile, potendo così infiammarsi.

Va da sé che la diagnosi di gastrite richiede necessariamente l’esame istologico di un campione di mucosa gastrica, ottenibile con biopsia gastrica.

La gastrite è spesso secondaria a eziologie infettive o autoimmuni, ma può anche derivare da farmaci, da reazioni di ipersensibilità, o in seguito ad eventi stressogeni.

Una gastrite può verificarsi improvvisamente (gastrite acuta), in genere è di breve durata, oppure può insorgere lentamente nel tempo (gastrite cronica) e durare a lungo (settimane o mesi).

In alcuni casi, la gastrite può determinare l’insorgere di ulcere e un aumentato rischio di tumore allo stomaco.

Generalmente le gastriti non presentano quasi mai aspetti di gravità e migliorano rapidamente con il trattamento.

Sintomi della gastrite

La gastrite non sempre dà origine a segni e sintomi.

Quando si manifesta il corredo sintomatologico è definito sindrome dispeptica:

  • Un dolore epigastrico con o senza pirosi (bruciore)
  • Eruttazione o gonfiore epigastrico
  • Disturbi digestivi (“sensazione di non aver ancora digerito”, magari a discreta distanza dal pasto)
  • Nausea
  • Vomito
  • Sensazione di pienezza nella parte superiore dell'addome dopo aver mangiato.

Altri aspetti che possono incidere:

  • Infiltrato infiammatorio: è prevalentemente costituito da linfociti, plasmacellule e granulociti neutrofili presenti nello strato epiteliale. Più rara è la presenza di granulociti eosinofili, che rappresentano popolazione dominante delle cosiddette gastriti eosinofile.
  • Fibrosi della lamina propria: è un processo cicatriziale che può conseguire a processi infiammatori, spesso si associa a perdita di unità ghiandolari e pertanto realizza un quadro di atrofia della mucosa.
  • Iperplasia delle ghiandole gastriche: consiste nell’aumento della attività cellulare ghiandolare, che può arrivare ad interessare tutta la struttura ghiandolare.
  • Atrofia ghiandolare e Metaplasia Intestinale (MI): si definisce atrofia la “perdita di strutture ghiandolari appropriate”.

Possiamo distinguere una atrofia con perdita di ghiandole sostituite da fibrosi e una atrofia con perdita di ghiandole native (ovvero originali o appropriate) sostitute da ghiandole metaplasiche (si tratta di tessuto normale ma funzionalmente diverso, tipico di altri segmenti digestivi = Metaplasia Intestinale). Il grado di atrofia mucosa (sia di tipo metaplasico che non-metaplasico) può essere graduato in livelli crescenti da lieve a severo.

Endoscopia digestiva per gastrite

Fattori di rischio

I fattori che possono provocare una gastrite sono di vario tipo.

Infezioni

Possono essere di natura batterica (Helicobacter Pylori), virale (solitamente l'HSV, Herpes Simplex Virus) e micetica (Candida Albicans)

Le persone con infezione da Helicobacter pylori possono andare incontro a gastrite cronica.

Circa metà della popolazione mondiale è infetta da questo batterio, anche se nella maggior parte delle persone infette non si verificano danni a seguito dell’infezione da questo batterio.

In alcune persone però l’Helicobacter Pylori può compromettere il rivestimento interno di protezione dello stomaco, motivo per cui alcune persone presentano complicanze come la gastrite e le ulcere peptiche; non è chiaro perché in altri soggetti HP+ ciò non avvenga.

Si pensa a fattori favorenti come fattori ereditari ed abitudini di vita, il fumo e elevati livelli di stress.

Possibili eventi patologici a seguito di infezione da Helicobacter Pylori

Per approfondire:Helicobacter Pylori: come eliminarlo?

Uso regolare di analgesici

Antidolorifici comuni, come l'aspirina, l'ibuprofene ed il naproxene, possono causare gastrite (acuta e/o cronica). L'utilizzo costante e regolare di questi antidolorifici o l’assunzione ad alti dosaggi, possono ridurre il rivestimento di protezione dello stomaco. Il rischio è di gran lunga inferiore se tali farmaci vengono assunti occasionalmente.

Età avanzata

Gli anziani hanno un aumento del rischio di gastrite perché il rivestimento dello stomaco tende a ridursi con l'età e gli anziani hanno più probabilità di aver contratto l'infezione da H. pylori o di avere malattie autoimmuni.

Uso eccessivo di alcool

L'alcool può irritare e danneggiare la mucosa dello stomaco, rendendolo più vulnerabile ai succhi digestivi. L’uso eccessivo di alcool è la causa più frequente di gastrite acuta.

Stress

Lo stress (a causa di un intervento chirurgico, lesioni, ustioni o infezioni gravi) può causare gastrite acuta.

Malattia da reflusso biliare

La Bile - una sostanza che aiuta a digerire i grassi – è prodotta nel fegato e immagazzinata nella cistifellea (o colecisti). Tale sostanza percorre le vie biliari per riversarsi nell’intestino.

Normalmente uno sfintere (piloro o valvola pilorica) impedisce alla bile di defluire nello stomaco dal piccolo intestino. Se questa valvola non funziona correttamente, o se è stata rimossa chirurgicamente (come nelle resezioni gastriche), la bile può defluire nello stomaco, causando gastrite.

Autoimmunità

Il quadro clinico prende il nome di Gastrite Autoimmune: questo tipo di gastrite si verifica quando il sistema immunitario attacca le cellule che compongono il rivestimento dello stomaco. Ciò produce una reazione che danneggia la barriera protettiva dello stomaco.

La Gastrite Autoimmune è più frequente in pazienti con altre malattie autoimmuni, tra cui la Tiroidite di Hashimoto ed il Diabete di tipo 1. La Gastrite Autoimmune può anche associarsi a carenza di vitamina B-12.

Altre malattie e condizioni

La gastrite può essere associata ad altri quadri patologici, tra cui l'HIV/AIDS, il morbo di Crohn e le infezioni parassitarie.

Diagnosi della gastrite

Oltre al colloquio medico, sarà utile eseguire delle indagini.

Test per la ricerca di Helicobacter Pylori

L’Helicobacter Pylori può essere rilevato tramite un test su sangue, su feci o con un test del respiro (C13 Urea Breath Test).

Endoscopia con campionamento bioptico

Attraverso un endoscopio si esamina il tratto digestivo superiore (EGDS, EsofagoGastroDuodenoScopia), ovvero si esplorano l’esofago, lo stomaco ed il duodeno. Se il medico endoscopista rileverà segni sospetti di infiammazione, potrà prelevare piccoli campioni di tessuto (biopsia) per l'esame istologico.

Settori esplorati con endoscopia

Il campionamento prevede l’acquisizione di campioni di mucosa antrale e del corpo. La elevata sensibilità dei campioni di mucosa angolare (dell’angulus gastrico) nella identificazione della atrofia gastrica costituisce il motivo per il quale i patologi ritengono indispensabile una biopsia dell’angulus gastrico. Cinque campioni bioptici (due della mucosa ossintica del corpo, due della mucosa antrale ed uno della mucosa angolare) sono richiesti per considerare clinicamente utile/attendibile l’esito diagnostico ottenibile con un test endoscopico-bioptico.

Quadri endoscopici di gastrite

Un prelievo bioptico può anche essere utile per identificare la presenza di H. Pylori nella mucosa gastrica (cosiddetto “test rapido”).

Il campionamento bioptico è quindi necessario ed imprescindibile per la diagnosi di gastrite.

Radiografia

Ingerendo una sostanza bianca, liquida, radio-opaca (Bario), si ottengono immagini radiologiche dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino tenue al fine di evidenziare eventuali patologie. 

Per approfondire:La gastroscopia (EGDS) o esofagogastroduodenoscopia

Terapia della gastrite

Il trattamento dipende dalla causa scatenante, vediamo quali sono le varie possibilità terapeutiche.

Trattamenti farmacologici

La Gastrite acuta causata da FANS o alcol può essere trattata sospendendo l’uso di tali sostanze.

La Gastrite cronica causata da infezione da H. Pylori è può essere trattata eradicando il batterio.

La maggior parte dei protocolli di trattamento della gastrite comprende anche farmaci antisecretivi, al fine di facilitare la guarigione della mucosa gastrica.

I farmaci usati per il trattamento della gastrite comprendono:

  • Antibiotici per debellare l’H. Pylori: di solito si utilizza una combinazione di antibiotici per sconfiggere il batterio. Fra gli antibiotici comunemente utilizzati ricordiamo l’amoxicillina, la claritromicina, il metronidazolo e le tetracicline. La durata del trattamento può variare, a seconda dei protocolli, partendo da un periodo minimo di una settimana.
  • Antisecretivi gastrici: gli Inibitori della pompa protonica (PPI) riducono la secrezione acida, bloccandone la produzione da parte delle cellule gastriche (oxintiche). Annoveriamo l’omeprazolo, il lansoprazolo, il rabeprazolo, l’esomeprazolo, il pantoprazolo. L’utilizzo cronico di inibitori della pompa protonica, specialmente ad alti dosaggi, può aumentare il rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale. Potrebbe essere utile assumere integratori a base di calcio.
  • Antiacidi: gli antiacidi neutralizzano l'acidità di stomaco, fornendo un rapido sollievo del dolore. Fra gli effetti collaterali possibili ricordiamo la costipazione o la diarrea.

Stile di vita e dieta

Si può intervenire anche sulla dieta e le abitudini alimentari seguendo le seguenti indicazioni:

  1. assumere pasti piccoli e più frequenti,
  2. masticare correttamente (ciò rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo),
  3. evitare pasti abbondanti (meglio ripartirli nell'arco della giornata),
  4. evitare pasti troppo abbondanti soprattutto alla sera,
  5. bere alcol con moderazione, se non proprio abolirne del tutto l’assunzione,
  6. evitare grassi, limitare il consumo di carni, di pesci grassi o conservati (sotto sale, sott'olio, affumicati, ecc.), formaggi grassi, spezie e condimenti eccessivi, the, caffè, bibite gasate.
  7. evitare alimenti freddi (bevande ghiacciate, gelati, granite) specie stomaco vuoto,
  8. evitare alimenti poco cotti,
  9. evitare la frutta acidula (limoni, mandarini, arance, cedro, ananas, ribes, melograno) e la frutta secca (troppo ricca di grassi e proteine),
  10. evitare vino bianco, aceto, pomodori, peperoni, succo di pomodoro.
  11. evitare il fumo e l’assunzione smodata di FANS (se si utilizzano abitualmente e cronicamente antidolorifici va considerata, con il proprio medico, l’opportunità di utilizzare il paracetamolo).
  12. gestire il proprio lo stress, poiché può peggiorare i sintomi della gastrite.

Complicanze

Se non curata, la gastrite può determinare l’insorgenza di:

  • Ulcere gastriche,
  • Emorragie gastriche,
  • Perforazioni gastriche,
  • Anemia perniciosa, possibile complicanza della gastrite atrofica,
  • Iperomocisteinemia per carenza di vitamina B12, possibile complicanza della gastrite atrofica,
  • Aumento del rischio di carcinoma gastrico, complicanza derivata da gastrite atrofica autoimmune o da gastrite H. pylori-dipendente non adeguatamente curate,
  • Shock ipovolemico e morte (complicanze estremamente rare, derivate dalla gastrite emorragica non trattata).

Cenni storici

L'idea di osservare il tubo digerente, nel suo interno, nacque nel 1867 in Scozia e Germania, ad opera di Campbell e Kussmaul, mentre osservavano degli spettacoli con i «mangiatori di spade ».

Nel 1932 Schindler sviluppò il primo gastroscopio semiflessibile per l'osservazione diretta delle sole patologie gastriche. Nel 1957 il prof. Hirschowitz, medico e ricercatore, insieme al suo gruppo di ricerca, ideò il primo endoscopio in fibra ottica, interamente flessibile, basato sul principio delle fibre di vetro.

Si apre l’era della biopsia gastrica e quindi della possibilità di caratterizzazione della patologia infiammatoria dello stomaco.

Dagli anni ’70 si è poi assistito a una vera e propria rivoluzione in campo endoscopico, con l’utilizzo delle fibre ottiche, nasceva la moderna endoscopia.

L’impianto nosografico della patologia infiammatoria dello stomaco vacillò alla dimostrazione che un batterio spiraliforme (Campylobacter pylori, successivamente denominato Helicobacter pylori) era l’agente etiologico della maggioranza delle gastriti: siamo nel 1982.

I due scienziati autori della scoperta, Barry Marshall e Robin Warren, nel 2005 ricevettero il premio Nobel.

Per approfondire

  1. Lee EL, et al. Gastritis and gastropathies. In: Feldman M, et al. Sleisenger & Fordtran's Gastrointestinal and Liver Disease: Pathophysiology, Diagnosis, Management. 9th ed. Philadelphia, Pa.: Saunders Elsevier; 2010.
  2. Gastritis: Diagnostic Tests for Gastritis". Wrong Diagnosis. December 30, 2008. Retrieved 2009-01-11.
  3. "What is Gastritis?". Cleveland Clinic (WebMD). Retrieved 2009-01-11.
Data pubblicazione: 01 aprile 2013 Ultimo aggiornamento: 21 gennaio 2022

Autore

francescoquatraro
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1986 presso Università degli Studi di Bari.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 8211.

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