Spirale ius.

Mirena: un sistema contraccettivo troppo poco utilizzato

Il sistema Mirena rappresenta un valido contraccettivo a lunga durata.La sua efficacia e sicurezza ne permettono l' utilizzo in una grande serie di pazienti anche dove e' controindicata la somministrazione della pillola E/P

La spirale Mirena rappresenta un valido contraccettivo a lunga durata: la sua efficacia e sicurezza ne permettono l'utilizzo in una grande serie di pazienti anche dove è controindicata la somministrazione della pillola combinata.

Introduzione

In Italia meno del 20% delle donne fra i 18 e 45 anni utilizza un contraccettivo ormonale, oltre a esserci un alto tasso di discontinuazione della pillola a causa degli effetti collaterali, quali cambiamento dell'umore, aumento di peso, irregolarità mestruali, cefalea. Le cause di questi dati sono il timore di un effetto negativo degli ormoni, ma anche perché quello ormonale è considerato un metodo troppo caro.

Il contraccettivo ormonale ideale dovrebbe: permettere alla donna di vivere la propria sessualità con serenità, non creare problemi legati alla assunzione di ormoni, senza doversi ricordare tutti i giorni di assumerlo. Queste sono le caratteristiche della contraccezione intrauterina a rilascio ormonale (IUS).

Mirena: che cos'è?

La spirale Mirena è un sistema intrauterino (IUS) che rilascia l'ormone progesterone assicurando 5 anni di trattamento rappresentando, quindi una opzione contraccettiva a lungo termine. La caratteristica è di avere una azione locale a livello uterino, mentre a livello del corpo umano l'ormone viene assorbito solo in piccolissima quantità.

Questo tipo di spirale è più indicata per le donne che hanno partorito, per le nullipare invece è invece preferibile la spirale Jaydess che assicura una durata di 3 anni: la differenza tra i due dispositivi Mirena e Jaydess è nella quantità di dosaggio ormonale che viene rilasciato.

Spirale Mirena: effetto contraccettivo

Con l'utilizzo di questo sistema intrauterino il primo effetto contraccettivo si esplica a livello del muco cervicale: il dispositivo ostacola la risalita degli spermatozoi su cui esercita anche una funzione di inibizione, ha inoltre un forte effetto antiproliferativo sull'endometrio e interferisce anche sulla funzione ovarica. A ciò si aggiunge l'azione contraccettiva del dispositivo spirale quale corpo estraneo.

Grazie a queste caratteristiche Mirena ha un'elevata efficacia contraccettiva (99,8%) superiore alla pillola combinata. Dopo la rimozione si ha un rapido ripristino della fertilità sovrapponibile a quello registrato dopo la sospensione di altri metodi contraccettivi. L'effetto intenso e localizzato a livello del muco cervicale e sull'endometrio con riduzione del flusso mestruale potrebbero contribuire alla riduzione del rischio di PID (Pelvic Inflammatory Disease) rilevato nelle donne giovani e sessualmente attive.

Anche il tasso di gravidanza extrauterina è inferiore va quello osservato con i tradizionali dispositivi intrauterini al rame. Grazie a queste caratteristiche ne risulta che il sistema presenta una buona accettabilità e una ridotta incidenza di effetti collaterali anche nelle nullipare.

Contraccezione con Mirena: vantaggi

La spirale anticoncezionale Mirena presenta i seguenti vantaggi:

  • Elevata efficacia
  • Lunga durata
  • Elevata compliance
  • Riduzione del flusso mestruale e del dolore mestruale
  • Rapido ritorno della fertilità
  • Minore incidenza di infezioni pelviche ed endometriosi
  • Riduzione incidenza di gravidanze
  • Economicamente vantaggiosa.

Pazienti con particolari problemi

L'efficacia e la sicurezza di questa spirale ormonale ne consentono l'uso anche in speciali categorie di pazienti affette dalle seguenti patologie o nelle condizioni riportate dalle linee guida OMS:

  • Trombosi venosa profonda
  • Fibromatosi uterina
  • Fumatrici
  • Obesità
  • Diabete
  • Durante l'allattamento
  • Dopo una interruzione di gravidanza
  • Affette da cardiopatia ischemica.

Quali sono le controindicazioni di Mirena?

La spirale Mirena non deve essere utilizzata nei seguenti casi:

  • Gravidanza accertata o presunta
  • Tumori maligni dell'utero o della cervice
  • Sanguinamento uterino anomalo di origine non accertata
  • Anomalie dell'utero congenite o acquisite, compresi i fibromi sotto mucosi G0
  • Epatopatia acuta o tumore epatico
  • Neoplasie per le quali sia nota o si sospetti una influenza degli ormoni sessuali.
Data pubblicazione: 20 agosto 2012 Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2021

Autore

g.gubbini
Dr. Giampietro Gubbini Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1972 presso Universitaà di Bologna.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bologna tesserino n° 10031.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche anticoncezionali 

Altro su "Anticoncezionali"