Violenza sessuale: che fare?

Subire uno stupro, una violenza sessuale, è sempre un trauma, fisico e psicologico che segna indelebilmente la vita di una donna, che si sente smarrita, ferita, umiliata e spesso non sa cosa deve fare per chiedere aiuto, e a chi chiederlo.

Subire uno stupro, una violenza sessuale, è sempre un trauma, fisico, ma soprattutto psicologico che segna indelebilmente la vita di una donna.

Una ragazza, una donna, che si trova ad aver subito questo tipo di violenza, si sente smarrita, ferita, umiliata e spesso non sa cosa deve fare per chiedere aiuto, e a chi chiederlo.

Vediamo insieme allora quello che si può fare per cercare di evitare situazioni che facilitano il verificarsi di una violenza di questo tipo e come ci si deve comportare se si subisce una violenza sessuale.

 

Che cos’è una violenza sessuale?

La violenza sessuale è ogni forma di coinvolgimento in tutte le forme di attività sessuale in assenza del tuo consenso.

La violenza sessuale può essere opera di una persona estranea, ma spesso viene attuata da parte di persone conosciute come amici, vicini di casa, colleghi, parenti, ex partner.

Anche nell’ambito della coppia può scattare una violenza di questo tipo.

 

Cosa si può fare per cercare di prevenire situazioni che favoriscono il verificarsi di una violenza sessuale da parte di un estraneo?

Vengono qui elencati una serie di consigli, che possono aiutare in qualche modo, anche se non sempre e non in tutte le situazioni, a prevenire possibilità di accadimenti di questo tipo:

Luoghi e orari
Nella maggioranza dei casi, gli episodi di violenza avvengono nelle prime ore del mattino, o di sera, orari in cui c’è scarsa visibilità e circola poca gente, e si verifica spesso in luoghi isolati o poco frequentati. Evitate quindi di andare in giro da sole in queste fasce orarie, ed evitate luoghi isolati.

Abbigliamento
Il violentatore viene attratto non solo da vestiti provocanti, ma anche da un tipo di abbigliamento facile da togliere, con sciarpe o foulard che può eventualmente utilizzare per bloccare la vittima.Preferite specialmente se dovete uscire da sole un tipo di abbigliamento comodo che vi faciliti il movimento e la fuga, come pantaloni, scarpe comode, senza tacco.

Quando uscite, specialmente da sole, non camminate distratte
Magari parlando al telefonino, ma guardatevi sempre intorno prestando estrema attenzione a coloro che vi circondano. Se vi spostate in macchina chiudete sempre la sicura dell’automobile. Prendete l’abitudine di tenere in tasca il telefonino e memorizzate su un tasto un numero di un familiare, di un’amico o della polizia, in modo da attivarlo subito in caso di necessità per chiedere aiuto.

Il violentatore può decidere di non aggredirvi se
Mostrate un atteggiamento sicuro e deciso con lo sguardo alto e fermo, tenendo le spalle dritte, e camminando a passo svelto, senza indecisioni. Non bisogna lanciare segnali di insicurezza, ma dare l’impressione di stare andando ad incontrare qualcuno che vi aspetta. Può essere utile anche la presenza di oggetti contundenti come ombrelli, borse pesanti, che possono essere usati per difendersi.

Cercate di reagire subito in caso di aggressione
Gridate subito, ma non dite solo “aiuto”,  dite anche “al fuoco” “c’è un incendio” per attirare di più l’attenzione dei passanti, che purtroppo a volte preferiscono ignorare quello che accade. Cercate di colpire l’aggressore in punti vulnerabili come occhi, ginocchia e genitali, per avere modo di scappare.

Praticare un’arte marziale come lo Judo o il Karate, può essere, oltre che una scuola di vita, anche la vostra salvezza, pensateci e iscrivetevi a un corso se non lo avete ancora fatto.In varie palestre si organizzano anche corsi di autodifesa, che potreste prendere in considerazione.Tenere in borsa una bomboletta di profumo spray, può essere utile anche come possibile difesa da spruzzare sugli occhi dell’aggressore.

 

Non dimenticate che vi può essere usata violenza anche senza che ve ne rendiate conto.

E’ il fenomeno del drink spiking, che si verifica spesso nelle discoteche.

Consiste nel fatto che ragazze giovanissime, di età per lo più compresa tra i 14 e i 20 anni, vengano drogate senza saperlo, per poi essere sottoposte a violenza e abusi sessuali.

La droga viene versata nei bicchieri delle ragazze, quando rimangono incustoditi.

La droga più diffusa è il GHB, conosciuta anche come “droga dello stupro”, inodore, incolore e insapore, che sciolta nel drink da una sensazione di benessere, rilassatezza, spigliatezza ed anche un aumento del desiderio sessuale.

Il mattino dopo l’assunzione, non si ricorda quasi nulla di ciò che è accaduto durante l’effetto della droga e si ha senso di vertigine, nausea e confusione mentale.

Quindi attente ai vostri bicchieri, e a quello che bevete.

 

Se sei stata vittima di una violenza sessuale, ecco cosa devi fare

Prima di tutto considera che solo tu puoi decidere se, quando e con chi avere un rapporto sessuale.

Se qualcuno ti costringe, contro la tua volontà, con minacce a subire un rapporto sessuale, commette un reato punito dalla Legge.

 

Se ti senti in colpa perché pensi di non essere stata capace di difenderti, ricorda che è solo il tuo aggressore il colpevole e il responsabile della violenza che hai subito.

Tu non hai nessuna colpa.

Spesso accade di pensare che è meglio non dire a nessuno quello che è successo, perché magari si rischia di non essere credute…

Non nasconderti!

Denuncia l’accaduto subito….

E ricorda che se non sei riuscita a farlo subito, comunque hai sei mesi di tempo per denunciare quello che è successo.

 

Cosa devi fare subito dopo aver subito la violenza?

Chiedi subito aiuto. Se non c’è nessuno nelle vicinanze, se puoi, corri a cercarlo. Se hai un telefonino:

1) Chiama il 113 per farti accompagnare immediatamente al Pronto Soccorso

2) Oppure puoi chiamare il 1522, che è il numero Antiviolenza Donna.

La telefonata è gratuita come quella per il 113, anche da cellulare, e potrai ricevere aiuto dalle operatrici che potranno darti consigli, e possono inviarti, previo tuo consenso, Polizia o Carabinieri sul posto, che ti potranno accompagnare loro stessi al Pronto Soccorso, e potrai sporgere subito denuncia.

3) Se non te la senti di rivolgerti subito alle forze dell’ordine, chiama un’amica o qualcuno fidato che possa in ogni caso accompagnarti al Pronto Soccorso per fare una visita, che è molto importante perché potresti avere lesioni o infezioni che è necessario curare subito.

4) Non lavarti prima di fare la visita, anche se è comprensibile che tu voglia farlo in quanto ti senti “sporca”,  perchè è importante per non alterare prove fondamentali per individuare chi ti ha aggredita

5) Nel caso volessi cambiarti i vestiti prima di fare la visita, puoi farlo, ma ricorda di conservare questi indumenti senza lavarli, in quanto potranno essere utili sempre per le prove contro il tuo aggressore, in caso di denuncia.

 

 

Se hai deciso di non fare subito queste cose, perché avevi paura o ti vergognavi, ed è passato qualche giorno, puoi comportarti così:

1) Se non sei andata a fare la visita al Pronto Soccorso, puoi ancora farlo.
Se hai lesioni, lividi, infezioni, potranno comunque essere diagnosticate,curate e refertate. Sarà importante effettuare anche un test di gravidanza. Ricorda di conservare il referto della visita, ti servirà in caso di denuncia.

2)  Se non riesci più a dormire, sei agitata, hai paura, hai crisi di pianto, non riesci più a concentrarti, hai degli incubi, puoi rivolgerti al Consultorio più vicino o in uno dei Centri Antiviolenza che si trovano nella tua città, dove potrai trovare medici, ginecologi,psicologi, assistenti sociali che potranno aiutarti e consigliarti.

Si tratta di reazioni del tutto normali conseguenti al trauma che hai subito, che possono perdurare per molto tempo se non ti fai seguire da un professionista esperto.

 

Devi farti aiutare, per riuscire ad elaborare e superare questa brutta esperienza. Non isolarti!

 

 

Per approfondimenti sulla legge contro la violenza sessuale

http://www.pariopportunita.gov.it/.../decreto_23_02_09.pdf

http://www.pariopportunita.gov.it/.../l_4aprile2001_n154_ok.pdf

http://www.pariopportunita.gov.it/.../l_15febbraio1996_n66_ok.pdf

 

Data pubblicazione: 29 luglio 2011

Autore

defalcovincenza
Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso università la Sapienza di Roma.
Iscritta all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43654.

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