Febbre cosa fare

Febbricola, febbre, febbrone

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Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali

La differenza tra febbre, febbricola e febbrone: come misurarla ai nostri bambini e cosa fare in caso la temperatura di alzi troppo.

Quando si parla di febbre bisogna partire dal presupposto che il nostro corpo, attraverso vari meccanismi (noti, meno noti e sconosciuti, utili e non, finalizzati e non, fisiologici e patologici), è in grado di produrre e di disperdere una certa quantità di calore. Inoltre, attraverso altrettanti meccanismi e sinergie, è in grado di bilanciare la produzione di calore e la sua dispersione per mantenere piuttosto costante la sua temperatura interna (termoregolazione) rispetto alle condizioni esterne.

Se cerchiamo la definizione di febbre in vari dizionari, la vedremo perlopiù descritta come una condizione accompagnata da aggettivi quali “morbosa”, “patologica” e solo raramente la vediamo descritta come una reazione di difesa, una risposta di adattamento, un sintomo che può accompagnare delle condizioni del tutto fisiologiche oltre che patologiche.

Valutazione della temperatura

Qual è la temperatura corporea normale?

Sono stati fatti vari studi circa la temperatura “ottimale” degli esseri umani; i più recenti indicano un valore, misurato esternamente (ascella, orecchio), di 36,8° con una variazione di +/- 0,4.

La temperatura può variare a seconda di dove viene misurata:

  • se misurata nella bocca, è di circa 0,2-0,3° in più rispetto a quella misurata sotto l’ascella; 
  • se misurata per via rettale (culetto) è di 0,5° in più rispetto a quella misurata sotto l’ascella e oltre ad essere meno influenzata da fattori esterni, è anche più rappresentativa della vera temperatura centrale; ma anche questa può essere variabile a seconda che il termometro sia inserito più o meno profondamente.

Quando misurare la febbre?

Logica vorrebbe che sarebbe bene conoscere quale sia la temperatura corporea in condizioni basali, lontano dai pasti e dall’esercizio fisico, ove misurata in condizioni di tranquillità e in un ambiente confortevole, insieme alla sua variazione tra mattina e sera.

Alla sera la febbre aumenta per meccanismi fisiologici.

Quali sono i tipi di febbre?

Parliamo di:

  • febbricola quando la temperatura supera di 0,2-0,3 gradi il valore di base (che varia con le diverse costituzioni ed attività metabolica in ciascun individuo);
  • febbre quando viene superato 1-1,5° il valore di base;
  • febbrone quando siamo molto oltre questi aumenti e fino a 40-40,5°.

Esiste la febbre da stress?

Ricordate che la temperatura s’innalza fisiologicamente dopo una intensa attività fisica o dopo un forte stress emotivo o cambiamenti di situazioni, ambiente (primo giorno di asilo o scuola), e clima.

Classica la febbre nei bambini che insorge appena si arriva alla località scelta per una vacanza. Cosa fare? Niente! Un giorno di riposo mentre si sistemano i bagagli, un pranzo ed una cena leggeri, un gelatino il pomeriggio sul tardi con passeggiata in riva al mare e il giorno dopo via libera, con le dovute cautele per le ore di caldo intenso in cui già bisogna stare al riparo e tranquilli, tutto sarà passato.

Per approfondire:L'influenza stagionale

Febbre nei bambini: cosa fare?

Se il bambino ha la febbre state calmi, non entrate in panico e non vedete sempre la febbre come un nemico da combattere: spesso è una preziosa alleata per combattere infezioni e “sterilizzare” l’organismo (tanto quanto è utile far bollire l’acqua per eliminare germi e se continuate ad abbassare la fiamma del gas lo scopo non si raggiunge) e aiuta anche nella diagnosi, quindi va rispettata laddove possibile e quasi sempre lo è.

Innanzitutto osservate il bambino e armatevi di pazienza (specialmente alle prime febbri che sono importantissime per la competenza immunitaria e anche per l’esordio delle normali malattie esantematiche).

Se il pupo è tranquillo e non ha comportamenti anomali, suda (sempre che glielo permettiate non coprendolo troppo e non facendolo stare in una stanza troppo calda), beve, urina e non ha altri sintomi, lasciatelo in pace e lasciate in pace anche il vostro Pediatra il quale, se vi vedrà agitati e ansiosi, naturalmente prescriverà un antipiretico, magari al bisogno pur di tranquillizzarvi.

Nella maggior parte dei casi la febbre dopo qualche giorno, dopo aver raggiunto un picco, comincerà a scendere lasciando in regalo una memoria immunitaria. In questo periodo di cauta osservazione il piccolo mangerà di meno o affatto (il cibo aumenta la temperatura): ciò non è tanto importante quanto il bere, il sudare e l’urinare.

Dopo circa 4-5 giorni tutto rientrerà nella norma, ferme restando le condizioni di cui sopra e di seguito, guardando il bambino più che il termometro.

Per approfondire:Influenza nei bambini: consigli per i genitori

Quando rivolgersi al Pediatra?

Tenete presente che ci sono bambini che con febbroni a 40° continuano tranquillamente a comportarsi come sempre; li vedrete solo arrossati in volto, magari sudati, magari mangeranno meno ma continueranno a giocare o a fare le loro normali attività ludiche, sociali e fisiologiche. In genere in questi soggetti la febbre sale improvvisamente e rapidamente va via.

Ci sono, invece, bambini che con una temperatura di 37,5°-38° sono abbastanza sofferenti, diventano irritabili oppure sonnolenti, piagnucolosi e mostrano pienamente il loro disagio. In questi casi è bene interpellare il Pediatra il quale con pazienza seguirà l’andamento della situazione, accertandosi che non ci siano condizioni patologiche sottostanti e valutando la necessità o meno di terapia antifebbrile o con antibiotici caso per caso.

I brividi in corso di febbre sono del tutto fisiologici, passeggeri e si verificano durante l’aumento della temperatura; si distinguono abbastanza bene dal tremore e dall’irritazione nervosa che caratterizzano invece condizioni più serie. Il sudore si verifica invece durante la fase di discesa della temperatura.

Se si tratta di un neonato con febbricola persistente è necessaria la valutazione del Pediatra perché potrebbero sottostare condizioni patologiche anche serie.

Evitate in ogni caso lo scambio di medicine tra amici e vicini, consultate sempre il Pediatra in caso vi venga in mente di somministrare qualcosa che è servita a qualcun altro. Gli antipiretici non sono assolutamente innocui, possono dare gravi complicazioni, gravi effetti collaterali e lo stesso abbassamento drastico della temperatura può causare problemi fino al collasso.

Consultate il Pediatra se il vostro piccolo è predisposto alle convulsioni.

Quando allarmarsi per la febbre?

La febbre deve destare preoccupazione se il bambino (con febbrina, febbre o febbrone) ha già una patologia cardiaca, neurologica, polmonare, metabolica.

Se presenta questi sintomi (non in ordine di importanza) da soli o, peggio, associati:

  • un cambiamento notevole del suo solito stato,
  • non suda e non beve, 
  • insorge agitazione,
  • allucinazioni
  • tremore
  • sonnolenza,
  • diarrea,
  • tosse,
  • difficoltà respiratorie,
  • vomito,
  • difficoltà urinarie,
  • difficoltà alla deglutizione (mal di gola),
  • pianto sofferente.

In questi casi è opportuno portare immediatamente il bambino dal Pediatra o chiamare lo stesso a domicilio, per evitare sbalzi termici che lo stresserebbero ulteriormente.

Come affrontare una convulsione febbrile?

Convulsione febbrile non significa “epilessia”. Se il bambino ha avuto già un episodio convulsivo scatenato dalla febbre non allarmatevi subito perché non è detto che si ripeta.

Tenete per sicurezza in casa una confezione di Diazepam in fiale e se vedete che la febbre ha tendenza a salire aspirate in una siringa mezza fiala di Diazepam (1 ml) se il piccolo ha meno di 3 anni e una fiala intera (2 ml) se ha più di 3 anni, togliete l’ago e tenete tutto pronto in frigo; se dovesse verificarsi ancora una convulsione, non perdete il controllo ed affrontatela così: 

  • se siete soli, se possibile, chiedete a qualche vicino di chiamare subito il medico.
  • Intanto mettete il piccolo di fianco e dove non possa cadere, controllate che la bocca sia libera e liberatelo se ha indumenti stretti affinché possa respirare più liberamente;
  • prendete immediatamente la siringa pronta senza ago (se possibile collegatela ad un sondino altrimenti non importa, basta che facciate con calma ed attenzione quando introdurrete il beccuccio della siringa) che introdurrete nel culetto.
  • Introducete anche un po’ di aria, dopo il liquido, per assicurarvi che tutto il farmaco abbia raggiunto la mucosa rettale; 
  • tenete accostate le natiche per un po’ affinché il liquido venga assorbito bene e non fuoriesca.

Questo primo soccorso sarà importantissimo, farà cessare subito la convulsione nel frattempo che arrivi il medico. Non perdete la calma! Servirà anche a trasmettere tranquillità al bambino. Può darsi che dopo aver somministrato il farmaco sopraggiunga sonnolenza e rilassamento, non spaventatevi! Assicuratevi solo che respiri e parlategli dolcemente; andrà tutto bene.

Come gestire le febbri preoccupanti?

In caso di febbrone del bambino:

  • permettetegli di sudare liberandolo dai vestiti e dalle coperte
  • mantenete l’ambiente ad una temperatura tiepida, cioè non troppo calda
  • evitare di tenerlo vicino a fonti di calore 
  • evitate di stressarlo (voci alte, TV, luci forti ecc)
  • fare eventualmente spugnature tiepide a polsi, fronte e caviglie (no ghiaccio)
  • sollecitarlo a bere qualunque cosa liquida se non vuole acqua (si a the deteinato, succhi, latte, brodini)
  • non somministrare alimenti caldi, ma a temperatura ambiente
  • tenete presente che è normale rifiutare i cibi solidi quando c’è febbre
  • controllare che urini
  • misurare la temperatura lontano dai pasti tenendo presente che la sera è normale che sia più alta.

Per approfondire:5 cose da sapere sul raffreddore

Terapie dolci per la febbre

La Medicina Omeopatica, essendo del tutto innocua, priva di effetti collaterali e controindicazioni, può fornire un valido aiuto nella gestione di quelle febbri che, per quanto sopra esposto, vanno rispettate nel loro naturale decorso e non devono destare preoccupazioni.

A titolo puramente informativo ecco alcuni rimedi prescritti, utili a grandi e piccini, nei casi più classici di febbri che insorgono all’improvviso oppure gradualmente.

  • Se qualche cambiamento nello stato di salute interviene con febbre generalmente dopo aver preso un colpo di freddo secco, la sera, all’improvviso, con sete intensa senza sudorazione, con agitazione: Aconitum 9 CH - 3 granuli ogni 2 ore; (poi BELLADONNA quando si inizia a sudare)
  • Se la febbre insorge improvvisamente, la sudorazione è abbondante, c’è prostrazione, la sete è variabile, il piccolo cerca il caldo anche se la pelle emana calore a distanza: Belladonna 9 CH - 3 granuli ogni 2 ore.
  • Se la febbre sale piano piano con gradualità, dopo essersi esposti al freddo umido, le mucose e la pelle sono secche e c’è sete intensa, se ci sono anche dolori ossei e muscolari generalizzati che costringono a starsene fermi ed anche mal di testa che peggiora ad ogni movimento, e se il piccolo detesta essere spostato o che si sposti qualunque cosa intorno a lui (perfino una tenda o un giocattolo!): Bryonia 9 CH - 3 granuli ogni 6 ore.
  • Se la febbre sale piano piano con gradualità e con brividi (sensazione di freddo in tutto il corpo), dopo essersi esposti al freddo umido o alla pioggia, se c’è irrequietezza e necessità di muoversi anche se si lamentano dolori diffusi e rigidità alle articolazioni: Rhus Tox 9 CH - 3 granuli ogni 6 ore.

Per approfondire:Omicron 5: quali sono i sintomi?

Data pubblicazione: 17 febbraio 2015 Ultimo aggiornamento: 11 maggio 2022

Autore

a.pozzi
Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso Uni Perugia.
Iscritta all'Ordine dei Medici di Potenza tesserino n° 1622.

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