La demenza

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

L’aumento della popolazione anziana comporta il maggior rischio di incidenza di patologie tipiche dell’anziano come la demenza.

La valutazione di un quadro di demenza in un anziano prevede un percorso specifico.

L’aumento della popolazione anziana comporta il maggior rischio di incidenza di patologie tipiche dell’anziano come la demenza.

La valutazione di un quadro di demenza in un anziano prevede un percorso valutativo specifico.

L’anamnesi deve prendere in considerazione la scolarità e l’occupazione, il livello intellettivo premorboso e le condizioni socio-ambientali.

Inoltre, deve essere presa in considerazione la familiarità con demenza o altre malattie neurologiche o psichiatriche.

E’ molto importante anche esplorare i fattori di rischio per la demenza e la presenza di episodi confusionali per eventi stressanti con la valutazione dell’evoluzione degli stessi.

In presenza di positività di tutti questi fattori è opportuna una valutazione con test specifici per la demenza e test specifici per condizioni di tipo non cognitivo, come ad esempio la depressione.

Alcuni segni e sintomi possono presupporre l’insorgenza di una demenza, invece che di patologie di altro genere.

Infatti, il linguaggio può presentare, anche transitoriamente, anomia o parafrasie, frasi stereotipate, perseverazioni, disartria, ecolalia, alterazioni della comprensione.
La memoria presenta delle difficoltà ad apprendere e ricordare nuove informazioni, smarrimento di oggetti, appuntamenti o anche difficoltà nel ricordare le vecchie informazioni.
Si presenta anche un’alterazione delle abilità visuo-spaziali come disorientamento, incapacità ad imparare nuovi percorsi, confusione.

Dal punto di vista delle funzioni cognitive, può essere presente uno o più dei seguenti sintomi:

  • disorientamento temporale anche episodico
  • difficoltà a pianificare
  • difficoltà a svolgere compiti
  • errori di giudizio critico
  • difficoltà della memoria orientativa, come perdere il filo del discorso,
  • distraibilità


La personalità si modifica con il progredire del disturbo, si evidenziano, infatti, alterazioni della condotta sia personale che sociale. Sono evidenziabili anche alterazioni dell’emotività che oscilla tra la labilità emotiva e l’appiattimento affettivo.
Sono importanti da eseguire indagini di laboratorio e strumentali nell’anziano con sospetta demenza:

  • esame emocromocitometrico completo
  • glicemia
  • azotemia e creatininemia
  • elettrolitiemia
  • quadro proteico e lipidico
  • test di funzionalità epatica e tiroidea
  • concentrazione plasmatica della vitamina B12 e dei folati
  • esame delle urine
  • elettrocardiogramma
  • radiografia del torace
  • TAC o RMN

La diagnosi differenziale deve prendere in considerazione tutte le cause di comuni alterazioni delle funzioni cognitive senza demenza: disturbi depressivi, disturbo bipolare, psicosi, insufficienza respiratoria cronica, stati carenziali (vit. B12, folati), utilizzo di farmaci, anestesia generale.

 

La diagnosi precoce è molto importante per svariati motivi:

  • E’ possibile aumentare i margini di recupero nelle forme potenzialmente reversibili
  • evitare interventi non adeguati a seguito di un errore diagnostico
  • anticipare informazioni utili alla famiglia sulla natura
  • evoluzione e prognosi della malattia
  • utilizzo di misure di sicurezza specifiche
  • programma a lungo termine degli aspetti socio-economici e legali
  • possibili complicazioni.

La diagnosi tempestiva consente anche di ottimizzare le abilità residue cognitive e funzionali, consentire di modificare l’ambiente architettonico in modo funzionale, informare la famiglia sulla rete di servizi socio-assistenziali presenti, favorire la somministrazione farmacologica.

Tutti i quadri di demenza possono associarsi a sintomi psichiatrici più gravi e di difficile gestione da parte dei familiari.

Il trattamento farmacologico può essere differenziato sia per il trattamento dei sintomi psichiatrici che per il trattamento specifico della demenza, associato a trattamenti riabilitativi.

Con tali trattamenti è possibile rallentare la progressione del quadro di demenza.

Data pubblicazione: 13 luglio 2010

Autore

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 presso Università Cattolica del S. Cuore - Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Avellino tesserino n° 3387.

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