I disturbi del comportamento alimentare

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

Con la dizione “disturbi del comportamento alimentare” si raggruppano tutte le patologie psichiatriche che evidenziano un comportamento alimentare anomalo.

Esse vengono suddivise in tre gruppi principali:

  • L’anoressia nervosa
  • La bulimia nervosa
  • I disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (NAS)

Anoressia

L’anoressia nervosa è una patologia in costante aumento. Colpisce soprattutto il sesso femminile in percentuale del 90-95%. L’età media di esordio è circa 17 anni.

L’alterazione della percezione delle dimensioni del corpo e la paura di ingrassare non consentono di accorgersi del deperimento fisico progressivo.

Si ritrovano segni specifici di malnutri­zione come:

  • Emaciazione
  • cute secca e pallida o giallastra
  • capelli fragili
  • una lieve peluria a livello di tronco, volto ed arti
  • sono anche presenti ipertrofia delle ghiandole salivari
  • callosità o cicatrici alle mani nei soggetti che si inducono il vomito

Inoltre, sono anche presenti i seguenti sintomi frequentemente:

  • Bradicardia
  • Ipotensione
  • Bradipnea
  • Ipotermia
  • in­tolleranza al freddo
  • disidratazione

Agli esami di laboratorio si evidenziano

  • Anemia
  • Iperazotemia
  • ipercolesterole­mia
  • alterazioni della funzionalità rena­le e pancreatica
  • chetosi
  • chetonuria

L’amenorrea compare prima della per­dita di peso in un terzo delle pazienti e la ripresa regolare del ciclo mestruale ricompare in ritardo rispetto alla norma­lizzazione del peso.
Sono molto comuni anomalie endocrine che sono dirette conseguenze organiche e psicologiche da malnutrizione, sono interessati l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, ipotalamo-ipo­fisi-tiroide, e ipotalamo-ipofisi-surrene.

Frequentemente in questo disturbo è possibile trovare un’associazione di altri sintomi psichiatrici come disturbi dell’umore, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi di personalità ossessivo-compulsivo, di evi­tamento e dipendente, disturbi deliranti, schizofrenia, disturbi somatoformi, oppure patologie organiche come disendocrinie, neoplasie, disturbi gastrointestinali.

Molto utile la psicoterapia che necessita di trattamenti farmacologici associati. Vengono indicate come particolarmente utili la psicoterapia cognitivo-compor­tamentale e la psicoterapia familiare. L’andamento della patologia è di tipo cronico e tende a recidivare frequen­temente.

 

Bulimia

La bulimia nervosa colpisce il sesso femminile nel 90% dei casi.
Il quadro clinico è caratterizzato da ingestioni di grosse quantità di cibo in brevissimo tempo, perdita del senso di fame/sazietà e del controllo soggettivo.

Gli episodi possono presentarsi nel corso di particolari stress o in particolari stati d’animo responsabili dell’insorgenza di ansia, depressione, senso di solitudine.
Tali sensazioni sembrano placarsi durante l’abbuffata e ricompaiono subito dopo con sensi di colpa, disistima e sfiducia.

Alle abbuffate può seguire il vomito per il controllo del peso corporeo e per la risoluzione dei sensi di colpa. Altri mezzi di controllo sono i lassativi, diuretici e diete restrittive.

All’osservazione medi­ca è presente oligoamenorrea, squilibri elettrolitici da vomito alimentare, lesio­ni dentarie, lesioni esofagee, callosità alle mani per l’induzione del vomito, paratiroidi aumentate di volume.

Nella bulimia, più che nella anoressia, si ha frequente comorbilità con altre patologie psichiatriche, in particolare con i disturbi di personalità e con i disturbi affettivi.

Data pubblicazione: 04 luglio 2011

Autore

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 presso Università Cattolica del S. Cuore - Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Avellino tesserino n° 3387.

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