I disturbi del desiderio sessuale, parte seconda

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

i disturbi del desiderio sessuale, necessitano di una scrupolosa diagnosic linica, che preveda l'interazione di svariate specilaità, per comprendere l'eventuale comorbidità tra disturbi del desiderio e disfunzioni sesusali in entrambi i partners o problematiche giencologiche eo andrologiche. Diventa fondamentale un lavoro in team.

I disturbi del desiderio sessuale, appartengono alle disfunzioni sessuali, sia maschili, che femminili, in continuo aumento, soprattutto in quest’ultimo momento storico.
Nel primo articolo, ho preferito delineare il “concetto di desiderio sessuale”,  il “modello trifasico della risposta sessuale”, la “fisiologia della risposta sessuale” ed il “disturbo da desiderio sessuale ipoattivo”, sia nell’uomo, che nella donna.
Con questo secondo articolo, tratterò la "diagnosi differenziale" del disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e la "comorbidità" con altre patologie e o disfunzioni sessuali maschili eo femminili.

 

Diagnosi differenziale del desiderio sessuale ipoattivo

Nel precedente articolo, abbiamo visto come  il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo è caratterizzato da una riduzione per quantità e qualità dei rapporti sessuali , da una riduzione delle fantasie erotiche, dell’autoerotismo, da una censura e ipoevoluzione dell’immaginario erotico, dalla presenza nel paziente di stili educativi spesso rigidi, cattolici e sessuofobici, da una conflittualità all’interno del legame, da scarsa gestione dei conflitti di coppia e  da disfunzioni sessuali in entrambi i partners.

Ai fini di una scrupolosa e corretta “diagnosi clinica del desiderio sessuale ipoattivo”, diventa indispensabile investigare anche altre aree che apparentemente esulano dalla sfera della risposta sessuale, ma che ad essa sono strettamente correlate.

1- il tono dell’umore
2- l’eventuale presenza di problematiche depressive pregresse o in itinere
3- l’eventuale assunzione di terapia farmacologica( come ipno- induttori, anti depressivi, terapia ormonale , terapia contraccettiva)
4- l’eventuale presenza di problematiche ad “etiologia organica, psicogena o mista” sessuologiche in entrambi i partners ( l’importanza dell’andrologo e del ginecologo)
5- l’eventuale presenza di problematiche ginecologiche eo andrologiche nell’altro partner
6- l’eventuale presenza di problematiche di infertilità ed eventuale terapia conseguente.
7- conflittualità all’interno del legame.
8- l’eventuale presenza di relazioni extra-coniugali in uno o entrambi i membri della coppia.

 

Correlazione tra desiderio sessuale ipoattivo in uno dei partners e presenza di disfunzioni sessuali nell’altro

Il calo del desiderio sessuale o desiderio sessuale ipoattivo, quando si manifesta solitamente non viene adeguatamente attenzionato, viene infatti confuso con stanchezza, noia, mancanza di tempo per l’intimità o altro.
Solo dopo il trascorrere del tempo all’insegna del silenzio della sessualità,un campanello di allarme sembra suonare allarmando i partners, che si ritrovano , magari ancora giovani, ma con una vita sessuale già in pensione.
La prima “tappa diagnostica” correla ad indagini sulla salute in generale di entrambi i partners( medico di famiglia); coniugi sofferenti o preoccupati per svariate problematiche di salute, non avranno sicuramente voglia di dedicarsi all’intimità.

Escluse possibili disagi e o dolori del corpo, la “seconda tappa diagnostica” è sicuramente quella andrologica per l’uomo e ginecologica per la donna.

 

  • L’andrologo effettuerà la sua diagnosi clinica valutando se il paziente cela dietro un possibile, difensivo calo del desiderio sessuale, atre disfunzioni sessuali, che non diagnosticate ed ovviamente trattate, nel tempo hanno preparato il terreno all’insorgenza della disfunzionalità del desiderio sessaule.
    Tra le disfunzioni sessuali maschili che correlano  con il desiderio sessuale ipoattivo abbiamo:
    • 1- deficit erettivo
    • 2- eiaculazione precoce
    • 3- anorgasmia
    • 4- dispaurenia o dolore sessuale
    • 5- problematiche ormonali
 
  • Il ginecologo investigherà la presenza di eventuali infiammazioniinfezioni eo anomalie congenite che nel tempo possono avere contribuito a rendere il desiderio sessuale della donna sopito o assente. 
    Tra le problematiche organiche che contribuiscono all’insorgenza del desiderio sessuale ipoattivo abbiamo: 
    • 1- dolore sessuale o dispaurenia
    • 2- candida e o infezioni vaginali recidivante
    • 3- infiammazioni vulvari eo vaginali
    • 4- disturbi menopausali
    • 5- anomalie congenite
    • 6-problematiche ormonali

 

Lo psicologo-psicoterapeuta investigherà le altre possibili cause che correlano con il disturbo del desiderio:

Nella donna:
1- vaginismo.
2- dolore sessuale o dispeurenia
3- anorgasmia coitale
4- problematiche della fase dell’eccitazione(assenza di lubrificazione vaginale)
5- disturbi del tono dell’umore o depressivi, problematiche correlate all’ansia
6- disturbi correlati al momento storico della coppia(post-partum, nascita dei figli, stress lavorativo e familiare, tradimenti, lutti, ecc…)
7- infertilità( aspetti psico-sessuologici, correlati all’infertilità)
8- sessualità parafilica
9- aspetto fobico correlato alla sessualità

 

Nell’uomo:
1- eiaculazione precoce primaria, ante-portam.
2-deficit erettivo primario eo secondario
3- anorgasmia
4-dipaurenia o dolore sessuale-coitale
5-disturbi del tono dell’umore o depressivi, problematiche correlate all’ansia
6- infertilità( aspetti pscio-sessuologici correlati all’infertilità)
7-disturbi correlati al momento storico della coppia(post-partum, nascita dei figli, stress lavorativo e familiare, tradimenti, lutti, ecc…)
8- sessualità parafilica
9– aspetto fobico correlato alla sessualità.

 

Negli ultimi anni, si è andando sempre più delineando il concetto di “multifattorialitàdelle disfunzioni sessuali, concetto secondo il quale quando si investigano esseri umani, le loro storie di vita e sessuali, il loro passato e presente, i loro disagi e sofferenze e  le loro coppie, non è possibile trovare un “unico agente patogeno” , identificarlo ed estirparlo con svariate strategie miracolistiche, ma diventa obbligatorio lavorare con un livello di onestà mentale e professionale elevato e fruire degli apporti delle varie specialità.

Ancor di più diventa obbligatorio , quando si parla di disturbi del desiderio sessuale, disfunzione in crescente aumento, complessa dal punto di vista diagnostico e terapeutico, che pone chi se ne occupa a porsi nei confronti del paziente o della coppia, in una posizione di studio pluridisciplinare.

Un’acquisizione interessante è il concetto di “livelli causali multipli”, che interagendo tra di loro concorrono all’insorgenza della disfunzione ed al suo mantenimento nel tempo.
Non si può considerare un unico sintomo, quello visibile ed offerto,causato da un unico fattore etiologico, ma spesso sono “cause diverse” che a “più livelli”, interagiscono tra di loro, danno vita al disturbo clinico.

Un lavoro effettuato in “team di specialisti”, con svariate specialità, diventa la strada maestra per non parcellizzare il paziente o la coppia, ma per aiutarlo ad orientarsi e ben comprendere cosa gli sta accadendo, offrendo poi un possibile percorso terapeutico, che sia farmacologico, psicoterapico, orientato alla coppia eo combinato( farmacoterapia e psicoterapia o terapia sessuale di coppia).

LEGGI ANCHE:  I disturbi del desiderio sessuale parte prima

 

Bibliografia

- Helen Singer Kaplan: “I disturbi del desiderio sessuale” Oscar Mondadori.
- W.Pasini “Desiderare il desiderio” Mondadori.
- Marco Inghilleri, Elisabetta Ruspini: “Sessualità narrante,esperienze di intimità a confronto” Franco Angeli
- Valeria Randone “Sessualità: usi e costumi sessuali, gli italiani sotto le lenzuola” Kimeric editore

Data pubblicazione: 11 febbraio 2012

Autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1992 presso La Sapienza-Roma.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia tesserino n° 1048.

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