Scivolare nel piacere con i lubrificanti

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Dal momento che non sempre si raggiunge una lubrificazione vaginale adeguata, è possibile ricorrere all'utilizzo di lubrificanti di vario genere, con le dovute accortezze.

Quando si parla di disturbo dell’eccitazione femminile ci si riferisce ad una persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o di mantenere fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta di eccitazione sessuale con lubrificazione vaginale.

Però raramente il disturbo dell’eccitazione femminile si presenta isolato, essendo invece quasi sempre associato a desiderio sessuale ipoattivo, anorgasmia e, in certi casi vaginismo o dispareunia. In queste situazioni si tratta pertanto di effettuare un intervento psicosessuologico che tenga conto della complessità delle problematiche presentate dalla paziente.

Al di là di tale disturbo, in ogni caso, la lubrificazione vaginale è più o meno abbondante in funzione soprattutto del periodo del ciclo mestruale in cui la donna si trova, ma anche di molteplici altri fattori psicofisiologici.

Ecco alcuni esempi di ciò che può influenzare la naturale lubrificazione:

  • l’assunzione di alcuni farmaci, come la pillola anticoncezionale e gli antibiotici
  • il consumo di alcol
  • una dieta ricca di sale
  • problemi ormonali
  • la menopausa
  • la qualità e la durata della stimolazione
  • la capacità di elaborare fantasie sessuali
  • il livello di coinvolgimento emotivo e affettivo col partner

Questo per dire che in realtà, quindi, non è così automatico che ad un’eccitazione mentale corrisponda sempre un’adeguata risposta fisiologica: non per questo però ci si deve rassegnare a non avere rapporti o ad avere rapporti che anziché piacere causino dolore.

Per ovviare ad una scarsa lubrificazione, esiste un’infinita varietà di lubrificanti: liquidi o in gel; inodori, incolori e insapori o aromatizzati, profumati e colorati. Proprio per questo è fondamentale leggere sempre accuratamente e completamente l’etichetta, in modo da sapere cosa si sta per applicare sul proprio corpo, soprattutto in caso di predisposizioni allergiche.

Quelli a base d’acqua sono perfettamente compatibili con l’utilizzo del profilattico, anche se tendono ad essere più facilmente assorbiti e quindi può divenire necessario applicarli più volte.

Chi è soggetta ad infezioni micotiche è bene che non scelga lubrificanti che abbiano zuccheri tra i componenti.

Se si utilizza con un sex toy fatto di silicone bisogna star attenti che il lubrificante non sia a base di silicone per evitare reazioni tra i due tipi diversi di polimeri.

Con le dovute accortezze, ce n’è proprio per tutti i gusti!

Ora poi sono stati veramente “sdoganati” e non si trovano solamente nei sexy shop come un tempo, ma possono essere acquistati anche in farmacia o al supermercato. Le stesse riviste femminili li pubblicizzano senza tabù.

Dietro al mancato utilizzo dei lubrificanti ci stanno spesso pregiudizi rispetto al potenziale giudizio degli altri o ad un “dover essere” dipendente da rigidi schemi di pensiero: ad esempio, il fatto che il partner potrebbe pensare che la sua compagna non sia in grado di eccitarsi naturalmente; oppure che lui possa pensare di non essere per lei sufficientemente eccitante da farla lubrificare...

Data pubblicazione: 04 aprile 2011 Ultimo aggiornamento: 09 maggio 2011

Autore

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1994 presso Università degli studi di Padova.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte tesserino n° 1724.

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