Aneurisma dell’aorta addominale: cos’è, perché è pericoloso, fattori di rischio e screening

pierluigigiordano
Dr. Pierluigi Giordano Radiologo interventista, Radiologo

L'aneurisma dell'aorta addominale è una patologia grave dell'aorta che può essere causa di morte; è importante conoscerlo, prevenirlo, diagnosticarlo e curarlo.

L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione patologica delle pareti dell’aorta addominale. Secondo le linee guida SICVE si definisce dilatato qualunque tratto sia del 50% maggiore rispetto a quello che caratterizzi il restante decorso dell’arteria. Una piccola dilatazione può, in un tempo più o meno lungo, accrescersi e diventare più importante. Quando il calibro dell’aorta supera i 5cm il rischio di rottura dell’aorta aumenta considerevolmente e bisogna valutare l’opportunità di sottoporsi ad un trattamento chirurgico o endovascolare per correggerlo.

I fattori di rischio per questa patologia sono il fumo, l’obesità, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il diabete ed altri di minore importanza. Generalmente insorge dopo i 50 anni e colpisce maggiormente il sesso maschile. Ritengo che sarebbe opportuna un’attenta riflessione da parte delle istituzioni a proposito del fumo, perché a fronte di un certo introito attraverso le tasse sulle sigarette, gli ospedali pullulano di persone ammalate delle più svariate patologie fumo-correlate e la spesa sanitaria sta diventando insostenibile probabilmente decisamente superiore allo stesso introito delle tasse sul tabacco.

Un aneurisma rotto è per ben più della metà dei casi un morto. Coloro che riescono ad arrivare in ospedale e che vengono trattati in emergenza sono circa il 20-30%. Diventa perciò quanto mai opportuno conoscere questa patologia e fare prevenzione.

La prevenzione è primaria, secondaria, terziaria.

 

Prevenzione primaria

In una frase “condurre una vita sana”. Chi fuma può andare in contro ad una moltitudine di patologie, perciò la prima cosa da fare è smettere! Chi è obeso-sovrappeso-sedentario, ha un rischio maggiore di incorrere in questa ed altre altrettanto gravi patologie. Perciò il consiglio è dimagrire facendo attività fisica in base alle proprie possibilità. Dimagrire facendo attività fisica comporta anche una riduzione della pressione arteriosa e dei valori ematici di colesterolo totale, colesterolo-ldl, glicemia.

Siamo quello che mangiamo: la dieta mediterranea è quella che maggiormente aiuta a mantenere il fisico e la mente in buona salute; perciò “avanti tutta” con frutta, verdura, legumi, pesce. E’ possibile accantonare la carne o almeno cercare di mangiarne meno possibile. Meno sale nelle pietanze, che può essere sostituito a piacimento con spezie. Formaggi con moderazione. Vino rosso un bicchiere al giorno.

 

Prevenzione secondaria

Ovvero diagnosi precoce. Se si ha un aneurisma dell’aorta, meglio scoprirlo quanto prima, quando è più piccolo, non è rotto e non sta zampillando sangue dall’aorta, e quando è possibile con la giusta serenità pianificare l’intervento, la tipologia di protesi, le malattie correlate e quant’altro.

I sintomi sono piuttosto vaghi, nella maggior parte dei casi completamente asintomatici. Nei casi di aneurisma già voluminoso è possibile palpare una massa (eventualmente pulsante) al centro dell’addome. Dal punto di vista della diagnostica strumentale l’esame principe per accuratezza, invasività, costi, diffusione sul territorio è l’ecocolordoppler. Nel centro in cui lavoro si sta cercando di avviare un programma di screening di massa collaborando con i medici di medicina generale.

Se fumi, sei in sovrappeso, hai più di 50 anni e non lo hai mai fatto, il consiglio è (di smettere di fumare e) di effettuare un’ecodoppler dell’aorta possibilmente da personale esperto. I limiti dell’ecocolordoppler possono essere legati a una scarsa visibilità dell’aorta addominale in soggetti particolarmente meteorici o obesi, ma anche in questi casi, se c’è un aneurisma e se quest’ultimo è voluminoso (quindi da operare), generalmente lo si riesce a diagnosticare.

 

Prevenzione terziaria

Interessa i “fortunati” ai quali è stata diagnosticata più o meno in tempo la patologia aneurismatica dell’aorta, che quindi si sono sottoposti ad intervento di sostituzione protesica e che fanno annualmente i controlli annuali mediante angio-TC.

Inutile dire che tra prevenzione primarie e secondaria, quella essenziale e più importante è la prima. Perché? Tra scoprire in tempo un aneurisma (ed essere operati in tempo) o condurre una vita regolare in modo che non si verifichi mai, credo che la risposta sia ovvia.

 

Conclusioni

In conclusione è importante effettuare una vita sana; se si ha i fattori di rischio su menzionati ci si può rivolgere al medico di medicina generale che se lo riterrà opportuno prescriverà un ecocolordoppler dell’aorta. Se l’aorta è di calibro normale, continuare con una vita sana ed eventualmente ricontrollare con ecocolordoppler dopo uno o due anni.

Se si scopre che l’aorta è lievemente dilatata (ma sempre sotto i 4cm) si deve effettuare un ecocolordoppler di controllo dopo sei mesi per capire se l’ aneurisma è a rapido accrescimento. E’ comunque opportuno rivolgersi ad un centro di chirurgia vascolare. Se il diametro supera i 4cm si può effettuare l’angio-TC dell’aorta per una diagnosi più accurata. Al di sopra dei 4.5cm è necessaria la valutazione del chirurgo vascolare e/o del radiologo interventista.

Al di sopra dei 5-5,5 cm di diametro, previa visita chirurgica vascolare, se non ci sono particolari controindicazioni si potrà procede alla correzione dell’aneurisma mediante approccio chirurgico classico o endovascolare.

 

Data pubblicazione: 28 novembre 2012

Autore

pierluigigiordano
Dr. Pierluigi Giordano Radiologo interventista, Radiologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso Seconda Università degli Studi di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Lecce tesserino n° 7234.

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