La diagnosi delle patologie dell’intestino tenue con la risonanza magnetica: l’entero-RM

L’entero-RM è una tecnica diagnostica che, tramite la risonanza magnetica, consente di visualizzare e studiare l’intestino tenue

Cos’è

L’entero-RM è una tecnica diagnostica che, tramite la risonanza magnetica, consente di visualizzare e studiare l’intestino tenue.

Questo tratto di intestino, infatti, non risulta normalmente accessibile con altre indagini quali la gastroscopia (che studia lo stomaco e il duodeno) e la colonscopia (che studia solo il colon).

E’ una metodica innovativa che, utilizzando apparecchi di Risonanza Magnetica di ultima generazione, permette di valutare la presenza di patologie intestinali, sia che si tratti di patologie infiammatorie sia di patologie tumorali.

In particolare è la tecnica di riferimento per la valutazione e il follow-up delle malattie infiammatorie croniche intestinali quali il morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa, ma è anche estremamente utile nel valutare eventuali patologie infettive quali le gastroenteriti e l’eventuale presenza di tumori.

 

Cosa permette di valutare

Questo tipo di indagine ha ormai soppiantato il “vecchio” esame dell’intestino tenue effettuato con il Bario (tenue seriato) poiché rispetto a questo non utilizza radiazioni, è meglio tollerato dal Paziente e offre molte informazioni in più: con la entero-RM infatti possiamo vedere non solo l’interno dell’intestino (come accadeva con il Bario) ma anche la parete intestinale, i suoi vari strati e tutto ciò che sta intorno all’intestino compresi i vasi sanguigni, i linfonodi, il mesentere e gli organi principali dell’addome.

Inoltre la entero-RM permette anche la valutazione della peristalsi, cioè del movimento dell’intestino tenue che risulta alterato in alcune patologie.

La possibilità di rilevazione di eventuali patologie tumorali è inoltre una caratteristica molto importante infatti le lesioni neoplastiche dell’intestino tenue solo nel 10% dei casi sono sintomatiche passando quindi nella maggior parte dei casi inosservate per lungo tempo.

L’utilizzo del Gadolinio, un mezzo di contrasto molto sicuro, permette di valutare la vascolarizzazione intestinale e migliora la possibilità di rilevare infiammazioni e malattie tumorali.

 

Come si svolge l’esame

L’esame non prevede preparazioni stressanti nei giorni precedenti quali l’assunzione di lassativi o una dieta particolare ma solo l’esecuzione di un prelievo di sangue per il dosaggio della creatininemia, esame che dovrà essere poi portato in visione il giorno dell’esame.

Al momento dell’esame al Paziente viene chiesto di bere uno speciale liquido (SELG) che serve per dilatare l’intestino e viene inserita una cannula nel braccio per la successiva somministrazione del mezzo di contrasto.

Il Paziente viene quindi posizionato nella Risonanza Magnetica in posizione supina.

L’esame dura circa 20 minuti e al termine il paziente può mangiare, bere e guidare.

 

Indicazioni

Le indicazioni all’esame sono rappresentate da

  • diarrea cronica
  • anemia cronica
  • perdita di sangue dalle feci
  • dimagrimento inspiegabile
  • malassorbimento
  • dolori addominali già indagati con altre metodiche ma senza essere arrivati ad una diagnosi
  • fistole intestinali
  • ascessi addominali
  • poliposi intestinale
  • celiachia con disturbi di nuova insorgenza
  • sospette parassitosi intestinali
  • sospette metastasi intestinali
  • carcinosi peritoneale.

Risulta inoltre la metodica radiologica migliore per la rivalutazione e la stadiazione del morbo di Crohn e della rettocolite ulcerosa, potendo distinguere una patologia attiva da una cronica o cicatriziale.

Questo esame è inoltre propedeutico alla videocapsula permettendo di rilevare eventuali stenosi (restringimenti) che ne possono precludere la fattibilità.

Grazie all’assenza di radiazioni è inoltre particolarmente indicata nei soggetti giovani che presentino malattie o disturbi intestinali.

 

Controindicazioni

Le controindicazioni all'esame sono quelle tipiche della risonanza ovvero:

  • presenza di pace makers non compatibili
  • protesi o inserti metallici non compatibili
  • insufficienza renale grave (per il mezzo di contrasto)
Data pubblicazione: 08 ottobre 2013

Autore

l.bertini
Dr. Luca Bertini Radiologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2000 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 52927.

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