Cardio-RM: la risonanza magnetica applicata allo studio del cuore

L'impiego della Risonanza Magnetica allo studio del cuore rappresenta uno dei campi più affascinanti della Radiologia moderna

Introduzione

L’impiego della risonanza magnetica nucleare per lo studio del cuore, modalità di studio chiamata anche cardio-RM, non è una notizia recente. Negli ultimi anni, tuttavia, lo studio del cuore mediante esame RM sta trovando un sempre maggior riscontro nelle comunità scientifiche, anche in relazione alle nuove potenzialità offerte dall’avvento di tecnologie sempre più raffinate ed all’avanguardia. La cardio-RM si configura sempre più come un importante completamento delle classiche indagini cardiologiche note, tra cui l’ecocardiografia.

Tutte le componenti anatomiche del cuore possono essere oggetto di studio della cardio-RM, potendosi ottenere importanti informazioni circa gli aspetti prettamente funzionali del cuore nonchè sulla sua struttura e la sua vitalità.

Uno degli aspetti più affascinanti dello studio cardio-RM, visto con gli occhi dei “non addetti ai lavori”,  riguarda la possibilità di poter apprezzare la cinetica del muscolo cardiaco quasi in “real time”. Ciò è possibile grazie alla valutazione cine-RM, parte integrante dello studio cardiaco effettuato con risonanza, che consente di vedere “realmente” il cuore in movimento durante il ciclo cardiaco e di poter esprimere giudizi diagnostici sullo stato di salute dinamico dello stesso.

Lo studio cardio-RM viene condotto spesso in equipe. In particolare i referenti dello studio sono rappresentati dal Medico Radiologo, responsabile della conduzione globale dell’indagine RM e della sua refertazione, nonchè dell’accettazione del paziente come possibile candidato all’esame, e dal Medico Cardiologo proponente l’esame, fondamentale interlocutore del Radiologo nella corretta interpretazione dei risultati ai fini clinici. Dall’integrazione delle conoscenze e professionalità di questi due Specialisti consegue l’ottimizzazione dell’indagine e l’espressione del giudizio diagnostico finale.

 

Cos’è la Risonanza Magnetica Cardiaca?

Anche per la risonanza magnetica cardiaca valgono i principi considerati per le indagini RM di altri distretti corporei. In particolare l’esame viene condotto con l’impiego di campi magnetici e radiofrequenze da cui deriva una pressocchè nulla invasività complessiva dato che non vengono adoperate radiazioni ionizzanti.

In relazione al quesito clinico - ma quasi sempre - viene impiegato un mezzo di contrasto paramagnetico a base di Gadolinio (mdc) da somministrare per vena. Il paziente dovrà essere informato su benefici diagnostici e rischi connessi all’utilizzo del mdc ed esprimere pertanto un formale consenso preliminare all’esecuzione dell’indagine, sia per la somministrazione del mdc che per l’esposizione a campi magnetici e radiofrequenze.

 

A cosa serve la Risonanza Magnetica Cardiaca?

L’impiego della risonanza magnetica cardiaca è previsto nello studio di una molteplicità di condizioni patologiche che possono verificarsi a carico del cuore. Tra le tante condizioni patologiche che possono essere oggetto di studio mediante esame cardio-RM vengono annoverate la cardiopatia ischemica, le miocardiopatie, le miocarditi, le cardiopatie congenite, le patologie valvolari, le malattie del pericardio, la displasia aritmogena del ventricolo destro (ARVD), i tumori cardiaci.

La Cardio-RM consente anche di effettuare la valutazione del sovraccarico cardiaco di ferro nei pazienti sottoposti a trasfusioni ed affetti da talassemia, permettendo così di poter configurare una corretta e precoce terapia chelante mirata a contrastare la comparsa di insufficienza cardiaca come complicanza delle ripetute trasfusioni.

L’utilizzo del mdc consente, a titolo di esempio, di definire un fine bilancio diagnostico inerente eventuali danni strutturali del miocardio conseguenti ad eventi ischemici o flogistici. La messa in evidenza del cosiddetto “Delayed Enhancement” (accumulo tardivo del mezzo di contrasto nel tessuto danneggiato) rappresenta appunto l’espressione del danno isto-patologico. Durante la somministrazione del mdc in fase precoce è possibile mettere in evidenza anche difetti della perfusione miocardica.

Mediante cardio-RM può essere effettuato anche lo studio dei tumori cardiaci nonchè delle strutture vascolari cardiache (arterie coronarie) e limitrofe al cuore.

La cardio-RM, tramite una complessa rielaborazione delle immagini eseguita con opportuni software dedicati (post-processing), consente anche lo studio di tutta una serie di parametri funzionali di fondamentale importanza come la valutazione dei volumi cardiaci, della massa miocardica e della funzione globale dei ventricoli. Particolari sequenze di studio consentono inoltre di studiare anche i flussi valvolari ed eventuali loro difetti ed anomalie, nonchè di effettuare la valutazione della funzione diastolica. E’ infatti noto che la disfuzione diastolica rappresenta un marker precoce di patologia cardiaca.

 

Esistono controindicazioni all’esecuzione della cardio-RM?

Valgono anche per la risonanza magnetica cardiaca le controindicazioni generali agli esami RM.

In particolare l’esame è controindicato nei pazienti portatori di pacemaker, elettrodi e neurostimolatori, nonchè di protesi la cui compatibilità con i campi magnetici non sia chiaramente documentata.

E’ sconsigliata l’esecuzione di esami RM in gravidanza ed in particolare nel I° trimestre. La presenza di elementi metallici ferromagnetici all’interno del corpo del paziente può costituire una controindicazione assoluta.

Circa la somministrazione del mezzo di contrasto valgono tutte le precauzioni già note da tener presenti prima di classificare il paziente come idoneo alla procedura. Questa valutazione, compito esclusivo del Medico Radiologo, scaturisce da una puntuale anamnesi e dalla preliminare valutazione degli esami di funzionalità renale (creatininemia). Il paziente dovrà inoltre rispondere ad un apposito dettagliato questionario e sottoscrivere infine il consenso informato.

 

Come viene eseguita una cardio-RM?

Lo studio cardio RM viene eseguito previa apposizione di particolari elettrodi amagnetici sulla parete toracica anteriore, indispensabili per monitorare l’attività elettrica cardiaca. Questo servirà a guidare la macchina nell’invio degli impulsi in radio-frequenza in modo da evitare che il naturale movimento del cuore possa dare artefatti nelle immagini (gating cardiaco). Alla stessa maniera, e sempre per evitare artefatti nelle immagini, viene apposta una “cintura sensibile” a livello della gabbia toracica che servirà a monitorare e guidare gli atti del respiro del paziente (gating respiratorio). Quest’ultimo dovrà fornire una collaborazione attiva durante l’esame seguendo le indicazioni impartite dall’operatore ed inerenti la gestione degli atti respiratori.

La durata media di uno studio cardio-RM è di circa 40-60 minuti sempre in relazione al quesito clinico ed alla collaborazione offerta dal paziente.

Durante l’esame RM il paziente potrà avvertire la classica successione di suoni ritmici emessi dall’apparecchiatura e sarà costantemente in contatto con l’equipe sanitaria responsabile dell’esame.

Una modalità importante di studio, non eseguita peraltro in tutti i centri, è la valutazione della perfusione miocardica durante somministrazione del mezzo di contrasto sotto stress indotto farmacologicamente (adenosina, dobutamina). Questa particolare modalità di studio serve a slatentizzare eventuali condizioni di ischemia miocardica inducibile e non evidente in condizioni di riposo. Si potrebbe immaginare questa fase dello studio come una “prova da sforzo-RM”, con la particolarità che il farmaco somministrato, oltre al mezzo di contrasto, ha l’effetto di simulare una condizione in cui il cuore va incontro ad una maggior richiesta di ossigeno.

 

Conclusioni

In definitiva l’applicazione della Risonanza Magnetica Nucleare allo studio del cuore rappresenta uno degli aspetti più affascinanti ed all’avanguardia della Diagnostica per Immagini, in grado di fornire preziose indicazioni diagnostiche ai Clinici e di porre le basi per attuare corrette terapie al prezzo di un’invasività ridotta rispetto a molte altre metodiche. Recenti soluzioni informatiche e tecnologiche sono venute a sostegno di uno dei campi di indagine più rapidamente in evoluzione della Radiologia moderna.

Data pubblicazione: 22 aprile 2015

Autore

alessandro.aiello
Dr. Alessandro Aiello Radiologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2003 presso Università degli Studi di Palermo.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Agrigento tesserino n° 3803.

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