La radioterapia: un'arma potente contro il cancro

filippo.alongi
Prof. Filippo Alongi Radioterapista

La radioterapia è una branca della medicina che utilizza radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico, prevalentemente per curare tumori solidi.

Generalità

La radioterapia è una branca della medicina che utilizza radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico, prevalentemente per curare tumori solidi.

Radioterapia a fasci esterni

Esistono diverse tecniche e diverse apparecchiature per aggredire la massa tumorale: la più frequente è la radioterapia con LINAC. Questo termine indica l’acceleratore lineare, apparecchiatura in grado di erogare fasci di raggi X e di elettroni veloci. Le energie crescenti utilizzate sono diverse e conseguentemente varia il potere di penetrazione, dall’esterno verso la profondità, nei tessuti corporei attraversati (External Beam radiation therapy o radioterapia a fasci esterni). Gli elettroni vengono utilizzati soprattutto per le lesioni superficiali cutanee o dei tessuti molli al di sotto della cute. I raggi X invece consuetamente per gli organi profondi dell’addome o del torace, ad esempio.

Il LINAC (fig 1) può essere utilizzato con campi schermati fissi in modo da sagomare il fascio di radiazioni per ridurre il coinvolgimento dei i tessuti sani circostanti al volume di trattamento (radioterapia conformazionale). Gli schermi possono essere mobili durante l’erogazione delle radiazioni in modo da modulare l’intensità del fascio in modo “intelligente”, come avviene per tecniche più complesse come la IMRT o radioterapia ad intensità modulata.
Questa tecnica consente, grazie a dei software specifici, di partire dai limiti di dose tollerabile dei tessuti sani intorno al tumore, per “progettare” il modo migliore per risparmiarli garantendo alte dosi al volume tumorale.

Ma oltre al LINAC, la radioterapia moderna si avvale di apparecchiature di IGRT (radioterapia guidata dalle immagini) come la Tomoterapia (fig.2), che consente di erogare il fascio modulato di radiazioni in modo rotazionale ed elicale, intorno al paziente a 360 gradi, ottenendo inoltre delle immagini TC per controllare quotidianamente la sede di trattamento, garantendo alti livelli di precisione. Anche alcuni LINAC di ultima generazione, pur avendo la struttura di un classico acceleratore presentano la possibilità di effettuare immagini TC con sistemi integrati di produzione di immagini digitali, con risultati sovrapponibili ad una TC (Cone-beam CT).

Un’altra apparecchiatura sofisticata di radioterapia è il Cyberknife®(fig.3), traducibile come “lama cibernetica”: in realtà non si tratta di un bisturi ma di un fascio di radiazioni erogabile da un LINAC montato su un braccio robotico con diversi punti di snodo e quindi con diverse possibilità di approcciare con le radiazioni una massa profonda del corpo. Tale apparecchiatura, sebbene fra le più precise dal punto di vista “ balistico” del fascio, è adatta a casi in cui la massa non superi determinate dimensioni e non è utilizzabile in casi in cui la radioterapia tradizionale è idonea, come trattamenti a basse dosi su grandi volumi(terapie adiuvanti o precauzionali).

La apparecchiatura di Gammaknife (fig4), invece utilizza un casco da apporre in modo fisso sul cranio per consentire l’entrata, secondo parametri stereotassici, di tanti piccoli fasci erogati da una sorgente di cobalto radioattivo (raggi gamma). E’ adatta per tutte le masse cerebrali, benigne e maligne, e del distretto del testa-collo, entro dimensioni limitate ai pochi centimetri (4cm). Spesso viene chiamata radiochirurigia perché viene effettuata in una unica seduta.

La “radioterapia stereotassica”, comunque può essere utilizzata a livello cerebrale e corporea con un LINAC che possegga dei sistemi di precisione integrati in modo da aggredire, in poche sedute(3-8), la lesione attraverso diversi punti riproducibili dello spazio intorno al paziente (stereotassia). Con questa tecnica piccoli volumi tumorali, immobilizzati con diversi sistemi, possono essere colpiti con grande precisione. Ma anche per questa tecnica vale l’osservazione fatta in precedenza, circa la non adattabilità in caso di grossi volumi irradiati a bosse dosi “precauzionali”.

Per approfondire:Radioterapia sempre più precisa: nuova tecnica che segue il respiro

Altre metodiche di radioterapia

La radioterapia può essere utilizzata con sorgenti radioattive sigillate (brachiterapia) portate direttamente sulla sede del tumore tramite cavità naturali (endocavitaria), per contatto, tramite cateteri, o per infissione (intersitiziale). Aggredendo il tumore da vicino o dal suo interno si ha il vantaggio di limitare il coinvolgimento degli organi sani con delle conformazioni di dose adattate alla forma specifica irregolare del tumore.

La radioterapia viene utilizzata, in casi selezionati di alcune patologie (mammella, recidive rettali, pancreas), in sala operatoria (IORT o radioterapia intraoperaotoria) irradiando con LINAC leggere e mobili la sede del tumore esposto chirurgicamente o subito dopo la asportazione della massa. I vantaggi sono quelli di identificare direttamente il sito tumorale, spostare fisicamente o schermare gli organi sani vicini e accorciare i tempi di trattamento della radioterapia a fasci esterni che dura spesso molte settimane.

 

Data pubblicazione: 04 maggio 2010

Autore

filippo.alongi
Prof. Filippo Alongi Radioterapista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso Università Di Palermo con lode.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Agrigento tesserino n° 3804.

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