Priapismo fra mito e realtà

Il priapismo è uno stato patologico caratterizzato da una erezione peniena prolungata anche diverse ore che non è risolvibile spontaneamente, è spesso associata a dolore, e manca di eccitazione, piacere, o desiderio sessuale, e/o perdura diverse ore dopo un rapporto sessuale con eventuale eiaculazione. È conseguente ad una grave alterazione della Quando l'erezione non finisce mai: dinamica vascolare peniena.

Priapismo

Il culto del personaggio mitologico Priapo, figlio di Venere e, da alcune fonti di Adone e da altre di Bacco, si dice importato in Grecia dall’Asia minore, da cui si diffuse largamente nell’Italia meridionale ed in seguito anche a Roma. Divinità simboleggiante la prepotente forza riproduttrice della natura, Priapo viene rappresentato spesso in pose lubriche e scandalose col pene molto dotato e perennemente in erezione...

Il priapismo è uno stato patologico caratterizzato da una erezione peniena prolungata anche diverse ore che non è risolvibile spontaneamente, è spesso associata a dolore, e manca di eccitazione, piacere, o desiderio sessuale, e/o perdura diverse ore dopo un rapporto sessuale con eventuale eiaculazione. È conseguente ad una grave alterazione della dinamica vascolare peniena.

La maggior frequenza di casi di priapismo si evidenzia fra i 25-40 anni, anche se di fatto, con l’aumento considerevole dei casi di priapismo di origine farmacologica ogni età può esserne colpita.

 

Eziologia

Si riconoscono cause idiopatiche e secondarie. La forma idiopatica attualmente va riducendosi in virtù di una maggiore accuratezza anamnestica (comunque rappresentata ancora dal 20 al 50% in letteratura). Le forme secondarie sono molteplici, in sintesi possono causare priapismo traumi locali pelvici e penieni con formazione di comunicazioni patologiche (fistole) artero-venose, traumi e lesioni cerebrali o midollari, infezioni, patologie emopoietiche (leucemie, drepanocitosi), tumori, droghe, farmaci (neurolettici, vasodilatatori, alfa-bloccanti etc.), anestetici alfa-bloccanti, rapporti sessuali prolungati, etc. Ultimamente sono sempre più frequenti i casi di priapismo farmacologico (iatrogeno) da abuso ed erronea gestione di farmaci di uso comune per l’impotenza erettile (disfunzione erettile).

 

Patogenesi

Si possono distinguere 2 tipi di priapismo, a “basso flusso” e ad “alto flusso” in base alla alterazione della dinamica vascolare peniena. Esistono in realtà anche forme intermedie, piuttosto rare e di difficile interpretazione.

Il priapismo a “basso flusso”, da stasi sanguigna, è il più frequente, con deficit della ossigenazione del corpo cavernoso (risulta quindi anossico, cioè insufficientemente ossigenato), è doloroso, caratterizzato da una rigidità e durezza dei corpi cavernosi per insufficiente scarico (deflusso) venoso, con flaccidità del corpo spongioso del glande, in quanto presenta un diverso sistema anatomico di scarico venoso. La stasi venosa comporta una sequenza di alterazioni con ipo-anossemia intracavernosa con conseguente aumento della viscosità ematica, acidosi, edema del tessuto areolare cavernoso che peggiora ulteriormente lo scarico venoso e determina un aumento della pressione intracavernosa, camera chiusa con blocco completo del deflusso venoso ed afflusso arterioso. Quando questa situazione perdura per più di 10-12 h, è facile comprendere il rischio di una permanente fibrosi del tessuto erettile che quindi può facilmente esitare in impotenza erettile, rischio tanto maggiore quanto più lungo è il periodo d’insorgenza con perdurante stato penieno di ipoossigenazione.

Il priapismo ad “alto flusso” , piuttosto raro (meno del 10%), è caratterizzato da un aumentato afflusso (iperafflusso) arterioso e da relativo insufficiente scarico (deflusso) venoso, non presenta insufficiente ossigenazione (anossia) intracavernosa, si manifesta una minima o addirittura nulla sintomatologia dolorosa, e minore rigidità peniena.

 

Sintomatologia

I sintomi ed il quadro clinico sono caratteristici e rappresentati da una erezione spesso dolorosa e non associata ad eccitazione sessuale o libido, irrisolvibile con l’eiaculazione. Nel priapismo da stasi, a basso flusso, i corpi cavernosi si presentano freddi (algidi) e di consistenza quasi lignea, ed il glande flaccido, spesso si lamenta dolore. Nel priapismo ad alto flusso la rigidità peniena è minore ma interessa anche il glande, in genere senza dolore.

 

Accertamenti diagnostici

Gli accertamenti diagnostici strumentali consistono in un semplice e pressoché immediato esame ematico (emogasanalisi) del sangue prelevato dai corpi cavernosi, ed in una ecografia colordoppler peniena.

Nel priapismo da stasi l’emogasanalisi accerterà lo stato di ipo-ossigenazione (ipossia) endocavernosa ed acidosi distrettuale, il sangue apparirà scuro, denso e viscoso. L’eco c.d. penieno rivelerà una pulsatilità arteriosa ridotta e l’assenza di scarico venoso.

Nei rari casi di priapismo da iperafflusso arterioso l’emogasanalisi confermerà la normale ossigenazione del sangue arterioso, che risulterà caratteristicamente rosso vivo (rosso rutilante). L’eco c.d. evidenzierà un incremento del flusso arterioso associato ad uno scarico venoso relativamente insufficiente.

 

Terapia

La terapia è diversa a seconda del tipo di priapismo. Il priapismo rappresenta una urgenza urologica soprattutto nel caso del priapismo a basso flusso è fondamentale risolvere nei tempi più brevi per evitare di incorrere in deficit erettivi permanenti.

Nel priapismo a basso flusso si opereranno attraverso il glande (via transglandulare) lavaggi con sol. fisiologica dei corpi cavernosi ed iniezioni intracavernose di farmaci alfa-agonisti adrenergici a basso dosaggio monitorando costantemente la pressione arteriosa sistemica, e si procederà alla correzione dell’acidosi ematica distrettuale. In caso di insuccesso è necessario l’intervento chirurgico con eventuale creazione di una comunicazione (fistola) spongio-cavernosa.

Nel priapismo ad alto flusso il trattamento è rappresentato dall’arteriografia e contestuale embolizzazione superselettiva della comunicazione (fistola) artero-venosa accertata.

 

Prognosi

Come detto il priapismo (fondamentalmente quello a basso flusso) rappresenta una urgenza urologica e pertanto richiede un ricorso il più celere possibile ad un Pronto Soccorso e ad una Struttura Urologica ben attrezzata, e spesso, pur se trattata esita in gravi disturbi erettivi secondari a fibrosi del tessuto erettile.

Data pubblicazione: 09 luglio 2012

Autore

antoncarlopau
Dr. Antoncarlo Pau Urologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1992 presso Università Cagliari.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Cagliari tesserino n° 6505.

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