Questo sembra essere il dato che emerge da una comunicazione, fatta in questi giorni a Boston, al 69 Meeting annuale dell'American Society for Reproductive Medicine, condotta da un gruppo di ricercatori nordamericani della Reproductive Endocrinology and Infertillity Unity della Universita` dello Utah di Salt lake City, dal titolo esplicito: "Evidence of a recent decline in sperm count in a United States population from 2002-2010".
Gia` precedenti studi epidemiologici avevano, in modo non sempre preciso e in alcuni casi controverso, indicato un peggioramento della "qualita`" e del numero di spermatozoi in popolazioni maschili, appartenenti ad alcune aree ricche del nostro pianeta, ma qui la valutazione e` stata piu` mirata e meditata, esaminando in modo preciso, omogeneo e con continuita' i vari parametri del liquido seminale in un importante numero di uomini residenti nello Utah dal 2002 al 2010.
Il 95% delle strutture che si occupano di infertilita`, cioe`praticamente tutti i laboratori dello Utah, lavorano in modo certificato e impiegando i parametri WHO (OMS), quarta edizione con protocolli validati e omogenizzati anche rispetto alle varie modificazioni intercorse in questi anni.
Sono stati esaminati i liquidi seminali di 15.475 uomini, i parametri sono stati valutati tenendo in considerazione le variabili come eta`, giorni di astinenza, stagionalita` e anche le possibili variabili legate ai vari laboratori interessati nella ricerca.
I risultati hanno messo in evidenza come il numero totale degli spermatozoi e soprattutto il numero totale di quelli mobili di tutta questa immensa casistica diminuisce di circa il 2% per anno.
Questo sembrerebbe confermare il decrescere della fertilita` maschile.
Purtroppo il sistema endocrino maschile è sotto pressante attacco di un continuo inquinamento simil-estrogenico, inquinamento che sta letteralmente distruggendo la maschilità oltre che la fertilità. Ma, come al solito, sono pochi i medici che gridano all'allarme sociale. Alcuni, addirittura, sono soddisfatti della femminilizzazione del maschile (vedasi Veronesi). Per fortuna ci sono anche bravi medici come lei Dott. Beretta, che si preoccupano del problema facendo buona informazione.
Per il resto credo che quelle rare campagne mediatiche per la salute maschile, invece di preoccuparsi del presunto "problema" dell'eiaculazione precoce, dovrebbero preoccuparsi nell'informare sul buon livello di produzione ormonale nell'uomo.