La circoncisione è come una vaccinazione! Vero o falso?

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

In questi mesi negli Stati Uniti d’America si è riaperto l’annoso e complesso dibattito sulla questione "circoncisione sì - circoncisione no”.

A scatenare e a rinfocolare la discussione è stato un recente articolo, scritto da Brian Morris e altri ricercatori dell'Università di Sidney e pubblicato sui Mayo Clinic Proceedings; in questo lavoro vengono enumerati tutti i numerosi e dichiarati vantaggi di una circoncisione precoce nei confronti della prevenzione di alcune malattie

Secondo il principale autore del lavoro la circoncisione dovrebbe essere praticata a tutti i bambini, appena nati, perché i benefici di una tale procedura chirurgica sarebbero molti rispetto ai modesti rischi chirurgici che si possono correre.


Metodiche chirurgiche usate per attuare una circoncisione 

La prospettiva suggestiva, postulata dal nostro autore, è che un certo numero di non circoncisi è destinato ad incorrere in una patologia che potrebbe essere evitata con l’intervento; un’infezione delle vie uro-seminali, il rischio di un tumore alla prostata o un cancro al pene (in realtà patologia molto rara!) sembrerebbero essere più frequenti ed aumentare nei maschi non circoncisi; altri studi inoltre parrebbero dimostrare come la circoncisione abbia un effetto positivo anche nella prevenzione di diverse malattie sessualmente trasmissibili, HIV compreso.


Circoncisioni nel Mondo  

Sempre secondo il nostro autore l’intervento non comporterebbe alcun problema sulla normale e fisiologica risposta sessuale e sul piacere sessuale provato.

Estremizzando un po’ il suo discorso, Morris arriva ad equiparare quindi la circoncisione ad una vera e propria vaccinazione che andrebbe fatta quando il bambino è molto piccolo.

A questo lavoro clinico pro-circoncisione si è subito riacceso lo scontro con i gruppi di attivisti anti-circoncisione, molto presenti negli Stati Uniti d’America, che naturalmente rovesciano tutte queste posizioni; ad esempio la non pericolosità della circoncisione viene contestata affermando che i bambini morti ogni anno, come effetto secondario all’intervento (problemi anestesiologici, emorragie, infezioni ed altro), sono oltre un centinaio.

Alle argomentazioni sulle minor infezioni sessualmente trasmesse e sull’azione preventiva, dovuta alla circoncisione, gli oppositori argomentano che nelle bambine, che non possono essere naturalmente circoncise, queste infezioni non costituiscono un problema importante e sono generalmente trattate, senza problemi, con farmaci, terapie topiche, come creme, detergenti, ed altro.


Manifestazione anti-circoncisione ed anti mutilazione dei genitali

Anche il cancro al pene e alla prostata per gli anti-circoncisione sembrano essere situazioni cliniche molto sovrastimate; ad esempio il cancro al pene interessa solo lo 0,001% dei maschi ed è quindi difficile, con percentuali così basse, capire i reali vantaggi legati ad una eventuale circoncisione, fatta in periodo neonatale.

Anche per il tumore della prostata bisogna ricordare che la percentuale relativa di sopravvivenza a 15 anni è oggi del 94% e la morte generalmente non avviene a causa di questa malattia.

Ultimi aspetti controversi sono quelli legati alla risposta sessuale che trovano valutazioni non positive in questo senso anche in alcuni recenti lavori clinici; si veda a questo proposito anche la mia news:

https://www.medicitalia.it/news/urologia/1901-circoncisione-e-rapporti-sessuali-meno-piacere.html

L’American Academy of Pediatrics States, entrando in questo vivace dibattito, sostiene al momento, dopo avere ben valutato la questione, che i benefici di una circoncisione precoce non sono sufficienti per raccomandare a tutti i neonati questa pratica chirurgica ed io personalmente mi sento di condividere questa saggia e prudente posizione clinica.

 

Fonte pro:

http://www.mayoclinicproceedings.org/article/S0025-6196(14)00036-6/fulltext

Fonte contro:

http://www.doctorsopposingcircumcision.org/DOC/statement06.html

 

Altre informazioni:

 

Data pubblicazione: 02 giugno 2014

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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2 commenti

#1
Dr. Giulio Biagiotti
Dr. Giulio Biagiotti

D'altronde, se il Creatore e l'evoluzione, il prepuzio, lo hanno lasciato lì qualche funzione utile dovrebbe pure averla o avrebbe fatto la fine della coda.....

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Giulio,
la tua è un'osservazione molto condivisibile!!

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