Infertilità maschile, osteoporosi, diabete

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Tra questi tre problemi clinici complessi, apparentemente diversi e lontani tra di loro, sembra invece esserci una relazione da non trascurare.

Questo dato emerge da una Studio svedese, condotto presso il Reproductive Medicine Centre, Skåne University Hospital di Malmö, e presentato, in questi giorni, a Monaco all’annuale European Association of Urology Conference

 

                 

 

I maschi infertili sembrano avere più probabilità, invecchiando, di sviluppare malattie dismetaboliche e questo era un dato già in parte noto; i ricercatori svedesi hanno osservato, in modo più preciso e dettagliato, che circa un terzo degli uomini con problemi a riprodursi sembrano avere rischi aumentati di sviluppare dismetabolie, come un’osteoporosi o un diabete mellito.

Tutto questo sembrerebbe, in prima ipotesi, legato alla presenza di più bassi livelli di testosterone; situazione clinica anche questa già nota per favorire significativi disturbi metabolici.

Nel dettaglio la ricerca svedese ha studiato un gruppo di192 uomini con oligozoospermia, cioè con un numero ridotto di spermatozoi, confrontandolo poi con un altro gruppo di controllo “omogeneo” e costituito da 199 uomini con normozoospermia e fertili.

I ricercatori hanno fatto, a questo punto, alcuni test per ben valutare queste due popolazioni di uomini: in particolare hanno preso in esame alcuni indicatori biologici, come la densità minerale ossea e i livelli di proteina HbA1c (fattore capace di misurare i livelli medi di glucosio presenti nel sangue), nota anche come biomarcatore per la presenza di un diabete mellito ed infine sono stati dosati gli ormoni sessuali, in particolare il testosterone.

Dalla ricerca è emerso che tra i maschi valutati, tutti di età inferiore ai 50 anni, tra il gruppo degli infertili vi erano probabilità sette volte superiori, rispetto ai maschi del gruppo di controllo, di riscontrare un ipogonadismo, con livelli di testosterone al di sotto della norma; questo è un dato che non ha sorpreso naturalmente i nostri ricercatori infatti ipogonadismo e infertilità sono a volte due facce della stessa medaglia.

 

                        

                            Normalità                            Osteoporosi

A cascata si è poi confermato il rischio di sviluppare future malattie dismetaboliche, infatti il gruppo di uomini dispermici aveva una più bassa densità minerale ossea e, soprattutto pensando ad età più “avanzate”, più rischi di fratture ossee, legate alle maggiori probabilità di sviluppare una successiva osteoporosi.

La ricerca sottolinea ancora come un terzo degli uomini infertili aveva livelli di HbA1c e di glucosio nel sangue insolitamente più elevati rispetto al gruppo di controllo e quindi più probabilità di sviluppare, negli anni a venire, un diabete conclamato.

A questo punto si dovrebbe consigliare a tutti i maschi, che desiderano avere figli e con alterazioni del liquido seminale,  follow-up mirati che permettano loro di controllare periodicamente gli ormoni in gioco e, se si verifica l'insorgenza di un ipogonadismo, può risultare importante seguire questi uomini, nel tempo, allo scopo di prevenire future e più gravi patologie, come appunto una osteoporosi o una iperglicemia conclamata.

 

Fonte:

http://eaumunich2016.uroweb.org/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26857217?dopt=Abstract

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/660-miti-e-realta-sul-maschio-infertile.html

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1446-antiossidanti-radicali-liberi-e-fertilita-maschile.html

 

Data pubblicazione: 21 marzo 2016 Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2016

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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5 commenti

#1
Utente 407XXX
Utente 407XXX

Buongiorno dr. Beretta
Vorrei sottoporle il mio problema, sperando che questa è la sede adatta.

Mi sono sottoposto a visita Urologica, perchè avevo spesso necessita di urinare.
La eco transrettale a evidenziato la presenza di un adenoma periuretrale con le seguenze dimensioni llL-l 4,0 A-P 3,0 volume calcolato di 19,98 echi ghiandolari irregolari a dx x una fattore flogistico.
Analisi PSA totale 2,70 ng/ml
Testosterone totale 3,87 ng/ml
Terapia
Isocef 400 1 comp x 6 giorni
Xatral 10 mg 1 comp la sera x 4 mesi
Forprost 400 1 comp al giono x 4 mesi

Mi piacerebbe un suo giudizio e vorrei essere tranquillizzato.
Grazie
Distinti saluti

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
è completamente fuori tema, rispetto a questa news, e tali questioni cliniche devono essere poste in altre sedi del sito.
Comunque qui, molto sinteticamente, le posso dire che la terapia indicatale, rispetto a quello che lei ci scrive, è condivisibile.
Un cordiale saluto.

#4
Utente 404XXX
Utente 404XXX

Esiste oltre al fare sport, mangiare sano, esporsi alla luce solare, prendere ormoni, assumere zinco, possedere un animo tranquillo e avere abitudini salutari un modo per aumentare il testosterone? Una frequenta attività masturbatoria può abbassarlo? Comunque articolo interessante.

#5
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
difficile sostenere la correlazione negativa da lei fatta poi, "oltre al fare sport, mangiare sano, esporsi alla luce solare, prendere ormoni, assumere zinco, possedere un animo tranquillo e avere abitudini salutari un modo per aumentare il testosterone" è prenderlo, sempre sotto controllo medico e se vi è una precisa indicazione clinica.
Un cordiale saluto.

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